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Lettura: Musica rock, Orwell, 1984, letteratura e big della canzone: un’unione inaspettata
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Musica rock, Orwell, 1984, letteratura e big della canzone: un’unione inaspettata

Stefania Guerra 5 anni fa Commenta! 6
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Orwell, 1984

ultimamente, caro iCrewer, non so se ci hai fatto caso ma il libro celeberrimo di questo autore è tornato – oggi più che mai – tra le mani di tantissime persone. Me compresa. Ovviamente per la strana atmosfera emotiva che si è creata durante e dopo il lockdown la confusione, le notizie contraddittorie, le fake news, i complottisti… insomma, un bel pot-pourri che ha sicuramente inciso sulla scelta delle letture di molti di noi.

Anche io dunque ho avuto la mia copia di 1984 di George Orwell, e no, non l’avevo mai letto, chiedo venia e perdono. Grazie ad un inaspettato regalo di mio figlio ho avuto così finalmente l’occasione di leggere il distopico più noto al mondo, una lettura che avevo sempre rimandato per (insensati) motivi. Ma non ti parlerò solo di questo oggi, perché oltre alla evidente similitudine tra il mondo orwelliano e quello che pare stiamo vivendo in questo strambo 2020, ci sono altre interessanti correlazioni tra questa opera e la musica rock (che io adoro!). Andiamo a scoprire queste interessanti curiosità.

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orwell 1984 big brother we are the deadConosci David Bowie? (domanda inutile, I know…)  In uno dei suoi album, Diamond Dogs, uscito nel maggio del 1974, vi sono molte canzoni che si rifanno ai concetti espressi nel libro di Orwell, come ad esempio 1984, Big Brother e We Are The Dead, e non è certamente una casualità perché David Bowie voleva farne persino un musical; cominciò quindi ad ideare le musiche ma all’epoca i possessori dei diritti dell’opera letteraria gli negarono la possibilità di metterlo in scena, così che delle sue intenzioni rimasero solo le tracce e i titoli con l’evidente riferimento.

Someone to claim us
Someone to follow
Someone to shame us
Some brave Apollo
Someone to fool us
Someone like you
We want you Big Brother

Big Brother è ovviamente riferito al Grande Fratello che tutto osserva e comanda nella società distopica dipinta dall’autore di 1984 e We are The Dead è anche la constatazione che fa Smith, il protagonista del libro di Orwell, quando capisce che lo scopriranno e che ha le ore contate.

Orwell e l’ispirazione nel mondo della musica

Il famosissimo libro e la macabra prospettiva di vita che Orwell descrive nella sua opera non hanno ispirato solo David Bowie ma anche altri big della musica, sia Pop che Punk: a questo proposito citiamo infatti le canzoni di un’altra popolarissima band, i Radiohead, che in un album del 2003 inseriscono la traccia dal titolo “2+2=5”, la sintesi della manipolazione mentale messa in atto dai rappresentanti dei Ministeri.

Ministeri che vengono trattati anche dagli Eurythmics in un loro album pubblicato nel 1984 dal titolo 1984 For the Love of Big Brother attraverso la canzone Ministry of Love, chiaramente riferita al dipartimento orwelliano generatore di morte, oppure con la canzone Room 101, in riferimento alla terribile Stanza 101 dove finisce (anche) il povero Smith. A tal proposito cito volentieri un passo di 1984:

Per qualche istante rimase da solo, poi la porta si aprì ed entrò O’Brien. Una volta mi hai domandato – disse O’Brien – della Stanza 101. Ti dissi che avevi già la risposta. Tutti ce l’hanno. La Stanza 101 contiene la cosa peggiore del mondo.

Passiamo adesso ad un altro riferimento sulla volontà di controllo da parte degli organi di governo attuali, “raccontato” attraverso le canzoni e con l’ispirazione presa non solamente da Orwell ma da realtà del nostro tempo: nel loro primo album pubblicato nel 1983, The Day the Country Died, i Subhumas inseriscono una traccia dal titolo Big Brother, che non ha bisogno certo di spiegazioni sul riferimento. Ecco una parte del (inquietante) testo:

orwell 1984Here we are in a new age
Wishing we were dead
There’s a TV in my front room
And it’s screwing up my head
There’s a scanner in the toilet
To watch you take a bath
And there’s a picture of Hiroshima
To make sure you never laugh
And somebody told me
“Big Brother’s watching you”
And somebody else said
“You know it’s not true”
Who do you believe?
Well the police have all gone crazy
You never had it so bad
They take away the dignity
That you never really had
They know all about you
They even know what you drink
And if they thought you were worth it
They could sus out what you think
And think your crazy

Ma non è tutto: pare che nelle loro canzoni vi sia una polemica molto chiara sull’utilizzo delle CCTV in Inghilterra, un mezzo per contrastare la criminalità: inefficace contro i delinquenti e lesiva invece del diritto alla privacy dei cittadini. Ti ricorda qualcosa, caro iCrewer?

Termino dunque questa serie di citazioni e osservazioni con una bella immagine, perché persino il mitico Banksy ha voluto “dire” la sua a Newman Street a Londra, con una delle sue opere.

orwell 1984 big brother

Alla prossima

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