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Il Papa che voleva essere re: Recensione

Francesca Savino 5 anni fa Commenta! 6
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Caro lettore, ho terminato di leggere Il Papa che voleva essere re di David I. Kertzer, pubblicato da Garzanti.

La cura dei dettagli in Il Papa che voleva essere re

Nelle prime dieci pagine del libro è presente la descrizione dettagliata dei personaggi che parteciparono agli eventi storici che si realizzarono dal 1849 al 1870. Alla fine del racconto sono presenti 46 pagine di note relative ai vari capitoli e 15 facciate di bibliografia. Quando ho ricevuto questo libro e conosciuto cosa stavo per intraprendere, la mia prima impressione è stata di stupore per l’enorme quantità di dati raccolti ed utilizzati per la realizzazione di questo resoconto storico.

Il papa che voleva essere re

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Dopo averlo letto non posso che affermare: “perfetto!!! ma…” Non me ne vogliano autore e traduttore, ma più che un libro di lettura, a parer mio, è un testo da inserire negli elenchi dei libri consigliati per l’esame universitario di storia sugli avvenimenti svoltisi nell’Ottocento in Italia.

Tranquillo, sarà uno dei pochi casi in cui non rischio di rivelare spoiler, perché se hai in mano questo libro o conosci molto bene la materia o vorresti approfondirne la conoscenza, in ogni caso ciò che leggerai sarà presente nel tuo libro di storia. Tradimenti, ingiurie, inganni, ambiguità e maldicenze che, nei romanzi che leggo abitualmente, rientrano fra i colpi di scena abilmente pensati dallo scrittore, qui fanno parte di una dura realtà della cattiveria umana.

Non esagero nel definirlo perfetto: i capitoli sono ben definiti; la storia è ben raccontata, riportando anche stralci di missive o parti del discorso; è stato interessante scoprire che un Papa, quale Pio IX, avesse ancora nel cuore un forte desiderio di potere temporale, ben distante dal potere spirituale che attribuisco a tale capo religioso, in quanto cresciuta con il sorriso di Papa Giovanni XXIII; è stato stupefacente scoprire che nella seconda metà dell’Ottocento si usava ancora la ghigliottina e, ancor più sconvolgente, leggere il fatto che alcune delle condanne penali del tribunale ecclesiastico fossero state stabilite dallo stesso pontefice in carica; ultimo, ma non meno importante c’erano pochissimi errori di battitura.

Giuseppe Mazzini che merita qualche riga nei libri di storia scolastici per parlare della Giovine Italia, della Giovine Europa e del suo patriottismo, con questa narrazione storica lo possiamo conoscere meglio nei suoi ideali di libertà, nell’impegno manifestato durante le varie rivolte, ma, soprattutto, come uomo: un abile musicista della chitarra che, per rilassarsi, canticchiava e suonava lo strumento a 5 corde.

O, ancora, puoi conoscere meglio l’impegno di Giuseppe Garibaldi nel guidare i 1000, come resta ferito durante una battaglia, della fuga, durante l’Assedio di Roma del 1849, che tenta di attuare al fine di salvare se stesso e la moglie Anita al sesto mese di gravidanza. Morirà di setticemia gravidica un mese dopo.

Soprattutto conoscerai la figura di Papa Pio IX, costretto alla fuga, nonostante fosse “buono” con il popolo (al punto da concedere agli ebrei di vivere anche fuori dal ghetto), ma fuggito sotto mentite spoglie e costretto all’esilio per diciassette mesi a causa di un’Europa rivoluzionaria e desiderosa di separare il papa dal potere temporale, lasciandogli solo il potere spirituale.

Rientrato nel suo trono papale con paura, cederà malvolentieri parte dei suoi poteri, ma felice di non dover più risiedere nel Palazzo del Quirinale, lasciando a qualcun altro questo pericoloso compito. Ritornato sulla sua postazione è convinto che durezza e severità gli doneranno il rispetto del popolo, senza rendersi conto di inimicarselo, al punto da dover essere trasportato al luogo previsto per la sepoltura notte tempo. Nonostante tale trasporto provochi una rivolta, Pio IX è stato seppellito nella Basilica di San Lorenzo, come suo desiderio.

Sarà Papa Giovanni Paolo II a beatificare Papa Pio IX, nell’anno 2000 durante la cerimonia di beatificazione di Papa Giovanni XXIII, in quanto convocatori rispettivamente del Concilio Vaticano I e II. La motivazione della Santità di Papa Pio IX è stata motivata dall’impegno mantenuto nel ministero papale con grande fede a Dio e ai valori a esso collegati e dalla sua capacità di sopportazione delle tribolazioni che hanno rimarcato le sue virtù e la sua fiducia nella Divina Provvidenza.

È stato sicuramente un viaggio interessante: di scoperta e di conoscenza, anche se con qualche difficoltà legata ad un linguaggio politico e di doppi giochi con cui sono, per mia fortuna, poco abituata a confrontarmi.

Leggete… con la lettura volerete! Buona lettura!

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