Il mese settembre, a Macchiagodena, si apre con un importantissimo incontro. Il dottore Giulio Capone, nipote di Vincenzo Tiberio, colui che ha scoperto la penicillina prima di Alexander Fleming.
Negli anni ’20 del 2000 ci sembra così scontato parlare di penicillina e di farmaci antibiotici. Sono tipi di farmaci che coadiuvano i globuli bianchi e, in generale, il nostro corpo, per permettergli di contrastare le infezioni batteriche. Eppure questa scoperta è stata attribuita al medico e biologo Alexander Fleming, universalmente noto per avere scoperto l’enzima lisozima nel 1922 e la penicillina nel 1928, risultato che gli valse il premio Nobel per la medicina nel 1945.
Vincenzo Tiberio e la scoperta della penicillina
A Macchiagodena, in occasione del Genius Loci. Portami un libro e ti regalo l’anima, si parla anche di medicina e di scoperte scientifiche. Nel progetto della città in provincia di Isernia rientra anche la storia vera della penicillina e di Vincenzo Tiberio.
L’appuntamento è per domani, mercoledì 1 settembre 2021, alle ore 18,30 con il dottore Giulio Capone, nipote di Vincenzo Tiberio, intervistato da Pasquale Giordano. Introdurrà e saluterà il primo cittadino di Macchiagodena, Felice Ciccone. L’evento si terrà in Piazza Ottavio De Salvio.
Lo sconfinato amore per la scienza; i postumi riconoscimenti con intestazioni di strade, facoltà universitaria, lapidi, eventi. Di questo e di altro si parlerà, a Macchiagodena, con il dottore Giulio Capone, nipote del più grande scienziato molisano, intervistato da Pasquale Giordano, presidente dell’Associazione Sepino nel Cuore APS.
Sappiamo che il dottor Tiberio scrisse un saggio nel 1895, Sugli estratti di alcune muffe. La prima cosa che risalta dal saggio è sicuramente la posizione di avanguardia di Tiberio rispetto a molti altri suoi colleghi dell’epoca, e persino rispetto a Fleming, che, pur 34 anni dopo, parimenti non riuscì a produrre il farmaco antibiotico dalla penicillina come invece aveva fatto Tiberio a fine Ottocento.
Probabilmente, il medico molisano non riuscì ad essere ascoltato completamente da tutta la comunità scientifica e dalle prime industrie farmaceutiche, perché non erano ancora pronti per la produzione e l’industrializzazione su larga scala dell’antibiotico.
Consiglio di seguire l’incontro come occasione per documentarsi sulla storia medica e scientifica italiana. Un modo per approfondire le conoscenze e i grandi geni del nostro passato.
La grande Arte
Vi ricordo, inoltre, l’appuntamento con l’Arte di Genius Loci. È in mostra nel paese isernino il dipinto di Luca Giordano, San Sebastiano e le pie donne.
Il San Sebastiano e le pie donne rappresenta una rarità, per la presenza di due donne, Irene e la sua serva. Il quadro dalla Fondazione De Chiara De Maio è in esposizione temporanea alla Torretta Medievale, sita in via Alfredo Notte, fino al 5 settembre 2021. Gli orari e i giorni previsti per le visite, su prenotazione: tutti i giorni della settimana, ore 10-12 e 16-20. Per informazioni e prenotazioni telefonare presso i seguenti numeri di cellulare: 3471553757 – 3346211963 – 3279727281.
Per tutti coloro che intendano partecipare agli eventi al chiuso, dai 12 anni in su, sarà sufficiente esibire la Certificazione Verde, ovvero il Green Pass (cartaceo o digitale), per attestare anche una sola dose di vaccino, il tampone molecolare o rapido, oppure la certificazione di avvenuta guarigione dal Covid-19 entro 6 mesi, accompagnati da un documento di identità, come da disposizioni di legge (D.L. del 23 luglio 2021 n. 105) e indicazioni del ministero della Salute per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Coronavirus.