Il 30 Maggio del 1778 moriva Voltaire principale esponente dell’illuminismo, personaggio vicino a Montesquieu, Locke, Rousseau, Diderot, D’Alembert, D’Holbach e Du Chatalet tutti legati all’ambiente dell’Encyclopedie.
Francois-Marie Arouet (vero nome di Voltaire) non fu solo un filosofo, infatti era conosciuto anche come poeta e drammaturgo.
Voltaire si fece conoscere per il suo particolare stile, la sua produzione letteraria si caratterizzava per l’ironia, la vivacità dei toni e la polemica contro le ingiustizie e le superstizioni.
Le idee e le opere di Voltaire, così come quelle di altri illuministi, hanno ispirato e influenzato moltissimi pensatori, politici e intellettuali come ad esempio Benjamin Franklin e Thomas Jefferson.
La vita
Francois-Marie Arouet nasce il 21 Febbraio 1694 a Parigi da una famiglia della ricca borghesia, il padre Francois Arouet era un avvocato e un ricco notaio, conseiller du roi, la madre Marie Marguerite D’Aumart era appartenente a una famiglia nobile. Il fratello maggiore Armand era un avvocato al parlamento e la sorella Marguerite-Catherine Arouet sposò Pierre Francois Mignot correttore presso La Chambre des Comptes e fu la madre dell’abate Mignot, che ebbe un ruolo importante alla morte di Voltaire. Anche gli altri fratelli Armand-Francois e Robert erano più grandi di lui.
Voltaire perse la madre molto presto, a soli 7 anni, e venne cresciuto dal padre ma il loro rapporto fu molto conflittuale.
Il suo percorso scolastico iniziò dal collegio gesuita Louis-Le-Grand, dove cominciò gli studi umanistici e l’amore per le lettere, studiò anche latino oltre inglese, italiano e spagnolo, lingue che parlò in modo fluente. Dal collegio passò alla scuola superiore di diritto per volere del padre che lasciò dopo circa 4 mesi, inasprendo il suo rapporto con lui.
Crescendo i suoi scritti trovarono subito successo nei salotti nobiliari ma non durò a lungo: le sue polemiche lo fecero aggredire ed esiliare da Parigi. Si trasferì in Inghilterra dove maturò idee illuministe contrarie all’assolutismo feudale della Francia. Il suo esilio durò 3 anni e fu molto influenzato da diversi scrittori neoclassici dell’epoca come Shakespeare; fu presente anche al funerale di Isaac Newton, uomo che influenzò molto Voltaire che credeva fortemente nelle sue teorie.
Il suo ritorno a Parigi fu segnato da una nuova condanna per le critiche contenute nelle sue opere contro l’Ancien Regime.
La sua vita è segnata da continui esili e condanne, era un uomo molto forte e non aveva paura di dire esattamente quello che pensava nonostante le ripercussioni. Solo dopo cercò di tutelarsi pubblicando le sue opere in forma anonima.
La sua più importante collaborazione fu quella all’Enciclopedia di Diderot e D’Alambert. A quest’opera partecipò anche Rousseau con il quale Voltaire entrò in conflitto considerandolo quasi un nemico del loro movimento.
Voltaire si prodigò anche come mediatore tra Francia e la Prussia di Federico II per evitare il più possibile le guerre che insanguinavano i due paesi.
Dopo 28 anni di assenza, a causa di un altro esilio, nel Febbraio 1778 rientrò a Parigi ricevendo un accoglienza trionfale e pochi mesi dopo entrò a far parte della Massoneria insieme al suo amico Benjamin Franklin.
Voltaire morì il 30 Maggio 1778 all’età di 83 anni, mentre la folla parigina lo acclamava sotto il balcone. Non fu dichiarata subito la sua morte e il suo corpo venne vestito come fosse vivo e portato fuori da Parigi come da accordi con Madame Denis.
Il suo sontuoso funerale fu officiato dal nipote l’abate Mignot.
In piena Rivoluzione Francese (13 anni dopo la sua morte) il suo corpo venne trasferito al Pantheon e sepolto l’11 Luglio del 1791 dopo un funerale di stato degno di un re. Molti volevano riesumare le sue spoglie, a causa della sua posizione deista, ritenendo intollerabile la sua presenza all’interno di una chiesa, ma sia Napoleone che re Luigi XVIII non lo ritennero necessario.
Voltaire fu un uomo di grandi idee, forse troppo futuristiche per il periodo in cui visse. Una delle tematiche per cui grandissime associazioni ancora oggi intraprendono manifestazioni e petizioni è il rispetto per gli animali, argomento molto caro anche a Voltaire che condannava la vivisezione e i tormenti inflitti ad essi.
Ai nostri giorni potremmo immaginarcelo come volontario di associazioni come il WWF o la Protezione Animali.
Articolo ben scritto e che riassume in maniera veloce e precisa una personalita complessa e geniale!
Grazie mille 😊