Dedicati al viaggio oggi i miei racconti drabble: a tutti i tipi di viaggi. Non credere che ne esista solo un tipo. No, no: ce ne sono per tutti i gusti e per ogni esigenza. Se c’è chi viaggia per necessità, c’è chi lo fa per diletto, per accrescere le sue conoscenze o semplicemente per distrarsi. Mentre c’è anche chi compie viaggi improbabili tra insoliti meandri…
Viaggiare, lo sappiamo, è entusiasmante e costruttivo al tempo stesso: lasciare le abitudini, conoscere luoghi e standard di vita diversi, nuove culture, nuove persone non può che arricchire il bagaglio umano di ognuno, oltre ad aprire il cuore e la mente. Per non parlare dei tanti benefici per la salute, dal fisico al cervello.
Il tema del viaggio è uno dei più diffusi nella letteratura di ogni tempo da Ulisse a Dante, da Stendhal ad Hemingway, i grandi nomi della letteratura hanno affrontato il tema: realistico o simbolico, allegorico o metaforizzato, diventa emblema dell’inquietudine dell’uomo, della sua sete di conoscenza, dell’itinerario da compiere per la sua maturazione spirituale e umana.
È la vita stessa ad essere un viaggio: dalla nascita al suo finire, noi viaggiatori compiamo la parabola terrena scoprendo ad ogni tappa nuovi orizzonti. Ed ecco che dal viaggio inteso come spostamento meramente fisico, si apre un universo sul viaggio metaforico. E qui c’è davvero tanto materiale su cui indagare e scrivere.
Gli uomini viaggiano per stupirsi degli oceani e dei monti, dei fiumi e delle stelle e passano accanto a se stessi senza meravigliarsi. (Sant’Agostino)
In stile minimo, in sole cento parole per ogni mini racconto, oggi affronto anch’io il tema del viaggio. Come avrai modo di leggere sono viaggi insoliti… Non a caso ho scelto l’aforisma che hai appena letto sopra.
Solito invece, è il mio augurarti una buona lettura.
Viaggio in… drabble
Molte sono le vie ma una sola quella che conduce alla verità… (da Torneremo ancora, Franco Battiato)
L’uomo arrivò, aveva viaggiato per vent’anni nell’apparente caos dei numeri. Davanti a lui, un intrico di stradine e biforcazioni, cunicoli, corridoi e porte. Con pazienza e sudore percorse ogni anfratto e finalmente, aprì un varco in quell’intrico di possibilità numeriche, dal caos apparente. Gli si mostrò agli occhi un ordine perfetto, generato dalla infinita Sapienza.
Un mondo nuovo si mostrava, rivelandosi. Un mondo di regole, stabilite fin dagli albori, assegnate dal grande Regista dell’universo. L’uomo si chinò e baciò quel suolo. Molti avevano invano cercato quella via: ora gli era davanti, bagnata dalle sue lacrime.
Un viaggio ha senso solo senza ritorno se non in volo… (da Destinazione paradiso, Gianluca Grignani)
Guidava quella sera Giovanni, l’auto sfrecciava veloce sul ponte sospeso nell’aria. Quell’aria lo inebriava, lo avvolgeva, gli penetrava i polmoni, lo esaltava, lo rendeva onnipotente.
Erano vicine le stelle, poteva raggiungerle, distanziare i suoi spettri lasciandoli inerti, lontani. Bastava solo andare più veloce e si sarebbero dissolti.
Più veloce! La libertà era a pochi metri. Il piede sull’acceleratore sembrava spingere da solo e il cielo era così vicino…
-Un impatto violentissimo: l’auto, compiendo una parabola di venti metri, si è schiantata sul terreno sottostante il ponte…- Gracchiò così la radio accesa, quel mattino di settembre.
Ti invito al viaggio in quel paese che ti somiglia tanto… (da Invito al viaggio, Franco Battiato)
Cominciò quel viaggio un giorno di marzo: il suo mondo era crollato, le false certezze sgretolate e l’impalcatura della sua vita accasciata sulle fragili fondamenta su cui era costruita. Lei era nuda, impaurita, spogliata da ogni sovrastruttura. Lui la prese subito per mano ma lei non sentì la presa. Viaggiò a piedi nel buio, fra le rovine, le macerie, i detriti e i frantumi della sua esistenza.
A piedi e mani sanguinanti, oggi ancora, scala monti ed emerge dai burroni della sua anima. Quella mano, quella presa non l’abbandona mai: salda, anche quando lei non se ne accorge.