Bentornato, caro iCrewer, nella nostra rubrica dedicata agli anni passati, con cui intendiamo ripercorrere i fatti principali avvenuti, le curiosità, gli eventi sportivi, quelli culturali e sopratutto le uscite letterarie che tanto ci stanno a cuore in redazione. Oggi voliamo nel 1928, un anno che, grazie alla mia ricerca on line, è stato fondamentale principalmente per un motivo scientifico, ma che, come vedrai, si può considerare primordiale anche per altri eventi che mi hanno fatto tornare con la mente indietro negli anni, a quando ero un ragazzino…
scopriamo insieme perché.
1928: LA SCOPERTA DELLA PENICILLINA
Come annunciato il 1928 è da considerarsi fondamentale per la storia dell’umanità grazie alla scoperta del potere antibiotico della penicillina, avvenuta attraverso gli studi e gli esperimenti dello scozzese Alexander Fleming. Medico, biologo e farmacologo autore di molti trattati sulla medicina e insignito del Premio Nobel nel 1945.
I suoi studi che lo portarono alla scoperta della penicillina, si basavano su alcune teorie di ricerca sulle muffe già effettuate nei decenni precedenti dall’italiano Vincenzo Tiberio, capitano medico della Regia Marina Militare Italiana, il quale sosteneva che la muffa avesse potere antibatterico. Fleming, completò tali ricerche ed è a lui attribuita questa scoperta che evidentemente ha cambiato il futuro dell’umanità intera.
La produzione in larga scala della penicillina arrivò però negli anni quaranta, durante la Seconda Guerra Mondiale, in quanto si rivelò necessaria per curare le ferite dei soldati impiegati al fronte.
A testimonianza dell’importanza di questa scoperta e del lavoro svolto da Fleming, dopo la sua morte, avvenuta nel 1955 a lui sono stati intitolati una asteroide e un cratere sulla luna.
Mi viene da pensare ai giorni nostri, alla corsa contro il tempo per trovare il vaccino per il Covid-19, e a come sarebbe bello, tra tanti anni, raccontare di un visionario che grazie ai suoi studi è riuscito a fare la scoperta che ha restituito la normalità a tutta la nostra generazione e alla nostra epoca.
Rabbrividisco, e resto stupito, se penso al raffronto tra i mezzi disponibili nel 1928 e quelli di oggi, ma allo stesso tempo, pensare a Fleming, e in secondo piano a tutti quelli che con le loro scoperte hanno cambiato il destino del mondo, mi fa abbozzare un sorriso: il mondo va avanti, rinasce e riparte, nonostante tutti gli sgambetti che la storia gli mette sul cammino.
1928: NASCE TOPOLINO
Come ben sai, amico lettore di libri.iCrewplay, sono uno di quei blogger a cui piace cercare dei collegamenti suggestivi e fantasiosi tra le varie notizie e tra i vari avvenimenti che caratterizzano le pagine di questa rubrica, e così è anche per il 1928:
se è vero che Fleming ha contribuito a guarire milioni di persone, non ha fatto altrettanto Walt Disney con il suo magico e incantato mondo che ha inventato?
Sono dell’idea che il mondo Disney sia un placebo per l’anima, per la mia lo è senza dubbio, e quindi è così azzardato avvicinare questi due avvenimenti datati 1928?
Beh forse un pochino, ma almeno è un accostamento suggestivo.
Nasce infatti in questo anno Topolino, precisamente il 16 gennaio del 1928, ideato dalla penna creativa di Walt Disney, il più grande dispensatore di sogni della storia.
Nel mese di novembre, poi, ci fu il debutto cinematografico con il cortometraggio Steamboat Willie che ottenne subito un grandissimo successo.
Ancora oggi, Mickey Mouse, per chiamarlo con il suo nome originale, è il personaggio più importante di tutto l’impero Disney, il più longevo e il più iconico. Non per nulla, in una famosissima dichiarazione, Walt Disney, ripensando a quel giorno del 1928 disse:
Non dimentichiamoci che tutto è nato da un topo.
Io sono uno di quei ragazzi che ha letto Topolino, il settimanale a fumetti che si compra in edicola, per anni. Conservo ancora come fossero oro alcuni numeri che mi sono particolarmente piaciuti, mentre per motivi di spazio, ahimè, qualche volumetto ho dovuto sacrificarlo.
