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La storia di San Lorenzo, nella notte delle stelle cadenti

Cristina Speggiorin 2 anni fa Commenta! 5
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Il 10 agosto è una data familiare, che magari non è impressa in modo ineluttabile nella memoria, ma che, quando nominata, genera una risposta univoca in molti: la notte delle stelle cadenti. Tuttavia, si tratta anche del giorno di San Lorenzo, il patrono di librai e bibliotecari, oltre che cuochi, pasticcieri, rosticceri, pompieri e lavoratori del vetro.

A questo punto può quindi venire spontaneo chiedersi: cosa centra San Lorenzo con le stelle cadenti? C’è un motivo particolare per cui è stato scelto proprio lui come Santo di questa giornata? La risposta al quesito è no, non è stata una relazione diretta tra quest’uomo e le stelle cadenti (che poi sarebbero una pioggia di meteore) che ha spinto ad assegnargli questa specifica data, quanto più la ricorrenza del suo martirio, avvenuto appunto il 10 agosto 258.

Tuttavia, essendo la sua morte avvenuta in un modo particolarmente doloroso, nei secoli la tradizione popolare ha identificato le stelle cadenti come lacrime di San Lorenzo.

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San Lorenzo: un Santo molto venerato, ma di cui si sa poco

san lorenzo 10 agosto stelle cadentiSebbene si tratti di uno dei Santi più venerati e conosciuti, le notizie certe riguardo la vita di San Lorenzo sono davvero poche. Nella maggior parte dei casi, ciò che è veramente accaduto è ricoperto da strati e strati di leggende, che rendono complesso dividere la realtà dal racconto.

Sicuramente è nato in Spagna, probabilmente a Osca, in Aragona, intorno al 225. Quando era ancora un ragazzo venne inviato a Saragozza, per dedicarsi agli studi teologici e umanistici. Qui, tra i suoi maestri, ebbe la fortuna di studiare sotto l’ala protettrice di uno dei precettori migliori, colui che sarebbe poi diventato papa Sisto II. Il loro legame di amicizia crebbe negli anni, tanto che quando il futuro papa decise di migrare a Roma, Lorenzo lo seguì.

Ora, prima di continuare, è importante ricordare che in quell’epoca il Cristianesimo non era ancora una religione vista di buon occhio all’interno dell’Impero romano, anzi. La situazione sarebbe cambiata solo con l’editto di Tessalonica, promulgato nel 380 d.C., a sua volta possibile grazie a una serie di cambiamenti messi in moto dalla conversione dell’imperatore Costantino nel 312. Negli anni di San Lorenzo, quindi, l’ostilità era la norma.

Quando Sisto II venne eletto papa, nel 257, egli affidò al suo discepolo il ruolo di arcidiacono, con il compito specifico di dirigere e controllare le attività caritative della diocesi di Roma. Purtroppo, però, l’anno seguente l’imperatore Valeriano emanò un editto che sanciva la condanna a morte del clero cristiano. Sisto II venne catturato mentre celebrava la messa nelle catacombe, e poi venne condannato a morte.

San Lorenzo lo seguì tre giorni dopo. Alcune fonti sostengono che gli sarebbe stata promessa la libertà se avesse consegnato i tesori della chiesa. Al che lui si presentò al cospetto delle autorità con al seguito le persone che gli atti di carità avevano contribuito a sfamare e sostenere. Il futuro Santo venne quindi condannato a morte sulla graticola.

Alcuni sostengono che, prima di spirare, abbia rivolto ai soldati lì presenti le parole “Questa parte è cotta, disse, volta e mangia“. Da qui la credenza, che sopravvisse per alcuni secoli, che il suo corpo fosse stato fatto a tocchetti e distribuito alla folle di pagani che assistevano.

Il culto di San Lorenzo iniziò nel IV secolo circa, prima con la costruzione di un oratorio in suo nome, situato nel luogo del suo martirio; poi con la decisione di erigere una cattedrale nel luogo della sua sepoltura; fino a diventare il patrono di innumerevoli città, in Italia e all’estero.

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