SECONDA PARTE de La favola della buonanotte di Alessia Baraldi
Caro iCrewer, ti è piaciuta la fiaba? Ecco a te allora la seconda e ultima parte. Il racconto è tratto dalla raccolta Quando il fine non giustifica i mezzi. Non indugio oltre, eccoti subito la storia. Buona lettura!
[…] Davide abbassò di un tono la voce, per recitare il dialogo. Quando le parole del mago terminarono, prese un bel
respiro e tornò alla sua voce normale. La bambina rise, divertita dall’improvviso cambiamento. – «Orsù, mago, dicci cosa bisogna fare e, se mia figlia guarirà, ti ricompenserò adeguatamente.» gli promise il sovrano ammaliato dalle sue parole. Il mago, così, fu condotto nelle stanze della signorina. La visitò davanti alla sua famiglia e le diede da bere da un’ampolla contenente un liquido verde. La principessa ritornò immediatamente in sé e corse ad abbracciare i suoi genitori, i quali piansero per la felicità. «Grazie, mago. Come promesso, verrai premiato con metà dell’oro che possiedo.»
– No, l’ha guarita! Adesso Margherita non leggerà più e non parlerà più con i suoi amici immaginari! – singhiozzò la
piccola, che si era presa a cuore le sorti della principessa sua omonima. – Non è ancora detta l’ultima parola! Continua ad ascoltare, chissà cos’altro succede. – la esortò il padre, riprendendo poi la narrazione.
«Sire, Voi siete così gentile, ma tutto ciò che chiedo è di poter trascorrere una notte qui al castello e un buon cavallo
per poter ripartire domani mattina all’alba.», rispose il secolare uomo, naturalmente il desiderio gli fu immediatamente accordato. All’alba il mago prese il miglior cavallo del reame e se ne andò verso nuove terre. Quando fu lontano dal paese, smontò da sella e fece bere all’animale una boccetta con un liquido violaceo. La valle in cui si trovavano venne avvolta da una fitta nebbia giallognola e l’equino si trasformò nella principessa, che aveva finto di essere diventata pazza per poter fuggire dai suoi genitori e sposarsi con l’uomo che amava.
– Wow, che bello! Chi è l’uomo che sposa? – Il figlio di uno servitori del castello. – rispose il papà. – Perché si conoscono? – Perché giocavano insieme da bambini. – E il mago come sa che Margherita vuole scappare? – Perché la principessa glielo ha scritto in una lettera. – Allora sono già amici! – Sì, loro due si conoscevano già. Il mago era il maestro della principessa Margherita, quando lei era una bambina. È stato lui ad insegnarle a leggere e a scrivere. Poi Margherita è diventata grande e non aveva più bisogno di andare a scuola, così il mago se n’è andato in un altro regno.
Sono rimasti però amici e hanno continuato a scriversi lettere, per tenersi in contatto. – E lei scrive al mago che vuole scappare? – Proprio così. – e dopo quell’ultima risposta, cadde il silenzio. Davide aspettò qualche minuto prima di andarsene dalla camera della bambina: voleva assicurarsi che la piccola si fosse addormentata… e che non avesse altre domande! Dopo un tempo sufficiente di silenzio e di occhi chiusi, l’uomo si alzò con cautela dal letto e in punta di piedi si avviò verso l’uscio della stanza, per non svegliare Margherita.
– Papà! – la vocina squillante della bambina lo richiamò a pochi passi dalla porta. – Sì, tesoro? – rispose il padre, voltandosi verso il letto. – Il re e la regina scoprono che la principessa scappa? – con quella curiosità, era evidente che la storia non era finita lì per la piccina, così Davide ritornò accanto alla figlia. – Certo, ma ormai la principessa era già lontana dal regno con il marito. – la spiegazione non piacque a Margherita, che fece un’espressione imbronciata.
