La letteratura d’eccezione protagonista a Salerno
Salerno riapre le porte alla cultura con la sua manifestazione più importante; dal 16 al 24 giugno, infatti, la città campana ospiterà la 6 edizione del Festival Salerno Letterature, il più grande evento culturale del Sud Italia, chiamato a rappresentante ufficialmente la cultura in tutto il meridione. Il progetto, nato dalla collaborazione di 25 manifestazioni promosse in 6 regioni (Abruzzo, Basilicata, Campania, Puglia e Sicilia), è stato presentato durante la conferenza stampa del 13 Giugno scorso, nelle sala del Capitolo del complesso monumentale di San Domenico Maggiore a Napoli, alla presenza del suo direttore artistico Francesco Durante, con il preciso obiettivo di dare sempre maggiore lustro culturale ai territori. L’attenzione, infatti, quest’anno è tutta rivolta alla Basilicata soprattutto in vista della nomina di Matera, nel 2019, come capitale della cultura.
“Vita e lavoro sono indispensabili per far nascere progetti innovativi di ricerca dove musica, parole e il linguaggio del corpo si fondono insieme per giungere alla bellezza”.
Un edizione capace di vestirsi di un abito nuovo con nuove formule di comunicazione, creando un dialogo diretto tra gli autori e gli ospiti del festival sia di giorno, dialogando con Eva Cantarella e Gino Castaldo o by night tra i tavolini, sorseggiando un aperitivo con Angelo Petrella. 200 scrittori provenienti da 14 paesi stranieri hanno reso l’evento ancora più internazionale, ricordiamo Andrè Aciman, autore di “Chiamami con il tuo nome”, film di Luca Guadagnino, premiato con l’Oscar, e Tim Parks con il suo nuovo libro In exstremis; tra gli italiani presenti Diego Da Silva, Cristina Comencini, e Pupi Avati.
Tutto da scoprire lo spazio dedicato ai bambini e ai giovani con narrazioni digitali con il popolare youtuber Matteo Fumagalli, incontri di poesia, laboratori mattutini e di composizioni con il rapper Amir. Insomma, 9 giorni da vivere a 360 gradi, vivendo i momenti leggeri ma gustandone altri dedicati all’approfondimento, con il preciso obiettivo di condividere le emozioni, le conoscenze, ma soprattutto le esperienze di ognuno, aprendosi alle varie espressioni come segno tangibile di crescita culturale perchè, come afferma Francesco Durante “la cultura è fatta di apertura, altrimenti che cultura è??