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Musica e letteratura: quando i libri ispirano le canzoni

Ileana Picariello 3 anni fa Commenta! 4
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Quante volte abbiamo ascoltato delle canzoni e abbiamo riconosciuto il romanzo di uno o di un altro autore? E oggi siamo qui per vedere come i libri ispirano gli autori e le autrici.

Contenuti
I libri ispirano i cantanti e gli autoriGli autori stranieri

I libri ispirano i cantanti e gli autori

Esistono autori e cantautori che si lasciano trasportare da quello che hanno studiato in gioventù e dai loro romanzi preferiti. C’è chi lo fa in maniera celata e chi in modo più aperto. Basti pensare a Francesco Guccini che non ha scritto una sola canzone ispirata alla letteratura, ma diverse, come: Cyrano, Don Chisciotte, Gulliver e Signora Bovary.

libri ispirano canzoniQueste sono vere e proprie poesie che racchiudono il personaggio letterario, eccetto Signora Bovary, che è opposta alla Madame Bovary di Flaubert.

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L’Antologia di Spoon River, capolavoro del 1915 di Edgar Lee Masters, ha ispirato l’album di Fabrizio De André del 1971 intitolato Non al denaro, non all’amore né al cielo. Nella raccolta di poesie in verso libero di Edgar Lee Masters troviamo dei ritratti molto particolari degli abitanti di Spoon River: epitaffi. Ritratti che ne hanno ispirati altri, ed ecco che De André canta e descrive Un chimico, Un matto, Un malato di cuore…

Quanta fretta, ma dove corri, dove vai… Questo verso sicuramente lo abbiamo ascoltato tutti, e lo associamo a Edoardo Bennato che ha dedicato un album a Pinocchio di Collodi e un altro a Peter Pan.

Potremmo citare anche Francesco Gabbani che nelle sue canzoni inserisce un pizzico di filosofia zen e un pizzico di letteratura il tutto mescolato ad un’energica musicalità che trascina gli amanti della musica di qualsiasi età. Ma abbiamo anche i Pinguini tattici nucleari che hanno citato apertamente I Fiori del male di Baudelaire.

E se invece pensiamo alla famosissima Notte prima degli esami di Antonello Venditti? Chi di noi non avrà affrontato la maturità pensando ad un padre come Dante e un fratello come Ariosto?

E quanti ricorderanno Franco Battiato e le sue enigmatiche canzoni? “Laggiù tutto è ordine e bellezza, / Calma e voluttà. / Il mondo s’addormenta in una calda luce / Di giacinto e d’oro. / Dormono pigramente i vascelli vagabondi / Arrivati da ogni confine / Per soddisfare i tuoi desideri”. Il cantautore siciliano cita fin dal titolo una poesia di Baudelaire tratta dai Fiori del male (1897): “Tutto, laggiù, è ordine e beltà / lusso, calma e voluttà”. Il brano è l’unico “inedito” insieme a Medievale in un album di cover, Fleurs, del 1999. I testi sono del filosofo catanese Manlio Sgalambaro, mentre le musiche sono di Battiato.

Elemosina di Max Gazzè La poesia è una costante fonte d’ispirazione per il cantautore romano Max Gazzè. Questo brano traduce un componimento del poeta maledetto francese Stéphane Mallarmé, poeta citato anche nella canzone “Su un ciliegio esterno”.

Gli autori stranieri

Anche le canzoni straniere non sono da meno. La prima che mi viene in mente è Kate Bush che immedesimandosi nella protagonista di Cime tempestose di Emily Brontë canta “Heathcliff, it’s me, I’m Cathy, I’ve come home!”. È stato questo il suo primo singolo, anno 1978, scritto l’anno prima e la cui ispirazione – su sua stessa ammissione – deriva più dalle ultime scene dell’omonimo film che dal romanzo. L’onirica interpretazione di un amore travagliato riecheggia in questo pezzo, il primo scritto da una donna a scalare la classifica dei singoli inglesi.

 

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