L’idea di pubblicare un libro di poesie è sempre stata una luce ad intermittenza nella mia vita
Esordisce così Silvia Lisena nel presentare Lacerti d’anima. Poesie, una breve raccolta poetica pubblicata nel novembre 2020 da Sillabe di Sale Editore. Un’idea ad intermittenza cui Silvia Lisena ha fatto prendere forma raccogliendo i suoi scritti, suddivisi nelle sette sezioni di cui Lacerti d’anima. Poesie, si compone.
Accostarsi alla recensione di una raccolta di poesie merita sempre un’attenzione particolare, specialmente quando la stessa autrice dichiara di aver raccolto e rappresentato “alcuni fotogrammi della mia vita in cui ho provato determinate emozioni psico-fisiologiche che ho tentato di tradurre in versi”.
A fronte di queste affermazioni di Silvia Lisena presenti nella prefazione di Lacerti d’anima. Poesie, si sente il dovere di accostarsi ad una qualsiasi valutazione, o recensione che dir si voglia, con la sensibilità dovuta e necessaria nei confronti di un’autrice che mette a nudo le sue emozioni. Scrivere in versi o in prosa è sempre un rivelare se stessi: si pesca sempre nel profondo e farlo non è mai facile.
Qualunque possa essere il parere che mi appresto ad esprimere nei confronti di Lacerti d’anima. Poesie, resta fermo il rispetto nei confronti di chi apre il cuore e l’anima e tenta di fermare fra le pagine di un libro emozioni e sensazioni profonde che fanno parte del vissuto personale.
Lacerti d’anima. Poesie, una raccolta autobiografica
“Si scrive per sè“, afferma Silvia Lisena,” ma simultaneamente si scrive per gli altri, dal momento che qualcuno, da qualche parte del mondo, si può identificare, trovare o ritrovare nelle parole dell’Io narrante“… In queste affermazioni sta il nocciolo della questione: leggere e ritrovarsi nei versi letti appartenenti al vissuto di un’altra persona, da cosa dipende?
Le risposte possono essere infinite e tutte dipendenti da svariati fattori, non ultimi i gusti, la formazione culturale o il concetto di poesia, cosa quest’ultima non facile da stabilire. Già perché, tolte alcune necessarie regole di base che distinguono la poesia dalla prosa, la poesia ha talmente tante sfaccettature che darne una definizione standard non è semplicissimo e neanche oggettivo.
Fatta questa necessaria premessa che vuole rimarcare il labile e spesso confuso, confine fra poesia e prosa poetica, non posso affermare che Silvia Lisena abbia dato alle stampe una raccolta di versi dalla liricità indiscussa e palpabile ma piuttosto che, come la stessa autrice sottolinea, Lacerti d’anima. Poesie, è una miscellanea di versi introspettivi e probabilmente anche curativi.
Il termine curativo non deve stupire perché scrivere, versi o prosa, aiuta a tirare fuori tutto quello che si agita nel profondo di ogni anima. A tradurre in parole più o meno elaborate in forma di versi o simili, emozioni positive e negative e a condividerle.
Silvia Lisena nei suoi versi indaga se stessa, le sue emozioni, il suo sentire e si racconta, fotografandosi. Si porge al lettore, si svela in tutta sua essenza:
Sono di vetro.
Se mi spingi un po’ più forte
cado
e mi rompo
in mille pezzi.E poi trova qualcuno
disposto a raccoglierli
senza farsi male.
La stessa autrice nella breve presentazione anteposta al brano spiega i concetti che vuole esprimere e, a proposito del brano riportato, scrive:
È il componimento che più mi rappresenta. Non esiste contesto: é passato e presente. Hic et nunc. Ibi dixit.
L’hic et nunc di Silvia Lisena, il suo “qui e ora”, permea gran parte dei componimenti presenti in Lacerti d’anima. È un presente costante anche quando ripercorre le sue memorie, i suoi dolori e le sue gioie o ancora, quando volge lo sguardo alla sua personale visione del mondo circostante. I versi riportati sotto, ad esempio, non sono gli unici fra quelli presenti nella raccolta che ne danno la dimostrazione:
[…] L’individualismo siede sul trono/ come il più feroce dei dittatori/ e controlla le menti degli ignari sudditi.
Le parole seguono la scia delle vite che se ne vanno,/ muri sono stati eretti, ben più deboli/ di quelli che abbiamo edificato dentro le nostre anime. […]
Tratti da Coronavirus, brano presente nella sezione 2020 (tutte le sette sezioni hanno come titolo un anno specifico) di Lacerti d’anima. Poesie, dimostrano che Silvia Lisena vive “qui ed ora” e sa cogliere dal vissuto concetti universali, validi per chiunque.
Lacerti d’anima un excursus
La raccolta è un excursus di vissuto che va dal 2015 al 2020: parole cercate, usate e composte in pezzi, brandelli, lacerti di vita e d’anima per descrivere sensazioni, emozioni, riflessioni che dall’io personale si estendono a quel noi che diventa mondo. Parole per raccontarsi ed esserci, parole come cura per la stessa Silvia Lisena e per quanti si ritrovano in esse. Se Lacerti d’anima nell’intenzione dell’autrice voleva essere un racconto di vita, a lettura ultimata mi sento di affermare che Silvia ha centrato il bersaglio, pur con alcuni limiti costituiti da diversi passaggi prosastici.
Ribadisco, senza nulla togliere alla raccolta di Silvia Lisena, che fare poesia non significa andare spesso a capo ma piuttosto la poesia risiede nel saper descrivere l’usuale in maniera insolita, utilizzando tutte quelle figure retoriche che fanno la differenza fra prosa e poesia. E non parlo di rime o di metrica ma di capacità di cogliere legami e corrispondenze dove sembrano non esserci.
Silvia Lisena si presenta:
Sono nata nel 1993 a Milano in una famiglia di origine pugliese. Mi sono laureata in Lettere Moderne e vivo a Cornaredo (MI); sono consigliera comunale e insegno Lettere in una scuola media. Dal 2014 sono componente del Gruppo Donne UILDM: scrivo articoli e contribuisco alla gestione dei canali social e all’organizzazione di eventi divulgativi online.
Mi sono occupata dei temi della violenza e della multi-discriminazione sulle donne con disabilità (su questo argomento ho tenuto un seminario all’interno delle Manifestazioni Nazionali UILDM nel 2019). Nel 2018 ho pubblicato un quaderno tematico gratuito contenente le ricerche e i dibattiti del Gruppo sul tema (patrocinato dall’ex Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Cornaredo e in collaborazione con l’associazione cornaredese “Rete Donna”).
Ancora adesso partecipo in qualità di relatrice a eventi sul tema organizzati da diverse associazioni ed enti. Scrivo da… sempre: sono partita dai racconti per poi virare verso un romanzo teen mai edito e giungere infine alla pubblicazione della mia prima opera letteraria, “Lacerti di anima. Poesie” (Sillabe di Sale Editore, 68 pp., 2020).