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Nadia Verdile presenterà il suo nuovo libro a Ururi

Cristina Speggiorin 4 anni fa Commenta! 5
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Buongiorno iCrewer! Il fine settimana si avvicina e con esso il tempo libero. Cosa fare? Visitare qualche mostra? Andare al parco? Perchè non prendere parte alla presentazione di un libro? E allora ecco l’evento che fa per te: Nadia Verdile parlerà del suo nuovo libro, Carne viva, proprio sabato 11 settembre a Ururi, in Molise!

L’evento, organizzato dalla Pro Loco del paese, si terrà alle 17.30 al Caffè letterario, in piazza Monsignor Tria.

Nadia Verdile, Carne viva, Ururi
Nadia Verdile

Carne viva, edita da Pacini Fazzi Editore, non è, però, l’unica opera scritta da Nadia Verdile, è semplicemnte la più recente. L’autrice, infatti, può vantare la pubblicazione di più di quindici volumi, senza contare i testi didattici. A ciò si aggiunge la sua fitta attività di giornalista, storica e relatrice di convegni e seminari.

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Non a caso, è stata proprio Nadia Verdile a condurre una delle intervise agli autori che hanno avuto luogo durante l’estate a Macchiagodena.

Parlando dell’opera di Nadia Verdile, Maura Vagli, deputata della Repubblica, scrive: “Un grande lavoro; una ricerca infaticabile, accompagnata dalla passione, passione per l’umanità, passione per la storia, passione per gli oppressi. E passione sostenuta da un forte rigore, che non concede sviste e neanche aggiustamenti. Noi che leggiamo diventiamo partecipi della vita di questi molisani.”

E ancora: “Questo libro di Nadia mi ha fatto piangere. Eppure mi ha dato anche contentezza. Il pianto è il pianto per la vita di tutti gli oppressi, dei poveri. Perché, come ci ricorda Donatella di Cesare, è il capitalismo che crea i poveri. E in questa nostra epoca, come in altre, è riuscito a convincere il popolo che i suoi interessi non sono gli interessi di una classe, ma gli interessi generali, cioè di tutti.

E noi sappiamo che questa si chiama manipolazione, ma lo sappiamo in pochi. La contentezza invece mi viene dallo “spazzolare” la storia, il fare cioè alla storia “il contropelo”, come fa Nadia e come dice Walter Benjamin, nella sua critica allo storicismo, riaffermando la necessità del materialismo storico.

Essendo la storia della lotta di classe, in cui il proletariato è solo l’ultimo anello della catena. Ed ogni generazione ha il compito di rendere giustizia alle generazioni passate, agli oppressi di tutti i tempi, e di combattere quelli che hanno sempre vinto e che non hanno smesso di vincere.”

Ecco la trama di Carne viva che Nadia Verdile presenterà sabato 11 settembre

E ora, è giunto il momento di scoprire la trama di questo libro, non trovi?

Fine Ottocento. Tempo di fame e di stenti. Nel Molise ancora unito all’Abruzzo la povertà era la regola.

Dopo gli anni ribelli e tragici del brigantaggio, in quello scorcio di fine secolo, tutto era precipitato nell’oblio delle istituzioni. Padroni da una parte, servi dall’altra. Possidenti, proprietari e braccianti le tre categorie sociali. Tra gli ultimi due quell’universo prodigioso degli artigiani. Pochi e ricchi i primi, pochi e appena in grado di vivere i secondi e gli ultimi, tanti, tantissimi i terzi che per sopravvivere lottavano ogni ora del giorno.

Questa è la storia di Concetta e Umberto, figli di un tempo e di una società che marchiavano a fuoco i destini, segnati per sempre dalla scala sociale. In questa narrazione tutto è vero. Persone, nomi, passioni, fatti, viaggi, epiloghi ricostruiti in anni di ricerche. Come in Cristo di è fermato a Eboli, emerge su tutto la società del tempo, la società nei nostri nonni e bisnonni, in cui oggi si può far fatica a immedesimarsi.

Ma Loro siamo Noi, in quella che era l’Italia di poco più di cento anni fa, e questo pensiero oggi aiuta a far sentire le proprie radici salde e vive.

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