Ciao iCrewer! E’ ormai da un pò che parliamo di caffè letterari, ma è giunta l’ora di concludere questo nostro percorso, in modo da poter iniziare con qualcosa di nuovo. Spero che questo viaggio ti sia piaciuto, che ti abbia fatto sognare e, almeno per un pò, sia stato un valido aiutante nella fuga dalla realtà quotidiana. Per me è stato così.
Abbiamo esplorato insieme locali molto diversi tra loro, a volte tradizionali, altre volte variopinti e giovanili, ma tutti con quel fascino indiscutibile per me attribuito dalla cultura, dall’arte, dalla libertà d’espressione, in generale. Quindi, dopo essere stati a Parigi, San Francisco, Roma, Oxford e Oslo, è giunto il momento di mettere l’ultimo timbro sul nostro passaporto letterario, quello del Carousel Bar di New Orleans.
New Orleans e il Carousel Bar
L’Hotel Monteleone stesso è stato, nel corso degli ultimi trentanni, ricercata location di film del grande e del piccolo schermo. Forse ti starai chiedendo come mai io ti stia parlando di un albergo, invece del locale che avevo preannunciato.
Niente paura, infatti il Carousel Bar è situato all’interno dell’Hotel Monteleone, di cui era, quindi, in obbligo una presentazione. Inaugurato nel 1949, il Carousel Bar è l’unico bar girevole di New Orleans. Ogni quindici minuti gli avventori, seduti al bancone a gustare uno degli storici drink, avranno compiuto un intero giro intorno all’asse, fatto molto suggestivo, ma anche un pò disorientante, soprattutto dopo un paio di cocktail!
Sono molti gli artisti che si sono avvicendati tra questi sgabelli girevoli, nomi come Ernest Hemingway, William Faulkner, Tennessee Williams, Truman Capote, Winston Groom e, più recentemente, Michael Jordan, Dennis Quaid, Gregg Allman e Sally Struthers.
Conosciamo meglio Thomas Lanier Williams
E’ proprio su Thomas Lanier Williams, alias Tennessee Williams, che ho deciso di dirti qualcosa in più. Nato le 1911 a Columbus, è stato poeta, scrittore, sceneggiatore e drammaturgo. Nel corso degli anni ’30 e ’40 viaggiò in lungo e in largo per gli Stati Uniti, pubblicando le sue opere e, a volte, riuscendo ad aggiudicarsi contratti importanti.
Tuttavia per Williams non vi furono molti periodi spensierati. Il peso del destino della sorella, internata in un ospedale psichiatrico e successivamente sottoposta a lobotomia, non lo lasciava mai: si sentiva responsabile e, allo setto tempo, aveva paura di poter fare la sua stessa fine.