Oggi, 8 marzo, si celebra la Giornata Internazionale della Donna. Una giornata importante mascherata da festa, ma che al suo interno racchiude importanti messaggi. Una giornata che è costruita su lotte per affermare la propria dignità, il proprio valore e la propria libertà. Oggi ci sembra scontato parlare di questi temi, ma non è così. Ancora troppe donne muoiono perché ritenute proprietà di un uomo padrone; altre donne continuano a non vedere una parità salariale e lavorativa; altre ancora sono legate a società troppo patriarcali che oscurano il loro potenziale.
Un vero schiaffo all’intelligenza e all’evoluzione, ma noi Donne siamo forti e resistenti, difficilmente ci abbattiamo. Siamo contraddistinte da un forte spirito di resilienza, che ci permette di continuare a dar voce a tutte quelle donne e sorelle che non sono riuscite a staccarsi da un amore effimero.
8 marzo: Giornata Internazionale della Donna
L’8 marzo del 1911 un gruppo di operaie di una industria tessile di New York stava scioperando contro le terribili condizioni di lavoro cui erano costrette. I proprietari dell’azienda pensarono di bloccare le uscite della fabbrica per inibire la protesta, impedendo alle operaie di uscire. Scoppiò un incendio che uccise 134 lavoratrici, tra cui molte immigrate (anche italiane).
L’8 marzo 1917 in Russia oltre a tutti gli uomini in rivolta, per la prima volta, anche molte operaie scesero in strada a protestare contro lo zar.
La popolazione femminile iniziava ad organizzarsi per rivendicare i suoi diritti, soprattutto il diritto al voto.
Fu l’attivista Clara Zetkin nel 1910, durante la seconda Conferenza Internazionale delle Donne Socialiste tenutasi a Copenaghen, in Danimarca, a parlare di una data per celebrare la donna. Fu, però, solo nel 1921 che si pensò ad un’unica data internazionale che è appunto l’8 marzo in ricordo dei fatti avvenuti in precedenza.
Campagna Rai: #ugualieinsieme
Sono oltre 200 gli editori e gli scrittori che aderiscono l’8 marzo alla campagna della Rai Uguali e insieme, sostenuta e promossa dall”Associazione Italiana Editori. Il mondo del libro celebra così la Giornata internazionale della Donna.
Dal presidente e direttore di Aie, Ricardo Franco Levi e Fabio Del Giudice, ai vertici dei grandi gruppi editoriali fino alle piccole case editrici – tra gli altri Stefano Mauri per Gems, Enrico Selva Coddè per il Gruppo Mondadori, Annamaria Malato per Salerno editrice, Renata Gorgani per Il Castoro, Laura Donnini per HarperCollins, Mirka Giacoletto Papas per Egea, Diego Guida per Guida editori – in centinaia aderiranno alla campagna postando sui social network le loro foto con le braccia parallele a comporre il simbolo dell’uguale.
Tra gli scrittori hanno dato la loro adesione, tra gli altri, Marco Balzano, Beppe Severgnini, Federica Bosco, Lidia Ravera, Marco Bianchi, Marcello Simoni, Fulvia Degl’Innocenti, Sara Rattaro, Giuseppe Festa, Alessia Gazzola, Viola Ardone, Michela Marzano, Jennifer Guerra, Piero Pelù, Carolina Marconi, Lorenza Gentile, Sara Rattaro e Gud, nome d’arte di Daniele Bonomo.
La campagna prende spunto dall’ultimo rapporto del World Economic Forum, secondo il quale ci vorranno ben 135 anni prima che le donne raggiungano la reale uguaglianza, per comunicare quanta strada c’è da fare se vogliamo rendere più vicino un futuro in cui avremo tutti uguali diritti e opportunità.
L’iniziativa si muove su più fronti: uno spot tv dedicato, una campagna social, un logo che riproduce il simbolo dell’uguaglianza e, soprattutto, un’intera giornata in cui l’offerta dei palinsesti è dedicata al tema: “Tutto questo per ricordare che l’obiettivo è essere Uguali, ma per farlo bisogna prima di tutto essere Insieme”, si spiega nella presentazione.
Per concludere, vi lascio le parole di Riccardo Franco Levi:
L’8 marzo è l’occasione per ricordarci e ricordare che le pari opportunità sui luoghi di lavoro sono un obiettivo ancora da raggiungere: anche nell’editoria libraria, un mondo fatto in maggioranza da lettrici, le donne ai vertici sono ancora in netta minoranza. Uguali e insieme significa anche questo: aprire le porte ai talenti senza preclusioni di genere per creare un’editoria più inclusiva e corale.