L’autunno lo senti arrivare nell’aria, nei profumi delle siepi che cambiano in questo periodo, nei colori degli abiti che gli alberi iniziano a indossare. L’aria si fa un po’ più pungente, mentre il calore del sole a poco a poco si affievolisce. La pioggia torna a bussare alle nostre porte, ma non più per un veloce saluto, uno scroscio e via. Le giornate diventano più corte e, a volte, più grigie. Come soddisfare la propria voglia di intraprendere un viaggio, anche adesso, in queste giornate a tratti malinconiche?
In viaggio con i libri
Che in questi primi giorni d’autunno tu ti sia rifugiato in casa con una tazza di tè bollente tra le mani, oppure che ti stia godendo gli ultimi caldi raggi del sole sulla pelle, questi tre libri sono perfetti per prendersi una pausa e intraprendere un viaggio avventuroso verso mondi che, forse, non ci sono più. Stiamo parlando di La vagabonda dei mari, scritto da Ella Maillart; Amor America. Un viaggio sentimentale in America Latina, di Maruja Torres; Il cuore perduto dell’Asia, di Colin Thubron.
La vagabonda dei mari
La sapevamo viaggiatrice inarrestabile, sciatrice olimpionica, giornalista elegante e spiritosa; in questo libro Ella Maillart ci appare in una nuova, inaspettata veste: navigatrice appassionata e esperta, prima donna a partecipare alle gare olimpiche di yachting, nel 1924, in rappresentanza della Svizzera. Eccola dunque trasferirsi a Londra per lavorare come insegnante in un istituto femminile, ma dopo pochi mesi sentire l’irrefrenabile bisogno di viaggiare, tanto da farsi assumere prima come cuoca, poi addirittura come secondo su una chiatta del Tamigi trasformata in yacht, il Volunteer. Prime esperienze di lavoro sul mare, poi di nuovo il bisogno di libertà, che la porta a raggiungere l’amica Miette e a imbarcarsi su un agile cutter, l’Atalante.
Ancora viaggi, ancora avventura: la pesca al tonno nel Golfo di Guascogna – dove per poco non ci lascia la pelle e l’amatissima barca – poi, a bordo dell’Insoumise, nel 1927, la navigazione verso i Paesi Bassi, e poi di nuovo sul Volunteer. Decisivo l’incontro con il grande navigatore Alain Gerbault, e il sogno di ripetere la sua più famosa impresa: la traversata dell’Atlantico in solitaria. Pubblicato nel 1942 durante un soggiorno in India, “La vagabonda dei mari” è l’ultimo libro scritto da Ella Maillart prima della Seconda guerra mondiale: nelle sue pagine l’ormai famosa e ammirata scrittrice-viaggiatrice ricorda il primo risvegliarsi del desiderio di vagabondaggio.
Amor America. Un viaggio sentimentale in America latina
Dalla Patagonia al Messico: il racconto dell’amore per una terra e le sue genti. L’autrice è rimasta contagiata dall’amore per l’America e di questa passione inguaribile racconta, un passo avanti all’altro, le migliaia di chilometri percorsi in treno, che dalla Patagonia conducono fino al Rio Bravo. L’America umiliata ma sempre pronta ad alzare il capo con fierezza, l’America morena e meticcia che si stringe sugli ultimi treni scampati al Dio Profitto.
Il cuore perduto dell’Asia
All’indomani della caduta del colosso sovietico e dell’indipendenza delle cinque repubbliche centro-asiatiche, Colin Thubron intraprende un lungo viaggio tra le rovine ancora fumanti di uno dei più grandi imperi dell’era moderna. Seguendo l’antichissima Via della seta, calcando le orme di Tamerlano, respirando la venerazione dei molti santi musulmani, l’autore si divide tra la contemplazione delle malridotte vestigia di una storia gloriosa e remota, l’osservazione degli ingombranti monumenti del recente passato e, soprattutto, l’attento ascolto delle voci di chi si è trovato tra le mani la pesante eredità che questa storia e questo passato rappresentano.
Come usciti dallo sfondo scuro di una quinta teatrale, studenti, operai, autisti, delinquenti, persone comuni si lasciano sedurre dalla curiosità del viaggiatore, e confidano tutta la loro angoscia per un presente incerto, pesantemente segnato da un’identità tutta da reinventare, ora che non c’è più una Grande Madre Russia in cui riconoscersi… Ne nasce un diario di viaggio acuto, dettagliatissimo e al contempo surreale, come surreale è la luce che investe e bagna questi deserti, questi fiumi, questi laghi e queste montagne che si risvegliano al mondo orfani di una storia e timorosi del futuro.
L’infinito orizzonte del mare per inebriarsi di libertà, la sterminata America Latina percorsa in treno o la misteriosa Asia centrale da respirare passo dopo passo… che ne dici, da quale iniziamo per affrontare queste prime uggiose giornate d’autunno?