Non so bene perché ho smesso di leggerlo e di comprarlo, forse è vero che crescendo si perde un po’ del fanciullino che c’è dentro di noi, resta comunque la certezza che questo personaggio, grazie al genio del suo creatore, è diventato un vero e proprio marchio presente a trecentosessanta gradi nella cultura popolare di tutto il mondo.
C’è un’altra prima volta, datata 1928, che stuzzica la mia fantasia e che mi riporta a tantissimi weekend vissuti da ragazzino, ovvero la prima radiocronaca di una partita di calcio, avvenuta il 25 marzo. Si trattava di un incontro internazionale tra Italia e Ungheria.
Oggi pensare al calcio raccontato alla radio suona incredibilmente antico, anche se il prezioso e validissimo servizio di Radio Rai è ancora in onda, ma io appartengo a quella generazione che ha fatto in tempo a vivere le giornate di campionato grazie alla famosissima trasmissione Tutto il calcio minuto per minuto, prima delle TV a pagamento, dei diritti TV e degli spezzatini nel calendario per venire incontro alle esigenze delle reti televisive.
Altri tempi, altra poesia, altro me.
1928: LA LETTERATURA
In chiusura, arrivando al dunque e al senso della nostra rubrica, vorrei segnalarti due romanzi usciti nel 1928, entrambi scritti da due importantissimi autrici della storia della letteratura internazionale.
Il primo è Orlando di Virginia Wolff, nell’edizione uscita per Economica Universale Feltrinelli nella collanaI Classici nel 2017.
Un libro rivoluzionario, innovativo e provocatorio per i tempi, che narra, in stampo apparentemente biografico, la storia del giovane Orlando e delle sue non convenzionali passioni amorose.
Orlando è stato scritto nel 1928 e dedicato alla poetessa (e grande giardiniera) Vita Sackville-West, di cui per un certo periodo Virginia Woolf fu amante, tanto da far dire al figlio di Vita Sackville-West che questo romanzo è «la più lunga lettera d’amore della storia».
Al centro della narrazione le mirabolanti avventure di Orlando, giovane e melanconico cortigiano dell’epoca di Elisabetta I, il quale nel corso di quasi quattro secoli non solo si troverà a vivere diverse vite, in varie e suggestive epoche storiche, ma anche a cambiare sesso, diventando così una donna, dopo un sonno di sette giorni consecutivi, in quel di Istanbul.
Aggregata a una carovana di zingari, avrà modo poi di tornare a Londra, rivivendo così dapprima le atmosfere di inizio Settecento, dei tempi della regina Anna, e in seguito del Romanticismo, fino ai primordi degli anni venti del Novecento, sempre all’inseguimento del vero amore e del senso profondo della poesia.
L’altro romanzo, invece, concludendo questo viaggio nel 1928, è Il mistero del treno azzurro della regina del giallo: Agatha Christie. Si tratta del quinto romanzo in cui compare il celebre investigatore Hercule Poirot e alcuni dei personaggi che appaiono in questo libro, verranno poi ripresi dall’autrice nei suoi successivi capolavori.
Ti segnalo una edizione Oscar Gialli Mondadori uscita sempre nel 2017:
Conosciuto anche con il pomposo nome di ‘Treno dei miliardari’, il Treno Azzurro unisce nella notte Londra alle spiagge assolate della Costa Azzurra. Sulle sue lussuose carrozze si possono incontrare tutti i protagonisti dell’alta società: miliardari americani, nobili europei, ereditiere e anche investigatori famosi come Hercule Poirot.
La presenza di quest’ultimo, per quanto casuale, deve essere per forza collegata a qualche delitto. E infatti il delitto avviene. La giovane e bella Ruth Kettering, figlia del miliardario Van Aldin e moglie infedele del corrotto lord Kettering, viene ritrovata stangolata nel suo scompartimento senza la preziosa collana di rubini che aveva con sé.
Per entrambi i romanzi, scritti da due donne straordinariamente capaci, negli anni a venire sono state tratte le fortunate trasposizioni cinematografiche.
CONCLUSIONE
Con questo articolo chiudo la mia presenza in questa rubrica, sono infatti passate tante settimane da quando abbiamo iniziato questo viaggio nel tempo, e gli anni a disposizione da raccontare, quelli a partire dal 1900, sono esauriti. Almeno per quel che mi concerne.
Faccio i complimenti a tutte le ragazze e colleghe della redazione, per la passione con cui quotidianamente si sono spese nelle ricerche e nel tentativo di raccontare la storia, anche attraverso le loro emozioni.
Io ho fatto così. Ed è stato un privilegio.
W la rubrica Accadde che…