Accadde che… 1904 edition. Oggi, caro iCrewer, ti porto con me agli albori del secolo scorso, proprio nel 1904, l’anno in cui in Italia si tiene il primo sciopero generale e nasce l’antentato dell’SOS, il segnale d’allarme CDQ. L’anno che vede, proprio nel suo primo mese, anche la distruzione di metà del patrimonio della Biblioteca nazionale di Torino a causa di un incendio.
Nel 1904 non mancano i conflitti: l’8 febbraio inizia la guerra russo-giapponese, ad esempio. Ma è anche un anno di prime volte: la Madama Butterfly di Puccini a Milano, nasce la società sportiva Sport Lisboa e Benfica mentre a Parigi, per restare in tema calcistico, nasce la Fifa. In Italia avremo il Siena, invece.
Gli USA acquisiscono il controllo del Canale di Panama, il Daily Illustrated Mirror pubblica per la prima volta una fotografia a colori e nasce la prima Rolls-Royce. Un’altra invenzione, di cui tutto il mondo è grato, è il cono gelato: nasce a St.Louis, nel Missouri, ad opera di Charles E.Menches (We love you, Charles). A New York viene inaugurata in ottobre la metropolitana.
Un nuovo secolo è iniziato da poco, ma si respira già aria di modernità, di novità e, perché no, di avventura. E come non parlare di libri, anche nel 1904? E, soprattutto, come non parlare di Emilio Salgari?
Per questa tappa di Accadde che… oggi ti parlo anche di lui e di una sua opera che vide la luce proprio nell’anno di cui ti sto raccontando. Si tratta de I solitari dell’oceano, ambientato nel 1848. La nave Alcione, capitanata dal crudele Carvadho, trasporta i coolies, cinesi acquistati come schiavi con l’inganno e diretti alle piantagioni americane. Nella stiva dove questi sono stipati scoppia la peste, ma il capitano è sordo alle richieste di migliori condizioni di trasporto portate avanti dal capo dei coolies, il valente Sao-King.
La rivolta è inevitabile, e i cinesi, forti del loro numero, riescono ad avere la meglio sull’equipaggio dell’Alcione, costretto a fuggire in mare sulle due scialuppe. Prima di abbandonare la nave, tuttavia, Carvadho mette in atto una atroce vendetta, avvelenando con l’arsenico le provviste di cibo ed alcool della nave e causando quindi la morte di tutti i coolies che la sera festeggiano la loro vittoria e conquistata libertà.
Gli unici superstiti di questo massacro sono Sao-King, che non aveva bevuto né mangiato nulla, i fratelli Cyrillo e Ioao de Ferreira, diplomatici che il governo peruviano aveva imbarcato sull’Alcione per controllare le attività di Carvadho e che questi ha volentieri lasciato sulla nave, ed il mastro Vargas, che disgustato dalla crudeltà di Carvadho ha preferito non lasciare i due peruviani. Da qui, senza svelarti troppo, parte una vera e propria avventura salgariana, che terrà il lettore incollato alle pagine fino alla fine della storia.
Ma dire 1904 vuol dire parlare anche di Matilde Serao. Uno dei suoi testi pubblicati proprio in quell’anno è Storia di due anime. I protagonisti sono due giovani: Domenico Maresca e Gelsomina. Domenico, o Mimì, è un pittore di santi con una piccola bottega ben avviata e con una buona posizione sociale tale da permettergli di prendere in moglie una giovane bella e di buona famiglia: Anna.
Gelsomina è una ragazza piuttosto bruttina fisicamente, che spera di trovare l’uomo che volendole bene le consenta di divenire una donna stimata e una moglie onesta. Ma sbaglia, si lega a uomini più grandi di lei, crede in promesse di matrimonio che non si concretizzano, accetta la benevolenza di corteggiatori frivoli. Anche Domenico sembra avere poca fortuna: Anna non lo ama e forse lo tradisce.
Ti è piaciuto questo viaggio nel passato con la nostra rubrica Accadde che… ? Fa un po’ strano, forse, pensare che cose che oggi fanno parte della nostra quotidianità siano nate appena un secolo e una manciata di anni fa. Ma non è questo il bello, forse, di scoprire insieme tutte queste piccole chicche?
Allora, caro iCrewer, non perdere l’appuntamento con la prossima tappa e il prossimo anno di Accadde che… .