Ti capita di comprare libri senza riuscire a leggerli? Non sei solo!
Se hai scaffali pieni di libri mai aperti o pile di volumi accatastati sul comodino in attesa di essere sfogliati, potresti essere uno tsundoku senza saperlo. Questo termine giapponese descrive l’abitudine di accumulare libri, spinti dalla passione per la lettura o dal desiderio di crescita personale, senza però trovare mai il tempo di leggerli. Ma è davvero un problema? In questo articolo esploreremo le cause di questo fenomeno, i suoi lati positivi e negativi e alcuni consigli pratici per gestire al meglio la nostra voglia irrefrenabile di acquistare libri.
Cos’è lo Tsundoku?

Se hai una pila di libri sul comodino, sugli scaffali e persino sul pavimento, potresti essere uno tsundoku senza nemmeno saperlo. Questo termine giapponese nasce durante l’era Meiji (1868-1912) e combina “tsunde” (accumulare cose) con “oku” (lasciare per dopo). Descrive l’abitudine di acquistare più libri di quanti se ne riesca a leggere, trasformandosi in un comportamento comune tra gli appassionati di lettura.
Perché accumuliamo libri?
L’acquisto compulsivo di libri può derivare da diversi fattori:
- Passione per la lettura: I lettori accaniti amano circondarsi di libri, anche solo per il piacere di possederli.
- Fascino dell’oggetto libro: La grafica della copertina, il profumo della carta e la rilegatura possono suscitare emozioni forti.
- Crescita personale: Possedere molti libri ci ricorda quanta conoscenza ci resta ancora da esplorare.
- Influenza sociale e F.O.M.O. (Fear of Missing Out): I social media e le tendenze letterarie spingono molte persone a comprare libri solo perché se ne parla molto.
Quando l’accumulo di libri diventa un problema?
Se da un lato possedere molti libri può essere motivo di soddisfazione, dall’altro può generare ansia. Vedere volumi mai letti può ricordarci la mancanza di tempo o la difficoltà di raggiungere i nostri obiettivi. Inoltre, la paura di perdere contenuti rilevanti può portare ad acquisti impulsivi, aumentando il senso di colpa.
Come gestire lo Tsundoku?
Se accumulare libri ti crea stress, prova a seguire questi consigli:
- Fai un’autoanalisi: Chiediti perché stai acquistando un libro. Ti interessa davvero o è solo una moda?
- Fissa dei limiti: Non comprare nuovi libri finché non hai letto almeno parte di quelli già acquistati.
- Crea una routine di lettura: Anche solo 10-15 minuti al giorno possono fare la differenza.
- Registra i tuoi acquisti e letture: Tenere traccia dei libri comprati e letti può aiutarti a bilanciare il rapporto tra acquisti e consumo.
- Condividi l’esperienza: Leggere lo stesso libro con un amico può motivarti a finirlo.
Il libro di Taiki Raito Pym
L’autrice Taiki Raito Pym ci parla dell’arte di accumulare libri senza leggerli nel suo ultimo libro edito da Giunti, Tsundoku – L’arte giapponese di accumulare libri.
Il termine giapponese tsundoku riassume un concetto che suonerà familiare a moltissimi lettori: comprare libri e tenerli da parte, per leggerli “dopo”. Il fatto è che basta un rapido calcolo per capire che quei libri che abbiamo accumulato nelle celeberrime “pile della vergogna” sul comodino o in ogni altro spazio libero di casa nostra sono troppi per essere letti in una vita sola. Ed è qui che interviene l’arte di vivere tsundoku, che è ricca di imprevedibili sfaccettature: la gioia della scelta e dell’acquisto, la ribellione alle liste, i modi più creativi per organizzare la propria libreria, le scuse migliori per quando ci colgono sul fatto con l’ennesimo libro nuovo, le tecniche per non dimenticare ciò che si è letto, il piacere proibito di rileggere… Ma, soprattutto, questa filosofia ci ricorda che non dobbiamo per forza aver letto tutti i libri che possediamo per amarli incondizionatamente. Sensi di colpa, addio: i libri non letti possono essere persino più affascinanti di quelli letti perché ci conducono in viaggi meravigliosi, anche restando seduti sul divano. E ci parlano comunque, che li apriamo o li teniamo chiusi. E poi, i libri sono una cura per l’anima: basta toccarne, annusarne, sfogliarne uno per farci stare subito meglio, provare per credere!
Essere uno tsundoku non è un problema, a meno che non generi ansia o senso di colpa. L’importante è riconoscere le proprie abitudini e trovare un equilibrio tra il piacere dell’acquisto e la gioia della lettura. E tu, quanti libri hai accumulato senza leggerli?