Correre per capire chi siamo, questo il messaggio di Luca Grion nel suo ultimo libro dedicato al running.
Oggi voglio dedicare il mio spazio ad un concetto importante: la conoscenza di se! Mi dirai cosa c’entra con lo sport? Mi dispiace deluderti credo proprio che lo sport sia un elemento Fondamentale! Impegnarsi in una qualsiasi attività sportiva vuol dire scegliere di fare qualcosa d’importante, i più ne evidenziano le validità terapeutiche ma è solo un aspetto della sua importanza. Mi dirai come mai tutto questo interesse all’argomento. Se mi ha seguito, ho sempre dirottato l’attenzione sulla differenza tra lo sportivo e il campione, la sua trasformazione, il suo percorso per diventarlo. Non c’è risultato che tenga se questo non è raggiunto con la forza di volontà e la volontà non è una virtù generalizzata. La si percepisce giorno dopo giorno, superando i propri limiti, quelli che la fatica ti pone e ti impone in ogni sforzo subito e in quelli ancora da affrontare. Ti ricorderai come io abbia sempre asserito che una cosa è diventare uno sportivo una cosa è scegliere di esserlo, con tutte le sue complicazioni, con le sue umiliazioni a volte, perchè se affrontate con impegno le prove ti mettono in discussione, sei solo con i tuoi limiti e con la paura costante di fallire. C’è chi scende troppo velocemente a patti con se stesso e chi invece rinuncia al compromesso, scegliendo di andare avanti senza paura, allontanando i cattivi pensieri, superando gli ostacoli, magari soffrendo. Non è così che viviamo la nostra vita? Non è un mezzo, se pur superficialmente considerato un modo per allentare le tensioni, per conoscerci di più? Magari è un concetto che nel profondo conosciamo ma, scoprirci diversi da ciò che abbiamo sempre pensato di essere è, senza dubbio, difficile.
Eppure, non bisogna disperare, si può ancora spingere su quell’acceleratore interiore in grado di renderci più forti, capace di rinforzare la nostra autostima, aiutarci a fare le scelte migliori. E non è necessario fare uso di consigli teorici dall’esterno, basta dedicarsi del tempo, anche breve, magari correndo. Perchè? L’ho sperimentato, correre non solo migliora la tua circolazione, potenzia a livello muscolare, brucia i grassi, ti fa dimagrire se questo è il tuo problema, correre porta in superficie la tua parte più vera, quella che è sepolta nel subconscio, che forse rifiuti perchè troppo fragile, e questo fa male ammetterlo. Non sei convinto? Forse non ascolterai me ma leggere il libro di Luca Grion ti aprirà la mente.
Te lo presento
Oltre che essere papà di tre figli ormai grandi, professore associato di filosofia morale presso l’Università degli Studi di Udine e presidente dell’Istituto Jacques Marita, direttore della Scuola di Politica ed Etica Sociale – SPES – promossa dall’Arcidiocesi di Udine in collaborazione con l’Ufficio Nazionale per i problemi sociali e del lavoro della Conferenza Episcopale Italiana, dirigere insieme a Giovanni Grande Anthropologica. Annuario di studi filosofici. Luca Grion è anche un maratoneta.
Anche per lui, cominciare a correre è stato un semplice modo per allentare le tensioni di una vita frenetica, ma per uno studioso di etica non poteva certo finire li. Si sa, correre stimola le endorfine, più corri maggiore sarà la necessità di farlo, ma correndo, la sensazioni provate sono state altre. In fondo, cosa significa correre? Cosa è importante? Cosa rende un uomo più resistente di un altro? La prima risposta potrebbero darcela i nostri antenati, costretti a correre dietro la preda per potersi cibare consapevoli, senza aver studiato, che per raggiungere l’obiettivo era importante seguire delle strategie.
Luca Groin è convinto e lo sono anche io, che correre è essere soli con il proprio io, “un momento in cui a parlare sono solo i pensieri, un modo per entrare nel nostro profondo”. Non sono concetti facili da spiegare, quando si scende nell’animo umano, tutto è più complicato ma Il nostro bravo maratoneta e studioso, ha pensato bene di semplificare il concetto scrivendo La filosofia del running, spiegata a passo di running un libro particolare, rivolto a tutti, sportivi e non per aiutarci, con il running, a superare le nostre resistenze, per conoscerci davvero e imparare il modo più giusto per affrontare la vita.
Quando si parla di corsa il pensiero giunge alla sua massima espressione, che è la maratona, un percorso lungo 42,500 km in cui sei solo in mezzo a tanta gente. scrive lo scrittore, ma non solo, si è soli con i pensieri belli e brutti, che ci invitano anche a mollare e ai quali dobbiamo resistere.
Ma allora come si può arrivare alla fine di un percorso cosi lungo e a volte impervio?
Ci sono due diverse strategi
e l‘inizio è divertente”, dice Groin, “una parte di percorso è gioiso, il gusto di stare con gli altri, ma, arrivati al 30esimo km, i pensieri sono più complicati, “perche soffrire?” è quello il momento che decide chi siamo, se abbiamo la forza di continuare a gestire i pensieri dell’abbandono non bisogna fare spazio alle provocazioni, più il colloquio interiore si sviluppa più siamo inclini a venire a patti e più scendiamo a patti con la nostra soggezione a non continuare. La seconda strategia è pensare positivo!” continua Groin “contro i pensieri negativi bisogna anteporre quelli antagonisti capaci di riportare l’attenzione su altre cose. Affrontare la fatica significa anche affrontare i propri limiti, mettersi alla prova con lo sport significa trovare il tempo per conoscersi un po meglio. