La poesia italiana torna protagonista con un progetto editoriale ambizioso e appassionato: Immortale parola. Antologia della poesia italiana dalle origini ai giorni nostri, pubblicato da Crocetti Editore (499 pagine, 40 euro). A curarla, tre figure centrali del panorama letterario contemporaneo: Milo De Angelis, Nicola Crocetti e Davide Brullo, uniti dal desiderio di offrire un viaggio poetico che attraversa secoli di versi e voci immortali.

Immortale Parola: un viaggio nella storia della poesia italiana
Con quasi cinquecento pagine, Immortale Parola propone una selezione che parte da Giovanni Di Brienne, nobile del XII secolo, e arriva fino a Giovanni Giudici, seguendo un ordine cronologico che è anche un percorso di evoluzione linguistica, stilistica e spirituale.
Tra i nomi più noti compaiono Dante Alighieri, Guido Cavalcanti, Ludovico Ariosto, Giuseppe Gioacchino Belli, Gabriele D’Annunzio, Ugo Foscolo, Galileo Galilei, Alessandro Manzoni e Antonia Pozzi.
Accanto ai grandi classici, i curatori hanno inserito autori meno conosciuti, capaci però di restituire sfumature e sensibilità spesso assenti nelle antologie tradizionali.
Un dettaglio suggestivo chiude il volume: alcune pagine bianche finali, pensate per accogliere le riflessioni personali del lettore. Una scelta simbolica che ribadisce come la poesia sia una parola davvero immortale, sempre aperta e viva.
La genesi di Immortale Parola: tre curatori, una sola visione
Come racconta Milo De Angelis all’ANSA, la costruzione di Immortale Parola è stata preceduta da numerosi incontri tra i tre curatori.
«Abbiamo discusso delle presenze storiche e dei poeti imprescindibili di ciascun secolo», spiega De Angelis, «ma anche delle preferenze personali: da Giacomino Pugliese a Bernardo Tasso fino a Gian Giacomo Menon. Autori non centrali nella storia poetica italiana, ma capaci di occupare un posto caratteristico, che meritava di essere testimoniato».
Questa sintonia di fondo tra i tre studiosi ha reso possibile un equilibrio tra la poesia “canonica” e quella più nascosta, regalando al lettore un panorama autentico e coraggioso.
Le poetesse del Novecento
Un tema delicato affrontato in Immortale Parola riguarda la rappresentanza femminile nella poesia italiana del Novecento. Se alcune assenze, come quella di Amelia Rosselli, hanno fatto discutere, l’antologia offre comunque spazio a numerose poetesse: Maria Brunamonti, Ada Negri, Sibilla Aleramo, Luisa Giaconi, Egle Marini, Antonia Pozzi e Cristina Campo, solo per citarne alcune.
De Angelis chiarisce che la difficoltà non è stata tanto nella selezione di genere, quanto nella gestione dei diritti d’autore e nella complessità di rappresentare un secolo così ricco e variegato.
Il messaggio: riscoprire la singolarità dei poeti
Cosa rende Immortale Parola un’opera unica nel panorama editoriale contemporaneo? Secondo De Angelis, il filo conduttore è la volontà di riportare alla luce autori dimenticati o testi poco noti dei grandi maestri.
“Ai tre curatori è sempre piaciuta la solitaria e testarda singolarità della parola poetica — afferma De Angelis — È questa, in fondo, la sua immortalità.”
Il lettore viene così accompagnato in un viaggio dove la poesia non è solo memoria, ma resistenza e scoperta, un luogo in cui la parola continua a vivere oltre il tempo.
Immortale Parola non è soltanto un’antologia: è un manifesto d’amore per la lingua e la poesia italiana. Un’opera pensata per gli appassionati ma anche per chi desidera riscoprire la bellezza della parola poetica in tutta la sua evoluzione, dal Dolce Stil Novo al Novecento.
Un libro da leggere lentamente, da sfogliare e meditare, dove ogni verso diventa una testimonianza di eternità, un invito a non smettere mai di cercare la voce viva della poesia.