Caro Lettore, dopo Muladhara o chakra della radice e Svadhisthana, siamo arrivati al terzo chakra.
L’elemento che rappresenta il terzo chakra Manipura è il fuoco, il colore associato è il giallo.
Manipura
Questo Chakra riguarda il potere personale, la fiducia in noi stessi e la realizzazione dei propri obiettivi.
Quando il terzo chakra è bloccato, si rischia di cadere nella depressione e nell’apatia. Questo blocco può manifestarsi con sensazione di inadeguatezza e sindrome dell’impostore, che induce a pensare che ogni nostro successo sia derivato dall’aver ingannato gli altri inducendoli a crederci migliori di ciò che siamo in realtà.
Quando ci si sente realizzati, invece, splendiamo come il sole ed è questo l’obiettivo a cui tendere.
I libri che associo al Chakra del fuoco:
Il libro per ispirare:
L’architettrice di Melania G. Mazzucco edito Einaudi
Perché ho scelto questo libro?
Credo che non ci sia migliore ispirazione che quella da tratte da chi senza alcun timore e con grande determinazione trova il modo per realizzare il proprio potere personale.
L’autrice in questo romanzo ci regala il ritratto di una straordinaria donna del Seicento, abilissima a non far parlare di sé e a celare audacia e sogni per poter realizzare l’impresa in grado di riscattare una vita intera: la costruzione di una originale villa di delizie sul colle che domina Roma, disegnata, progettata ed eseguita da lei, Plautilla, la prima architettrice della storia moderna.
Plautilla però, donna e di umili origini, fatica a emergere nell’ambiente degli artisti romani, dominato da Bernini e Pietro da Cortona. L’incontro con Elpidio Benedetti, aspirante scrittore prescelto dal cardinal Barberini come segretario di Mazzarino, finirà per cambiarle la vita. Con la complicità di questo insolito compagno di viaggio, diventerà molto più di ciò che il padre aveva osato immaginare.
Il romanzo per curare è:
Per tutto il resto dei miei sbagli di Camilla Boniardi edito Mondadori.
Perché ho scelto questo libro?
E’ il romanzo d’esordio di questa scrittrice di talento che ha messo in questo libro tutta la sua esperienza per dimostrare in primis a sé stessa e a chi legge che la perfezione non esiste, e quel senso di inadeguatezza si combatte attraverso l’acquisizione di sempre maggiore consapevolezza di sé stessi.
La vita, come questa storia, non è altro che una lunga battaglia contro la sindrome dell’impostore.
Ritroviamo un po’ di Jane Austen e un po’ di Sally Rooney nel racconto di Marta, che parla d’amore senza mai dimenticarsi della realtà, dove, mentre ondeggiano tra lacrime e sorrisi, i personaggi si abbandonano a profonde riflessioni e a coinvolgenti momenti di autoanalisi.
Trovare il modo per ovviare a quelle che ormai ritiene siano delle sue mancanze, diventa per Marta quasi un’ossessione. La sua vita si trasforma in uno slancio sofferto, a tratti agonistico, verso la perfezione, una ricerca continua e a volte dolorosa di quell’immagine che gli altri hanno costruito su di lei, fatta di empatia, ironia, leggerezza e seduzione. Nel suo percorso verso una nuova consapevolezza, Marta scoprirà quanto sia sottile e tagliente la lama che la separa dall’etica dell’imperfezione. In questo difficile cammino il tempo sarà suo alleato.
Il libro per viaggiare è:
Un’idea di destino. Diari di una vita straordinaria di Tiziano Terzani
Perché ho scelto questo libro?
L’ho scelto perché non c’è nessun autore, secondo me, come Terzani che davvero ti fa viaggiare come lui con i suoi libri, anche se questo viaggio è particolarmente intimo e meditativo, che lascia spazio a intense riflessioni sul senso della vita e sulla necessità di accettarne la sua natura in divenire, in continua trasformazione.
“Cosa fa della vita che abbiamo un’avventura felice?”
si chiede Tiziano Terzani in questa opera, che racconta con la consueta potenza riflessiva l’esistenza di un uomo che non ha mai smesso di dialogare con il mondo e con la coscienza di ciascuno di noi. In un continuo e appassionato procedere dalla Storia alla storia personale, viene finalmente alla luce in questi diari il Terzani uomo, padre, marito.
Furono anche anni fatti di dubbi, di nostalgie, di una perseverante ricerca della gioia, anni in cui dovette talvolta domare “la belva oscura” della depressione.
E proprio attraverso questo continuo interrogarsi, Terzani maturava una nuova consapevolezza di sé, affidata a pagine più intime, meditazioni, lettere alla moglie e ai figli, appunti, tutti accuratamente raccolti e ordinati dall’autore stesso, fino al suo ultimo commovente scritto: il discorso letto in occasione del matrimonio della figlia Saskia, intriso di nostalgia per la bambina che non c’è più e di amore per la vita, quella vita che inesorabilmente cambia e ci trasforma.
Come sempre buona lettura!