In libreria e in tutti gli store digitali è possibile acquistare Qui non c’è niente. Immagini dal labirinto, un interessante saggio scritto da Alessandro Mantovani, e curato da Italo Svevo Edizioni.
Quello del labirinto è un’immagine che affascina da sempre il genere umano. Dai miti greci alle rielaborazioni moderne, esso si è prestato a diversi usi e alle interpretazioni più disparate. Alessandro Mantovani ce ne illustra alcune e ci offre, attraverso queste immagini, l’opportunità di interrogarci sul mondo e sulla società che ci circonda. Ecco qualche dettaglio in più su questo libro, imperdibile per tutti coloro che desiderano guardare la realtà da diversi punti di vista.
Qui non c’è niente. Immagini dal labirinto: il contenuto

In un’epoca che pretende di dominare lo spazio attraverso mappe e dispositivi digitali, Qui non c’è niente affronta il tema del labirinto come simbolo eterno dell’enigma e dello smarrimento. Tra mito, filosofia, geografia, letteratura e antropologia urbana, la prosa di Alessandro Mantovani si muove con passo vigile e acuto, evocando voci come quelle di Kerényi, Farinelli, Rykwert, Harvey, Calvino, Eco e Foucault. Il labirinto non è soltanto oggetto di studio, ma strumento per interrogare l’opacità del reale e la sua resistenza al controllo. Un viaggio nelle forme in parte indecifrabili che strutturano il nostro modo di abitare, pensare e narrare il mondo.
Il labirinto è un luogo dove vagano i defunti, albergano mostri e si compiono atrocità, ma più di ogni altra cosa è lo spazio dove il mondo umano e diurno incontra il suo contrario. Che sia presieduto da una spettrale regina, che contamini con le sue propaggini il nostro mondo, che possa essere evocato e sostare là dove la civiltà crolla, il labirinto denuncia un’associazione mentale alla base dell’antropologia occidentale: il nesso cioè tra morte e caos.
Chi è Alessandro Mantovani
Alessandro Mantovani è nato a Genova nel 1991. Collabora con l’Università dell’Insubria e insegna lingue classiche nei licei di Milano. Come giornalista si occupa del rapporto tra città e narrazioni, di approcci cartografici alla letteratura e di critica letteraria. Ha scritto articoli per riviste e giornali tra cui «Il Tascabile», «Rolling Stone», «Domani» e «Il Foglio». Nel 2025 ha pubblicato la sua prima raccolta di poesie, Geografia sommersa (Mar dei Sargassi).