Viola, la gallina e il soldato, un libro di Maria Beatrice Masella ed edito da edizionicorsare, una storia delicata ma densa di significato, che si pone in un periodo buio per l’Italia: l’era della Seconda Guerra Mondiale. Momenti tetri e tesi raccontati attraverso gli occhi di una bambina di nove anni che tramite le proprie avventure rende quegli attimi più leggeri, alternando vicissitudini che sanno di spensieratezza e fatti a lei nuovi, ma anche carichi di tensione.
Viola, la gallina e il soldato e la cover
La cover di questo libro vede – sulla prima di copertina – uno sconfinato campo verde sovrastato da un cielo azzurro attraversato, come fossero pennellate, da qualche nuvola, e due bambini che corrono felici: sono Viola, la nostra protagonista, e il cuginetto suo coetaneo Adelmo. Accanto a loro una gallina dalle piume marroni che svolazza felice.
Sulla seconda di copertina un casolare di campagna e un aereo militare che si staglia nel cielo. Cosa ne sanno i bambini delle guerre degli adulti? Che colpa avranno mai avuto per trovarsi in mezzo al conflitto? Ciononostante, i bambini, con il loro incredibile amore per la vita, trovano sempre il modo di sorridere pur intuendo che quella che stanno vivendo è tutto fuorché la pace.
«Già, la guerra. Per me era la normalità; quando era scoppiata avevo solo cinque anni, non andavo ancora a scuola e non sapevo neppure cosa fosse stata, prima, la pace.»
Quando Viola, la gallina e il soldato…
Viola è una bambina di otto anni, vive con la sua famiglia a Bologna: mamma, papà, una sorella più grande e l’amata nonna. A completare il quadro familiare una… gallina! Già proprio così, e cosa mai potrà farci una gallina in città? E, soprattutto, cosa ci farà mai una bambina con una gallina, alla quale peraltro verrà affibbiato un nome particolare su suggerimento di un persona inaspettata.
«Avete mai visto una bambina che porta una gallina al guinzaglio a spasso per la città?»
Lo svolgimento temporale della narrazione ci porta nel nefasto 1943, la Seconda Guerra Mondiale è nel pieno dello svolgimento, il pericolo è dietro l’angolo e il suono delle sirene ti giunge improvviso e violento come un fulmine a ciel sereno.
«Quel suono non l’ho mai più scordato: un lamento sottile e lungo, lungo, lungo, che si infilava sotto la pelle e ti ghiacciava il cuore.»
Viola quindi, inaspettatamente e per la sua incolumità, viene accompagnata in campagna dagli zii ove farà la conoscenza di suo cugino, Adelmo, e con il quale vivrà tante avventure – per lei assolutamente nuove – alcune delle quali ti faranno tenere il fiato sospese e ti faranno temere per i due bambini.
Il libro è così composto: 21 capitoli seguiti dai ringraziamenti e da una nota storica. Tutti i capitoli sono dotati di un titolo che iniziano con la parola “Quando…”, tutti tranne l’ultimo. La lunghezza degli stessi non è uguale fra loro. Il libro è narrato in prima persona proprio dalla nostra piccola protagonista: Viola. Questo spiega il fatto del perché il titolo dato ai capitoli inizi con “Quando”: probabilmente perché è come se la bambina raccontasse gli avvenimenti accaduti nella sua vita quando ancora era una bimba di 9 anni.
Il linguaggio è semplice e scorrevole, non si ravvisano refusi e il ritmo narrativo, in certi momenti, diventa più incalzante con attimi di suspense.
A parte la protagonista, vediamo parecchi personaggi, tutti con un ruolo definito e calzante per ciascuno di essi, persino gli animali avranno un… ruolo non da comparse ma addirittura come personaggi principali.
Viola, il cui nome è quello di uno strumento musicale, è una bambina che, nonostante la giovanissima età, si trova a vivere in un momento difficile e periglioso per l’intero paese, sebbene i suoi genitori cerchino di non far gravare sulla stessa il pericolo al quale, quotidianamente, sono esposti: lei, però, da bimba sveglia ed intelligente quale è, lo comprende. Capisce che il suono persistente ed insidioso delle sirene non significa nulla di buono, sa che se i suoi genitori hanno deciso di portarla lontano dalla città è solo perché vogliono tenerla al sicuro.
Non saprà, però, che anche in campagna potrà vivere delle esperienze emozionanti, ma anche cariche di eccitazione e pericolo.
Un libro che sapientemente sa narrare della storia di una bambina, dei suoi pensieri e delle sue avventure, intercalata in un ambiente esterno a lei poco consono quale quello della guerra; un romanzo che ti parla di un conflitto senza però farlo diventare l’argomento principale, senza rattristare la storia, perché la narrazione principale riguarderà sempre Viola e la sua voglia di essere una bimba allegra e piena di vita.
Certo, la guerra c’è, non lo possiamo negare, ma quello che voglio dirti è che se leggerai Viola, la gallina e il soldato, lo farai per il piacere di leggere di una intraprendente ragazzina; a mio avviso è anche un modo per non far pesare troppo ai bambini che leggeranno questo libro proprio la presenza della guerra e del suo incedere.
In fin dei conti se i conflitti ci sono stati, ci sono e ci saranno, se le guerre non smetteranno mai di essere messe in atto, non sarà mai colpa dei bambini che, loro malgrado, si troveranno a dover subire le conseguenze di atti non voluti da loro stessi, ma nonostante tutto loro troveranno sempre la forza di regalarti un sorriso perché, in fondo, loro sono pur sempre… bambini.
«Da quell’esperienza ho imparato una cosa essenziale anche per il futuro: la vita non va mai come te la immagini.»