László Krasznahorkai, scrittore ungherese di fama internazionale, è il vincitore del Premio Nobel per la Letteratura 2025. L’Accademia di Svezia ha motivato il riconoscimento “per la sua opera avvincente e visionaria che, nel mezzo del terrore apocalittico, riafferma il potere dell’arte”. Definito “Maestro dell’Apocalisse” da Susan Sontag, Krasznahorkai porta nei suoi libri una combinazione unica di tensione narrativa, profondità filosofica e virtuosismo linguistico.

Nobel per la Letteratura 2025 allo scrittore ungherese Laszlo Krasznahorkai
Il Nobel per la Letteratura è stato assegnato allo scrittore ungherese Lazlo Krasznahorkai”per la sua opera avvincente e visionaria che, nel mezzo del terrore apocalittico, riafferma il potere dell’arte”, si legge nella motivazione dell’Accademia di Svezia che assegna il premio. László Krasznahorkai “è un grande scrittore epico di tradizione mitteleuropea – si legge ancora nelle motivazioni – che si estende da Kafka a Thomas Bernhard, ed è caratterizzato da assurdismo ed eccessi grotteschi. Ma il suo stile è più ampio, e guarda anche a Oriente adottando un tono più contemplativo e finemente calibrato”.
Una letteratura Mitteleuropea tra speranza e disperazione
Nato nel 1954 a Gyula, nella remota campagna ungherese, Krasznahorkai ha fatto della desolazione e del degrado sociale e materiale il cuore dei suoi romanzi. Dall’esordio con Satantango, passando per Melancolia della resistenza e Guerra e guerra, i suoi libri sono caratterizzati da lunghe frasi subordinate, dettagli minuziosi e una forza visionaria ipnotica, che cattura il lettore senza pause fino all’ultima pagina. Come i grandi autori mitteleuropei da Kafka a Thomas Bernhard, Krasznahorkai “esamina la realtà sino al limite della follia”, trasformando la tensione narrativa in un’esperienza letteraria unica.

Dal romanzo al cinema: il successo di Satantango
Il romanzo d’esordio Satantango ha conquistato anche il grande schermo grazie alla collaborazione con il regista Béla Tarr nel 1994, confermando il talento visionario di Krasznahorkai e regalandogli fama internazionale. Successivi lavori, come Melancolia della resistenza e Il Ritorno del Barone Wenckheim, continuano a esplorare mondi sospesi tra realtà e fantasia, attraversando dal microcosmo della provincia ungherese fino alle metropoli globali, come New York, con la stessa intensità poetica e brutale.
L’arte come antidoto al terrore
Con la raccolta di racconti Seiobo è discesa quaggiù, Krasznahorkai si concentra sull’arte, visitando anche l’Italia tra Firenze e Venezia, per dimostrare come la bellezza possa sconfiggere l’oscurità del mondo. In un’intervista all’ANSA, lo scrittore ha sottolineato l’importanza della gentilezza: “nei confronti di qualsiasi forza distruttiva l’unico modo per combatterla è la debolezza della gentilezza”.
Premi e riconoscimenti internazionali
Prima del Nobel, Krasznahorkai aveva già ricevuto importanti riconoscimenti, tra cui l’International Booker Prize 2015 e il National Book Award for Translated Literature 2019. In Italia, le sue opere sono pubblicate da Bompiani, con titoli come Satantango, Melancolia della resistenza e Guerra e guerra. Il suo nuovo romanzo, Panino non c’è più, è atteso in Italia nel 2026.
Con il Nobel 2025, László Krasznahorkai conferma la sua posizione tra i grandi della letteratura mondiale, un autore che unisce il rigore dei dettagli alla forza visionaria della lingua, capace di raccontare un mondo in equilibrio tra disperazione e speranza, ma sempre animato dalla potenza dell’arte.