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Ah questa poi! Pensavo di averle sentite proprio tutte! Ed invece c’è ancora qualcosa che colpisce la mia fantasia.
Sto parlando di dieta Detox e fin qui nulla di particolare, sappiamo bene, Uomini e Donne cosa sia una dieta Detox e a cosa serva; ma questa è una dieta particolare, come dire più “sofisticata” e “in linea” con i tempi moderni.
Sto parlando del libro che parla su come fare per disintossicarsi dall’uso del cellulare, edito da Mondadori e scritto da Catherine Price, una laurea in storia a Yale e un master alla scuola di giornalismo di UC Berkeley, è autrice e giornalista scientifica. Suoi articoli sono apparsi, tra gli altri, su “The Best American Science Writing”, “New York Times”, “Washington Post Magazine”, “Los Angeles Times”, “San Francisco Chronicle”, “Popular Science”, “O: the Oprah Magazine” e “Slate”.
E già, avete letto bene miei cari Icrewers. Disintossichiamoci in 4 settimane con questo bel programma di cui vi do un “incipit”:
“Il programma Detox – Prima settimana
Pronto Soccorso tecnologico
Giorno 1: Scaricare un’app di gestione del tempo (app che monitora la frequenza con cui guardate il telefono)
Giorno 2: Valutare il proprio rapporto con lo smartphone (nelle prime pagine del libro trovate lo Smartphone Compulsion Test)”
Non c’è che dire prima che ci uccida LUI utilizziamo la dieta.
Si è vero siamo diventati tutti ipertecnologici, non facciamo un passo senza il nostro cellulare, lo abbiamo riempito di tutte le app possibili; abbiamo iniziato con la semplice agenda, per passare all’elenco telefonico, poi il contapassi, la mappa che ci guida, la musica, il trovamici, il trovapartner, e trova questo e trova quest’altro che non siamo più capaci di ritrovare noi stessi.
Dipendiamo in toto da questo piccolo aggeggio dall’aria innocua, ma che in realtà è un cavallo di troia imbottito di trucchi pronto a farci abbassare la guardia. Sta diventando inconcepibile anche “stare disconnessi”, lontano da chat, messaggi, link, selfie e via dicendo.
Trascorriamo così tanto tempo a fare cose che non ci interessano, proiettati in un mondo virtuale che non ci nutre come essere umani; basta guardarsi intorno al bar, al ristorante, in fila in banca, perfino mentre si guida, i nostri occhi sono fissi sempre sul display del telefono. Non si salva nessuno, anche gli anziani
Se da una parte la tecnologia ha migliorato e semplificato la nostra vita, dall’altra parte ci ha reso schiavi.
Esiste una stima che dichiara che si controlla il telefono in media 150 volte al giorno, ogni 6 minuti, e mandando circa 110 messaggi; e che il 46% delle persone pensa di non poter vivere senza telefono…
Eppure possiamo vivere ancora senza essere schiavi dei nostri cellulari, basta poco… dimenticarlo sul comodino appena alzati la mattina, sul mobile nel mentre stiamo uscendo di casa, nella borsa o in tasca se siamo con gli amici… tanto, prima o poi, se qualcuno ci sta cercando, ritenterà, e come la “cartina portafortuna” cita “sarai più fortunato”.
Non dimentichiamo che ne siamo stati privi per tanto tempo e la vita, la nostra vita, è andata avanti lo stesso, con più serenità, con tante risate con gli amici, più attenzione al prossimo… e siamo ancora qui a raccontarcelo.