Villa del Balbianello… sinceramente fino a qualche anno fa non sapevo nemmeno esistesse, poi recandomi a Lenno per altri impegni che nulla hanno a che fare con i libri e l’architettura, l’ho scoperta. Ci troviamo in uno dei luoghi più belli del Lago di Como.
Partiamo dalla fine. Sei appassionato di cinema? E di
La villa del Balbianello, eretta per volere del cardinale Angelo Maria Durini sul finire del ‘700, comprende due edifici residenziali, una chiesa e un portico aperto sul porticciolo. Da qui una ripida scaletta a picco sul lago conduce alla villa, leggermente più in alto.
Una loggia, voluta sempre dal cardinal Durini appena sopra la casa, è la vera invenzione architettonica del Balbianello; infatti permette di ammirare contemporaneamente gli opposti paesaggi della Tremezzina e dell’isola Comacina. Nella stanza della musica trascorreva il tempo Giuseppe Parini che dedicò al cardinale Durini la poesia La gratitudine.
[…]
Costui, se poi dintorno a sè conteste
D’onori e di fortuna
Fulgide pompe aduna,
Pregiate allor che a la virtù son veste,
Costui de’ proprj tetti
Suo ritroso favor già non circonda;
Ma con pubblica luce esce e ridonda
Sopra gl’ingegni eletti,
Destando ardor per le lodevol’ opre,
Che le genti e l’età di gloria copre.Non va la mente mia lungi smarrita
Co’ versi lusinghieri;
Ma per varj sentieri
Dell’inclito DURIN l’indole addita:
E, come falco ordisce
Larghi giri nel ciel volto a la preda;
Tal, benchè vagabondo altri lo creda,
Me il mio canto rapisce
A dir com’egli a me davanti egregio
Uditor tacque; ed al Licèo diè pregio.[…]
Nella biblioteca sono custoditi oltre quattromila volumi raccolti dal Monzino che costituiscono una delle più complete e preziose collezioni dedicate alle spedizioni alpinistiche e polari.
Chi è passato da Villa del Barbianello?
Tra gli appunti di viaggio di Stendhal si può leggere:
«Abbiamo doppiato la punta di “Balbianin”, non senza fatica; le nostre signore avevano paura: quel luogo aveva un aspetto rude quanto i laghi scozzesi».
Il cardinale morì nel 1796 e da allora vari furono i proprietari che si avvicendarono e con loro vari ospiti illustri per l’epoca e non solo.
Facciamo alcuni nomi. Nel XIX secolo, non si conosce la data esatta, Silvio Pellico fu ospitato dall’allora proprietario Luigi Porro Lambertenghi, in qualità di precettore dei figli.
La proprietà di Villa del Balbianello passò poi al marchese Giuseppe Arconati Visconti che vi ospitò Giovanni Berchet, Alessandro Manzoni e Giuseppe Giusti, oltre al primo ministro francese Gambetta e al pittore Arnold Böcklin.
Ultimo proprietario, fino al 1974, fu il conte Guido Monzino che vi collocò le sue numerose collezioni d’arte. Alla sua morte, nel 1988, lasciò la villa del Balbianello al FAI, Fondo per l’Ambiente Italiano che ancora la gestisce e ne ha fatto un museo.