La letteratura di viaggio è un (non) genere letterario, così la introduce Lisa Zillo in Prima di tutto appassionati, il nuovo libro sui generi letterari, scritto dalla nostra redazione.
Un (non) genere perché “è una materia in continuo movimento. Non ha confini e si insinua in altri generi… Darle una definizione precisa, quindi, è quasi impossibile e imbrigliarla in un’etichetta significa toglierle peso, mutilarla”.
Viaggiare è proprio questo, muoversi, fisicamente o con la testa, non ha importanza, perché dopo un viaggio siamo sempre diversi.
“Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone” john STEINNECK
I libri per viaggiare sono parte integrante della nostra rubrica e incuriosita da questa meravigliosa libreria, che mi ripropongo di andare a visitare appena possibile, sono andata a curiosare tra i post su Facebook della libraia.
Ho trovato tantissime proposte che spaziano tra guide, libri di narrativa di viaggio, atlanti di vario genere:
c’è un libro per ogni “destinazione” e non conviene rimanere fermi!
E allora partiamo per la Grecia e andiamo a visitare Itaca, che Luca Baldoni, appassionato di viaggi ed escursionismo, ha raccontato, ripercorrendo i luoghi di Ulisse, rappresentati nei canti dell’Odissea, in Itaca L’isola dalla schiena di drago.
“Itaca non è soltanto l’isola del ritorno, per chi la abita è piuttosto il luogo della nostalgia dell’altrove, il contrario del nostos. L’autore intraprende un viaggio di esplorazione capillare nell’isola che emerge dalle pagine di Omero, dalle presenze archeologiche, dalle leggende locali; perlustra ogni angolo, si ferma in ogni località, da Sud a Nord alla scoperta del paesaggio e degli itinerari naturalistici, degli splendidi affreschi custoditi nelle chiesette rurali e di hippies resilienti sulle colline, immigrati albanesi, pastori locali. Il periplo dell’isola diventa anche una documentata e originale narrazione di aspetti poco noti: una città bizantina scomparsa, la pirateria e l’ammiragliato veneziano, la presenza di Lord Byron, le vicende degli archeologi-avventurieri d’inizio Ottocento, la scoperta del “tesoro di Itaca”. È la storia di una piccola isola di pescatori minacciata dalla pirateria di tutti i tempi che si trasforma, nei primi anni del Novecento, in crocevia cosmopolita di un grande traffico mercantile sulla via del commercio del grano. Un itinerario capace di collegare il presente con la storia e il mito”.
Un libro emozionante, un viaggio alla ricerca delle voci meno ascoltate del Sudamerica, ma anche un percorso interiore per scoprire che vivere viaggiando è possibile. Ed è la vera chiave della felicità.
«Mi capiterà prima o poi di incontrare una principessa vagabonda?» si chiede Juan, viaggiatore avventuroso, nel suo primo libro. Laura, che ha un lavoro stabile a Buenos Aires ma sogna di girare il mondo, legge e comincia a scrivergli. Quando le orbite dei loro zaini si incrociano nel Nord dell’Argentina, decidono che il loro primo viaggio insieme sarà attraversare l’intero Sudamerica. In diciotto mesi percorrono, 36.000 chilometri in autostop lungo le strade invisibili: le vie secondarie, non segnate sulle mappe, battute solo da chi vive e conosce le vene dell’America Latina. Solo così è possibile cogliere la vera anima di un Paese, capirne usi e costumi, raccogliere storie e abbracciare le diversità di un continente che, dall’Antartide ai Caraibi, è frammentato in molteplici realtà. Consumando le scarpe, spostandosi con ogni mezzo di trasporto disposto a dare loro un passaggio, vivendo con sette dollari al giorno, Juan e Laura hanno imparato il quechua in Paraguay, percorso le strade inca del cuore andino della Bolivia e attraversato la foresta ecuadoriana. Hanno vissuto su spiagge e isole in Venezuela e hanno esplorato Guyana e Suriname, dove sono entrati in contatto con cercatori d’oro e di extraterrestri. Ma, soprattutto, hanno raccolto le confessioni di chi ha condiviso un pezzo del loro cammino, di chi li ha aiutati o semplicemente si è trovato sulla loro strada.
“Un itinerario alla scoperta di un paese, il Giappone, su cui da sempre si è scatenato l’immaginario collettivo. Dalle affascinanti contraddizioni di Tokyo al classico viaggio lungo la “golden route” che collega la capitale alla mistica Isola di Miyajima. E ancora, le regole di comportamento da osservare, il cibo, la cultura, i prodotti e le curiosità “made in Japan”.
Non mi resta che augurarti buona lettura e soprattutto buon viaggio!