Certe storie, come certi luoghi, restano dentro anche quando si crede di averli lasciati alle spalle. All’incrocio dei nostri destini, il romanzo di Mélissa Da Costa, ci invita a tornare ad Arvieux, villaggio incastonato tra le Alpi francesi, dove quattro giovani adulti si ritrovano a fare i conti con un passato condiviso e con le promesse (mantenute o tradite) della giovinezza. Una telefonata improvvisa, una scomparsa misteriosa, e il bisogno urgente di ricucire legami lasciati a lungo in sospeso: tra baite innevate e silenzi che parlano più delle parole, Da Costa firma un’intensa riflessione sul tempo, sulla memoria e su ciò che davvero ci tiene uniti.
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La trama di All’incrocio dei nostri destini
Sono cinque anni che Ambre non torna ad Arvieux, piccolo paese nel cuore delle Alpi francesi; non un tempo davvero lungo, ma sufficiente a lasciare un segno, se hai vent’anni. Oggi, mentre la giovane donna è in viaggio da Lione, riappaiono davanti ai suoi occhi le baite di montagna. È il richiamo di un’amicizia spenta solo in superficie a portarla qui, una telefonata dell’amica Rosalie piovuta d’improvviso: il suo compagno, Gabriel, le ha scritto un biglietto ed è sparito, lasciandola con i due figli. Oltre ad Ambre arriveranno anche Anton e Tim, ugualmente pronti ad accorrere e fare la loro parte.
Mentre Gabriel ancora non si riesce a rintracciare, i quattro amici sono subito sommersi dai ricordi legati a quella stagione invernale passata all’hotel Les Mélèzes, quando ognuno di loro aveva trovato negli altri una nuova prospettiva e nuove energie per riprendere in mano la propria, disordinata vita. Oggi hanno solo qualche anno in più e credono di essere adulti, ma è ancora tutto da costruire. Riallacciare i rapporti dopo così tanto tempo sarà allora un tuffo, necessario a superare la distesa dei risentimenti, di tutti quei dolori rimasti invisibili, per smettere di piangere i fantasmi e recuperare fiato, guardarsi in faccia e dirsi che sì, siamo sempre stati qui, ed è da qui che la vita riparte.
Dopo Bucaneve, Mélissa Da Costa ci riaccompagna sulle Alpi per raccontare quanto sia tortuoso, e vero, il sentiero che porta al luogo in cui il cuore può fiorire.