Una volta da qualche parte ho letto la seguente frase:
Un romanzo è ciò che la storia avrebbe potuto essere.
Con L’Ultimo giorno dell’impero torna il grande guerriero di Roma alle prese con una cospirazione ai danni dell’imperatore Gallieno.
Il romanzo comincia con Marco Clodio Balista in fuga sul Mausoleo di Adriano dopo aver scoperto il complotto per uccidere l’Imperatore. Sfortunatamente per lui non riesce a scoprire il mandante, o i mandanti dell’attentato, ma sa l’ora esatta in cui avverrà. Ha solo 24 ore per avvertire Gallieno e impedire che venga ucciso.
Il romanzo ha un ritmo incalzante fin dalle prime pagine, è una corsa contro il tempo e ad ogni pagina il fiato diventa sempre più corto, come se a correre per le strade di Roma insieme al protagonista ci fosse anche il lettore.
Questa è stata la mia impressione sul libro scritto come romanzo storico, quindi che si basa su fatti realmente accaduti per raccontare invece una storia completamente inventata.
Quando ho iniziato a leggere il libro ho pensato: “Ecco un libro che mi piace, questo è proprio il mio genere”, ma più andavo avanti e più mi sembrava di leggere un copione di un film americano per salvare il presidente, ma ambientato nell’Urbe. Inseguimenti rocamboleschi per le vie di Roma, Balista ferito, ma che continua la sua missione nonostante ogni respiro e ogni passo siano una sofferenza indicibile, magazzini che esplodono, una scia di sangue che il protagonista si lascia dietro e un tempo molto breve per salvare il mondo, in questo caso l’Impero.
Appena uscito ed è gia diventato un bestseller, a me però il romanzo non ha particolarmente entusiasmato nonostante fossi partita carica. Potrebbe benissimo essere la trama di un film anni novanta con Bruce Willis. Sarà che adoro la storia dell’Impero romano, adoro Roma come città e probabilmente in una delle mie vite precedenti sono stata cittadina dell’antica Roma, ma di questo però vi parlerò un’altra volta.
Nonostante sia rimasta un pò delusa lo consiglio come lettura se piacciono i romanzi storici e un pò di intrigo politico.
La frase citata più spesso nel romanzo è:
“non pensare, agisci”
Il mio consiglio invece è “prima di agire pensa, almeno per qualche secondo e cerca di avere se possibile un piano B”.
Alla prossima iCrowes e se leggete il libro lasciate un commento.