QUANTO PESA UNA BUGIA? TEA
“Tea ha sei anni, una famiglia che le vuole bene, un gatto e tanti amici. Va a scuola volentieri, ma non le piace la matematica. Preferisce andare a judo e al parco a giocare. Tea è una bambina dei giorni nostri, allegra, tenera e molto divertente. Come ogni bambino della sua età, si guarda intorno con occhi curiosi e si ritrova a vivere tante avventure ogni giorno, cercando di rispondere alle piccole grandi domande che la vita le pone davanti. Per esempio, quanto pesa una bugia? Oggi Tea ha detto la sua prima bugia e mamma e papà le hanno creduto. Fantastico, pensava fosse molto più difficile! Però le sembra che quella piccola e stupida bugia si faccia ogni giorno più pesante. Aiutooo! E se ne finisce per schiacciarla?!”
Sono in un periodo in cui sento il bisogno di riscoprire i legami “genitoriali”, così ho segnalato un libro “le mamma ribelli non hanno paura“.
E per continuare, oggi mi va di parlare di bambini e delle loro “bugie”.
Vi sono le bugie che hanno le gambe corte, e le bugie che hanno il naso lungo: ricordate una fatina dai capelli turchini? “la tua per l’appunto è di quelle che hanno il naso lungo.” C.Collodi, Pinocchio
Capita a tutti di dire una bugia, c’è addirittura chi vive raccontandole; avviene spesso in modo naturale e si configura come un modo per “influenzare” il pensiero e lo stato emotivo di colui a cui viene detta.
Le bugie dei bambini, invece, sono pronunciate molto spesso con facilità, senza rifletterci su, senza malizia, magari aggiungendo una dovizia di particolari che ti fanno capire quanta poca verità possa esserci.
Diventa il modo giocoso di esprimersi, un desiderio di contrapporsi ai genitori e non percepisce ancora la linea di demarcazione tra fantasia e realtà.
Il bambino vive in una dimensione magica in cui parla della realtà circostante non in base a come questa si presenta, ma secondo come vorrebbe che fosse! Sfruttando ogni sfumatura della propria colorata creatività e fantasia, inventa e propone storie che finiscono col riflettere le capacità cognitive proprie della fase di crescita.
Cercare di aiutare noi genitori, nonni, attraverso libri adatti ai bambini trovo sia un’idea molto positiva. Quando ero io piccolina c’erano le fiabe, oggi ritenute “dannose” per il loro contenuto “subliminale”…, mentre i libri odierni vengono adattati ad ogni età e per ogni esigenza.
Diciamo che chi scrive per i bambini segue una logica coerente e di facile utilizzo ed apprendimento. Prendiamo il racconto che vi sto segnalando sulle bugie.
La protagonista è una bimba di nome Tea, facile da ricordare, soprattutto per i maschietti, (e detto fra di noi sono quelli che leggono di meno) che racconta una bugia e visto che i genitori “abboccano” è felice di aver scampato la punizione. Salvo poi sentirsi in colpa, confessare, e trovare nei genitori il giusto atteggiamento.
Un atteggiamento che è quello di non chiedere missioni impossibili come quello di diventare un modello di virtù, o pretendere di essere perfetti, puliti, ordinati, diligenti, bravi perché cosi facendo costringiamo, di fatto, il bambino a dar vita ad un’altra realtà che è quella con cui riescono a soddisfare tutte le aspettative di noi adulti.
Lavorare a stretto contatto con i bambini delle scuole elementari ha reso possibile la sua passione di scrivere libri per i piccoli.
Questo divertente racconto fa parte di una collana avente come protagonista sempre la nostra TEA “impegnata” con le sue domande a scoprire e vivere il mondo degli adulti secondo il suo punto di vista.
Questi so