Valencia 14 novembre, ore 14, domenica, circuito di motociclismo Ricardo Tormo, in pista Valentino Rossi! Si caro iCriwer, ancora lui, il Valentino nazionale, l’inossidabile, il campione delle due ruote, il “Dottore”, la leggenda del motociclismo mondiale.
Valentino Rossi, l’ultima gara del centauro marchigiano
Lui è sempre lì, pronto a partire, come sempre dà un accelerata al motore, gli occhi guardano avanti, nascosti dentro il casco n. 46, questa volta brillano di una luce diversa, quasi luccicano, commossi.
Nell’aria si respira un’atmosfera strana, particolarmente elettrizzante eppure malinconica. È l’ultima gara del mondiale, in palio la coppa che designerà il campione dell’anno ma non è questo che catalizza l’attenzione.
Ai bordi, ammassati come sardine, i tifosi di una vita, i tecnici nei propri box, tutti in attesa che scatti il fatidico verde, l’emozione è al massimo, non è una gara qualunque. Perfino Ronaldo non ha saputo resistere al richiamo di un emozione cosi forte: è l’ultima gara in pista di Valentino Rossi, l’unica e ultima occasione di vederlo tagliare il traguardo e questa volta da leggenda sportiva.
Su di lui è stato coniato di tutto e non potrebbe essere diversamente. Campione e personaggio, un connubio che lo ha reso unico, diverso dagli altri, un mix di genialità e sregolatezza, coraggio e umanità agonistica.
Non si è smentito neanche nell’ultima emozione vissuta. Valentino Rossi, a Valencia, di scendere dalla sua moto non ne voleva sapere. Al traguardo le braccia alzate e il doveroso giro d’onore, quello che spetta ai grandi, guardando con emozione gli spalti colorati di giallo.
Il casco lanciato ai fans scatenati, quasi a dimostrare che nonostante il decimo posto è e sarà sempre lui il primo ad occupare il cuore degli italiani e del mondo.
Il ritorno ai box è di quelli che non si dimenticheranno facilmente. Il “dottore” viene accolto da bottiglie di champagne, abbracci, pacche sulle spalle, le mani che si uniscono, gli occhi che s’incontrano, quelli che ogni domenica lo hanno visto chirurgicamente attento che tutto fosse come doveva essere.
«Ho cercato di viverlo nel mio stile. Ero molto preoccupato che l’emozione potesse travolgermi, in tanti hanno cercato di farmi piangere in questi giorni. Invece doveva essere una festa, smettere era una scusa per fare un po’ di casino».
Valentino sa di avere dato molto di sé. Nel cuore la consapevolezza di essersi lasciato alle spalle una vita di successi con nove titoli mondiali, l’unico pilota ad avere conquistato il titolo in quattro classi differenti, di aver esaltato le folle di fans scatenati al suo passaggio in curva.
Per l’eterno Gianburrasca delle due ruote attaccare il casco nell’angolo dei ricordi non dev’essere stata una scelta facile, lui che pur di mettersi alla prova ha scelto di non tirarsi indietro neanche davanti al tempo che scorre.
Valentino Rossi il saluto del campione a Valencia per l’ultima gara del moto mondiale
Finché ha potuto Valentino Rossi, da campione indiscusso, è rimasto aggrappato a quel mondo che, nel bene e nel male, lo ha amato come nessun’altro, accettandone le decisioni, le scelte, anche le più discutibili come quello di lasciare la Honda per passare alla Yamaha. Una sfida a 360 gradi pericolosa quanto stimolante per il suo ego, raccolta con lo spirito del guerriero pronto a sfatare le critiche che lo giudicavano incapace di riportare la Yamaha ai fasti di un tempo.
Una sfida vinta che la Yamaha ha riconosciuto dedicandogli una bellissima lettera alla fine della gara in terra spagnola di cui ti traggo le frasi più belle .
Ho capito subito che il nostro rapporto sarebbe stato qualcosa di veramente speciale.
C’è stata quella scintilla che capita una volta nella vita e tutti i pezzi del puzzle sono andati al loro posto. Abbiamo portato gioia a milioni di persone in tutto il mondo e creato ricordi che dureranno una vita.
Abbiamo fatto la storia perché lavorando assieme abbiamo tirato fuori il meglio l’uno dall’altro
Mi hai resa di nuovo forte
Mi hai fatto rispettare di nuovo
Mi hai fatto amare di nuovo
Solo tu, Valentino, avevi il potere di farlo
E io ho creduto in te
Ti ho sostenuto con tutto il cuore
Ho combattuto al tuo fianco tutte le tue battaglie
Ti ho accompagnato per 16 anni della tua incredibile carriera
Ma anche tu mi hai portato nel tuo cuore
Dal Mugello a Motegi, da Silverstone a Sepang e da Barcellona a Buriram, ci siamo sempre stati l’uno per l’altra
Ti ho dato tutta me stessa, così come hai fatto tu per me
Una cosa che custodirò per sempre sono i nostri discorsi sulla griglia di partenza
Eravamo io e te contro il mondo
Tu ed io eravamo “si corre o si muore”
Ma, purtroppo, anche le storie d’amore più belle finiscono
Valentino, sei parte di me
Parte della mia storia
Parte di ciò che sono oggi e di quello sarò anche molto dopo che ci separeremo
La nostra è una connessione davvero speciale e mi mancherai più di quanto possa mai immaginare
Grazie, Valentino
Goodbye Vale, anche da parte nostra, chissà cosa hai in serbo ancora per tutti noi. A parte l’emozione di diventare papà, mi piacerebbe sapere se dietro a quegli occhiali scuri, tu non abbia trattenuto qualche lacrima, te lo concediamo, in fondo anche le leggende, piangono non credi?