Il protagonista di Parole dall’Oriente di questo mese è The girl who fell beneath the sea di Axie Oh, un volume in lingua inglese (diamo inizio a un nuovo trend!), pubblicato da Hodder And Stoughton Ltd. La traduzione italiana sarà disponibile da aprile 2023 con il titolo La ragazza che cadde in fondo al mare, pubblicata da Mondadori.
Un romanzo magico, ricco di atmosfere mozzafiato, in cui però non mancano colpi di scena e ironia.
Axie Oh è nata a New York City, mentre i suoi genitori sono originari della Corea, emigrati poi negli Stati Uniti. L’autrice ha mantenuto stretti rapporti con le radici culturali della propria famiglia, non solo grazie ai rapporti con i parenti coreani che ringrazia con affetto alla fine del romanzo – ma anche grazie agli studi universitari, che l’hanno portata a conoscere approfonditamente la storia coreana.
The girl who fell beneath the sea non è soltanto un romanzo fantasy young adult squisito ed emozionante, ma anche la rivisitazione di antiche leggende asiatiche, da cui Axie Oh ha dichiaratamente tratto ispirazione.
Ma di cosa parla il libro?
E quindi, con il fiato ancora grosso dalla corsa forsennata tra le risaie, Mina si getta nelle acque gelide del mare, lotta contro le onde, fino a quando non riesce a raggiungere la barca che si sta dirigendo al largo. Non si tratta, però, di un’imbarcazione come tutte le altre, no; è forse quella più importante di tutte. I pescatori che remano con forza stanno portando al Dio del Mare la sua sposa.
Peccato che la suddetta sposa sia anche la ragazza che il fratello di Mina, Joon, ama perdutamente, tanto da contravvenire alle regole del Dio (anche lui, sarà una cosa di famiglia a questo punto), per seguirla in questo ultimo viaggio. Ed è per questo che anche Mina ha voluto trovarsi a bordo, nel momento in cui il drago uscirà dal mare per reclamare la sposa: perchè sente nel profondo che il fratello sta per fare qualche stupidaggine.
La giovane, poco più che sedicenne, rimane quindi accucciata nell’ombra, osserva ogni piccolo particolare, nell’attesa del momento fatidico. E quando questo giunge, quando la sposa del Dio del Mare si guarda alle spalle, incrociando per l’ultima volta lo sguardo di Joon, che Mina fa la sua scelta: sceglie la felicità di suo fratello.
Allora, scatta, corre, e si offre al drago: sarà lei la consorte del Dio del Mare per quest’anno.
The girl who fell beneath the sea di Axie Oh: la mia recensione
Ed è forse proprio questo l’aspetto del romanzo che ho preferito più di tutto: la protagonista femminile è forte, vera, determinata. Ciò non vuol dire che Mina sia una donna di ghiaccio, che non si scoraggia mani, anzi, ma dopo i – comprensibili – attimi di sconforto (vorrei vedere noi a essere scaraventati in tutto un altro mondo, senza avere neanche un attimo di panico lungo la via), trova la forza di rimettersi in piedi, sempre con gli occhi puntati sul suo obiettivo.
Perchè, sì, Mina si è sacrificata per il proprio Paese, ma lei di rimanere sposa del Dio del Mare non ne ha alcuna intenzione. E se per tornare dalla sua famiglia (e qui bisogna proprio dirlo: la nonna è sulla buona strada per diventare il mio idolo) dovrà intrufolarsi nella Casa del Loto, nessun problema. Tanto più che riuscire a riprendersi ciò che Shin le ha rubato, sarà una grande soddisfazione.
Shin, Lord della Casa del Loto, è l’altro protagonista della storia di Axie Oh. Il suo personaggio mi è piaciuto davvero tanto, perchè ha un’evoluzione graduale (e super dolce) senza che ci sia, come spesso accade, un evento scatenante che rischi di uccidere tutti edia il via al mutamento di spirito del giovane. Se all’inizio mi aveva dato la sensazione del solito bello ma maleducato, dopo un paio di capitoli la faccenda era già completamente diversa.
E ora un altro fiore all’occhiello di The girl who fell beneath the sea: l’ambientazione. Il Regno degli Spiriti, dove la storia viene ambientata, mi ha ricordato tantissimo La città incantata di Hayao Miyazaki, descritto con la stessa dovizia di particolari. Mi sembrava proprio di trovarmi affianco ai personaggi.
Ho trovato intrigante la presenza così forte la presenza di riferimenti culturali coreani e, più in generale asiatici; dall’abbigliamento dei personaggi, al drago che esce dalle acque, fino al filo rosso del destino che collega due anime.
Inoltre, questo tono a tratti altisonante, rende ancora più divertenti e ironici i battibecchi di Mina e Shin, e molte altre conversazioni.
Infine, le cover. Le, al plurale, perchè ce ne sono tre, una più bella dell’altra. Tutte le illustrazioni riescono a catturare lo spirito del romanzo, l’eleganza della storia, la delicatezza delle descrizioni, la dolcezza di Mina. Davvero, potendo le farei diventare tutte parte integrante della mia libreria cartacea (tanto più che una, se non sbaglio, è decorata anche nella parte esterna delle pagine).
In conclusione, The girl who fell beneath the sea di Axie Oh è un libro che mi è piaciuto tantissimo, dolce ma determinato, un sogno ricco di magia e di determinazione. A chi lo consiglierei? Facile, a chiunque.
Prossimo appuntamento
Ed eccoci arrivati all’anticipazione della lettura che verrà presentata il 15 gennaio: torneremo in Giappone con un giallo, Il detective Kindaichi di Seishi Yokomizo, pubblicato da Sellerio editore Palermo.