Caro iCrewer, se ti interessano lo yoga e la meditazione, questo è il terzo appuntamento della nostra rubrica Tre libri per Te dedicato a questo argomento.
Nel primo ti ho parlato di Osho, e del suo libro Il limpido cerchio della felicità, che ci propone un modello di vita nuovo, più orientato all’interno che all’esterno, più accogliente e aperto al diverso, per ricominciare a sentirci parte di un tutto, che sarebbe bene preservare.
E poi di Swami Kriyananda, discepolo diretto del grande maestro indiano Paramhansa Yogananda, uno dei massimi esponenti dello Yoga in Occidente, e autore di Sarò per sempre tuo.
Oggi ti presento il romanzo Yogananda mi ha Cambiato la Vita, che racconta l’esperienza di personaggi molto popolari per i quali la lettura di Autobiografia di uno Yogi è stata illuminante.
Il libro di Yogananda fu tradotto in dodici lingue e pubblicato per la prima volta in Italia da Astrolabio nel 1951. Yogananda ha trasmesso l’antica scienza del Kriya Yoga: dal sanscrito kriya vuol dire “azione” e yoga, “unione”. Si tratta di una pratica risalente agli albori dello yoga stesso, la più alta tecnica del Raja Yoga: la via di unione con Dio attraverso la meditazione. Quest’ultima è ritenuta lo strumento più efficace per avere una vita appagante, per riuscire ad accettare anche i momenti difficili che a volte si presentano nella nostra vita; inoltre è la chiave per ritrovare sé stessi, la propria anima, la propria coscienza e per avvicinarsi sempre di più alla dimensione divina.
Il Kriya, infatti, rinforza e rivitalizza le sottili correnti di energia vitale (prana) nella colonna vertebrale e nel cervello consentendo, secondo gli yogi, di accelerare notevolmente la propria evoluzione spirituale e di accrescere la consapevolezza per poter sperimentare una profonda pace e la sintonia con la propria anima e con Dio.
Gli insegnamenti di Paramhansa Yogananda sono diventati importanti punti di riferimento per tutto il mondo, persino per personalità di grande rilievo e guide spirituali.
Elvis Presley, Ravi Shankar, John Coltrane, George Harrison, Carlos Santana, Steve Jobs e molti altri: L’Autobiografia di uno Yogi è stata la chiave d’accesso per la ricerca interiore di grandi donne e uomini del nostro tempo, la chiave di una vera e propria rivoluzione.
“Yogananda mi ha Cambiato la Vita” è un percorso alla “scoperta di una visione diversa, nuova, ma allo stesso tempo antica e saggia, della vita. Un viaggio fisico, intellettuale e spirituale dall’America all’Europa. Il racconto di come il più importante yogi del XX secolo ha condotto l’Occidente su strade inesplorate.”
Mario Raffaele Conti e Elia Perboni hanno compiuto un viaggio dalla California all’Italia, per raccontare come questo libro abbia cambiato la vita di milioni di persone negli ultimi 70 anni. Sono due giornalisti italiani che si occupano di cultura e musica e che hanno trovato nello yoga una nuova strada da approfondire e seguire.
All’interno del libro ci sono interviste a personaggi della musica, del cinema, del teatro e della tv e con la neurologa Donatella Caramia e il teologo padre Antonio Gentili vengono affrontate: le connessioni tra scienza e yoga e quelle tra il Gesù cattolico e quello di Yogananda. La prefazione è di Giovanna Melandri e della cantante Alice e la postfazione di Calogero Falcone.
Queste sono alcune considerazioni sul libro:
«Un libro curioso e molto stimolante che racconta attraverso interviste di noti personaggi del mondo dello spettacolo e della musica, compositori, attori, scienziati e ricercatori, l’impatto che l’insegnamento di Yogananda ha avuto con le successive generazioni». Antonio Nuzzo, maestro di Hatha Yoga
«Trovai l’Autobiografia di uno yogi su una bancarella. Fu la sua assonanza con la figura del Mahatma Gandhi a spingermi a intraprendere un viaggio verso la non-violenza e la comprensione. E questo libro, Yogananda mi ha cambiato la vita, è un viaggio tra le testimonianze che riprendo volentieri perché il cammino non finisce mai». Omar Pedrini, musicista
«Leggendo questo libro, mi sono fatto l’idea che avere una guida spirituale che indichi il contrappunto, il ritmo e i tempi giusti che sono dentro e intorno a noi può essere l’unica via maestra». Ramin Bahrami, musicista