Hai mai desiderato, iCrewer, di poter decifrare i linguaggi antichi? E non intendo semplicemente attraverso le parole di altri, consultando studi o guardando documentari, ma in prima persona, mettendo le mani in pasta (o sporcandosele d’inchiostro, se vogliamo rimanere in tema).
A pensarci bene, sono moltissime le lingue antiche che si possono imparare abbastanza agevolmente ancora oggi. Pensiamo al latino e al greco antico, parte integrante del curriculum di studi del liceo classico e, in parte, anche di alcuni linguistici. C’è poi, soprattutto a livello universitario, la possibilità di studiare e apprendere idiomi che ci parlano di passato e di storia, sebbene si possano collegare al nostro presente senza eccessivi sforzi, come il sanscrito o l’ebraico.
Tuttavia, spesso ad affascinare di più non solo le lingue scritte in alfabeti ancora più o meno utilizzati, ma tutti quei linguaggi antichi che presentano una sfida immediata e di risoluzione non facile: la necessità di essere decifrati.
Decifrare i linguaggi antichi: ecco alcuni libri che possono aiutarci
Forse per deformazione professionale, nonché per una buona dose d’interesse legato alla Storia, tutte quelle lingue e qui sistemi di scrittura che portano la sensazione di antico già solo nel proprio nome, mi hanno sempre affascinato. Per questo, negli anni, il mio taccuino dei buoni propositi ha visto pian piano allungarsi la lista di intenzioni che hanno a che fare con i linguaggi antichi da decifrare. Ad esempio “impara a leggere i geroglifici“, oppure “cerca la storia delle rune e il loro significato (magari anche come si possono usare per le predizioni)” o, ancora, “trova un libro per imparare il gaelico“.
Quindi, ho deciso di riprendere in mano questi buoni propositi e cercare qualche lettura che potesse essere utile sia a me, sia a te, se sei un appassionato – o anche più semplicemente curioso – di lingue antiche.
Partendo dai cari, vecchi e sempre famosi geroglifici, un buon inizio pare essere Come leggere i geroglifici egizi: Manuale per imparare da soli di Mark Colliere Bill Manley, con le illustrazioni diRichard Parkinson, pubblicato da Giunti editore. Molto più comodo di una Stele di Rosetta, e sicuramente più leggero da portarsi appresso, il volume si presenta come una guida pratica, che non si perde tanto in chiacchiere e inizia fin da subito a mettere alla prova l’aspirante decifratore. Gli autori, infatti, hanno un’esperienza pluriennale nell’insegnamento della lingua egizia.
Se, invece, ad affascinarti è l’alfabeto cuneiforme, ho due proposte per te. La prima, dichiaratamente narrativa, è Scrittura Cuneiforme di Abdolah Kader, edito dalla casa editrice Iperborea. So che esula un po’ dal vero e proprio manuale, ma mi sembra possa essere un suggerimento interessante, per approcciarsi non solo alla scrittura, ma anche alla cultura, soprattutto alla luce del fatto che la seconda opera che ho scovato è sostanzialmente una vera e propria guida alla scrittura cuneiforme: La scrittura cuneiforme di Christopher Walker, Salerno Editore.
Un approccio molto più pratico è quello offerto ha Hoepli nei suoi manuali per imparare rispettivamente, La lingua di Babiloniascritto da Franco D’Agostino, M. Stella Cingolo eGabriella Spada; La lingua dei sumeri – Franco D’Agostino, Gabriella Spada, Angela Greco, Armando Bramanti – oppure La lingua degli ittiti, di Rita Francia, Valerio Pisaniello, Franco D’Agostino. Personalmente, ho avuto esperienze molto positive con i manuali di lingue straniere curati da questa casa editrice, quindi non mi aspetto nulla di diverso anche nel caso dei linguaggi antichi.
Cambiando zona del mondo, e rivolgendo il nostro sguardo verso i Paesi scandinavi, non si può non pensare alle rune. Meno complesse dei sistemi di scrittura già citati – si darla di 24 segni circa – non avevano solo la funzione di mettere per iscritto testi o messaggi, ma erano anche usate nella divinazione e per incidere incantesimi. Non a caso, sono un elemento fortemente presente nella mitologia nordica. Se vuoi approfondire lo studio della loro storia, della loro funzione, e mettere anche delle buone basi di cultura nordica antica, allora ti consiglio Rune antiche. La magia nascosta nel Futhark, l’antico alfabeto runico di Edred Thorsson, con Armenia Editore.
Infine, l’utimo tra i linguaggi antichi ad aver acceso la scintilla d’interesse nel vortice di necessità di complicarsi la vita che è la mia mente: il gaelico (la prima volta che ho esposto il proposito, la risposta di una mia amica è stata “E poi cosa, l’elfico?“). Antico gruppo di lingue celtiche, era parlato dalle popolazioni delle isole britanniche, prima del sopraggiungere di Angli e Sassoni.