Davide sentì una stretta al petto, vedendo il muso della figlia: la storia le era piaciuta molto e quella nuova informazione stava rovinando la magia della favola. – I suoi genitori la perdonarono subito, però: la principessa Margherita aveva lasciato una lettera nella sua stanza, in cui spiegava perché se ne era andata dal castello. –
aggiunse poi, cercando di correre ai ripari per non deludere la sua bambina. – E non si vedono mai più?
– No, dopo pochi mesi la principessa Margherita tornò al castello. Si sentiva in colpa per quello che aveva fatto ai suoi
genitori: li aveva ingannati ed era scappata, senza nemmeno parlare con loro di come si sentiva. Voleva chiedere scusa di persona, inoltre le mancavano molto.
– Il re e la regina cosa fanno, allora? – Abbracciarono la figlia e organizzarono una grande festa per il suo matrimonio.
– Margherita torna a vivere con loro e fa ancora la principessa? – No, lei restò con il marito e vissero come due paesani, finché il re non fu troppo vecchio per governare. Allora Margherita ritornò al castello e diventò la nuova regina. – e cadde nuovamente il silenzio.
– Questa fine mi piace. – esclamò la bambina, dopo aver rimuginato sulle aggiunte fatte dal suo papà. – Bene, allora puoi dormire serenamente adesso. – concluse Davide, sollevato. Si avvicinò alla figlia e si chinò
per posarle sulla fronte il bacio della buonanotte. – Sogni d’oro, tesoro. – ‘Notte, papà. – e finalmente Margherita chiuse gli occhi.
– Dorme? – chiese Giulia, quando vide il marito comparire nella loro stanza. La donna era seduta sul letto, con la
schiena appoggiata al muro, e stava leggendo un libro. – Sì. Non la smetteva più di farmi domande. – Davide si
buttò sul piumone, esausto per tutto quel narrare. – Che storia hai immaginato questa volta? – Giulia sistemò il segnalibro fra le pagine del volume che poi ripose sul comodino accanto al letto. L’uomo iniziò allora a spiegare
alla moglie la favola, senza tralasciare alcun dettaglio. Lei lo ascoltò attentamente, annuendo e sorridendo ogni tanto in qualche passaggio che le era particolarmente piaciuto.
– Ti sei reso conto che, con questa storia, hai suggerito a nostra figlia che può scappare di casa, fingendosi pazza, e
passarla liscia, che tanto la perdoneremmo? – rise Giulia, quando il marito terminò il racconto. – Non ci avevo pensato, in effetti. Dopotutto, il fine giustifica i mezzi. – Davide si unì alla risata. – Però credo di aver ribaltato la morale, quando Margherita mi ha chiesto dei genitori. Mi era sembrata così triste, aveva intuito che la principessa li aveva feriti e che per questo non li avrebbe più rivisti! Non potevo deluderla, così ho cercato di farle capire che la principessa aveva sbagliato ed è tornata dai suoi genitori per riappacificarsi. E questa versione le è piaciuta di
più.
– Allora le hai insegnato il contrario: il fine non giustifica i mezzi. Ma soprattutto le hai insegnato a riconoscere i propri errori e a chiedere scusa a chi hai fatto un torto, perché si può essere perdonati. – riformulò la donna che nel
frattempo si era coricata accanto al marito. – Speriamo allora, che questa favola della buonanotte possa esserle d’esempio, quando crescerà. E che l’aiuti a vivere per sempre felice e contenta. – si augurò Davide, prima di spegnere la luce e chiudere gli occhi.
>>>FINE<<<
Stasera la leggerò a mia figlia. Sono sicura che le piacerà moltissimo!!
Grazie mille, Anna ^^ Spero che anche a tua figlia piacerà questa favola 😉
Una favola stupenda… Grazie ❤
Grazie a te per averla letta e apprezzata ^^
Una storia dolcissima e bellissima ❤️ Amo le favole e amo scriverle perché ti permettono di guardare le cose attraverso gli occhi dei bambini…
Grazie mille, Alessandra ^^ Hai perfettamente ragione: le favole ti permettono di osservare il mondo con occhi da bambino e immagino che sia per questo che, anche da adulte, ci fanno ancora sognare