A Napoli il semaforo rosso non è un divieto ma solo un consiglio…
Mi raccomando amici, non prendete sul serio il consiglio del mitico Professor Bellavista, lui è troppo innamorato della sua Napoli, così come il suo autore, Luciano De Crescenzo che, proprio nei giorni scorsi, ha festeggiato il suo novantesimo compleanno, presentando il libro Napoli mia. L’anima della città raccontata da Bellavista, come sempre, dedicato alla città partenopea. E’ un De Crescenzo nostalgico quello che apprezziamo questa volta, non solo battute o aforismi ironico filosofici ma soprattutto un ritorno alla memoria di una città dei suoi anni migliori, quando, con la macchina fotografica al collo, si divertiva a girare tra i vicoli dei centri storici fermando il tempo su tipiche scenette o momenti esilaranti di vita vissuta.
Quasi si commuove Bellavista, quando, improvvisamente, spostando vecchi mobili trova uno scatolone, colmo di ricordi fotografici, scatti che lo scrittore partenopeo si era divertito a fare negli anni ’60, prima ancora di cominciare a scrivere. E tra il riso e il sorriso, le sfoglia una ad una, un tuffarsi tra i vicoli della città dimenticata, dove, per scattare la foto, a volte, doveva fingersi turista, preferibilmente tedesco, o costretto a nascondere la macchina fotografica in una cassetta per non farsi scoprire, momenti indelebili nella memoria, in qualche modo, già descritti nel suo libro Cosi parlò bellavista.
E allora, come Mister De Crescenzo, inforchiamo, anche noi la nostra macchina fotografica e andiamo insieme a scoprire la Napoli di oggi che, semafori a parte, sono certa vi lascerà a bocca aperta!
Intanto, potete raggiungerla come più vi piace, in aereo, arrivando all‘Aereoporto di Capodichino, per mare magari, con una bella nave da crociera, e vi assicuro che dall’oblò, la vista del golfo è certamente da incorniciare, per i meno avventurosi, il treno e la macchina sono un’alternativa ideale per mantenere l’autonomia, anche se, una volta giunti, il mio consiglio è di lasciare l’auto in un bel parcheggio e di usare la metropolitana, a proposito, di metropolitana, se potete, andate a visitare la fermata Toledo, secondo il quotidiano The Daily Telegraph, è la più bella d’Europa!!
Ok, una volta, deciso come arrivare, cominciamo il nostro tour della città andando alla scoperta dei castelli più belli. Il primo da vedere e fotografare è, senza dubbio, il Castel Nuovo o Maschio Angioino, castello medioevale e rinascimentale costruito nel 1266 da Carlo I D’Angiò, si trova in Piazza Del Municipio e la vista sul Vesuvio è semplicemente uno spettacolo, specialmente se visto da una delle finestre del terzo piano, dove è allestito il Museo Civico con dipinti e affreschi dei più grandi pittori del rinascimento, e se vi piace provare qualche brivido, si possono visitare anche le segrete dei sotterranei.
Come inizio non c’ è male, e allora via, continuiamo la nostra passeggiata sullo splendido lungomare che da Mergellina porta a via Partenone, per visitare Castel Dell’Ovo, il più antico dei castelli partenopei, collegato alla terraferma da un ponte e cosi’ chiamato per una leggenda secondo la quale il poeta Virgilio avrebbe nascosto un uovo nei sotterranei del castello, convinto che da questo sarebbe dipeso il futuro della città stessa.
Ora, però è arrivato il momento di risalire e di tuffarci nelle stradine per visitare qualche bottega particolare e quale migliore occasione per vedere quelle dei presepi, non abbiamo bisogno neanche di allontanarci troppo perchè, nel quartiere di San Lorenzo troviamo Via San Gregorio Armeno, dove sono concentrate le botteghe artigiane che costruiscono i presepi, uno più bello dell’altro e dove il Natale si respira anche in pieno ferragosto.