Lo scrittore statunitense Cormac McCarthy è morto a 89 anni nella sua abitazione di Santa Fe, in New Mexico. È stato autore di romanzi di grande successo, nonché vincitore del premio Pulitzer. Tra i suoi libri più celebri, proprio quello che gli valse il Pulitzer, c’è il romanzo post-apocalittico La strada, che divenne anche un film con Viggo Mortensen. Stesso ‘tragitto’ di Non è un paese per vecchi, portato sul grande schermo dai fratelli Coen con Javier Bardem nel ruolo di protagonista e capace di vincere 4 Oscar nel 2008. È stato uno dei grandi cantori dell’America profonda.
Addio a Cormac McCarthy
Il suo ultimo lavoro, Il Passeggero, uscito in Italia negli scorsi mesi per Einaudi, è stato un successo di critica e sarà seguito da Stella Maris, in pubblicazione a settembre e che quindi sarà postumo. Negli scorsi anni McCarty – nato a Providence, il 20 luglio 1933, e cresciuto nel Tennessee – è spesso stato chiacchierato per la vittoria del Nobel per la letteratura e diversi critici lo hanno descritto come uno degli scrittori americani più influenti e importanti del Dopoguerra.
Difficilmente McCarthy appariva in pubblico – ha rilasciato una sola intervista in tv, ad Oprah Winfrey, nel 2007 – e di lui il New York Times ha parlato di un “outsider” e sottolineato come nei suoi libri venisse presentata una “visione cupa della condizione umana”. Uno dei suoi primi grandi successi è stato Meridiano di sangue (1985) e con Cavalli selvaggi, otto anni più tardi, ha aperto la “Trilogia della frontiera” con i successivi Oltre il confine e Città della pianura.
Non è un paese per vecchi
Nel Texas di oggi, lungo il confine con il Messico, si incrociano i destini di tre uomini. Uno di loro sta fuggendo con una borsa piena di soldi, gli altri due lo inseguono. Llewelyn Moss, un reduce del Vietnam, si è ritrovato sul luogo affollato di cadaveri di una battaglia fra narcotrafficanti e ha colto al volo un’occasione troppo grande per lui. Sulle sue tracce si muovono Anton Chigurh, un assassino psicopatico con una pericolosa filosofia della giustizia, e lo sceriffo Bell, un uomo del passato che non sa farsi una ragione della ferocia del presente. Il destino di Moss dipende da quale dei due inseguitori lo troverà per primo.
Un romanzo crudo e implacabile come una premonizione di tragedia, che riporta il lettore in quei paesaggi del Sudest degli Stati Uniti dove i vecchi valori hanno ceduto il passo a una violenza cieca e incontrollata. Dove vivono uomini che, «se uno li ammazzasse tutti, toccherebbe costruire una dépendance dell’inferno».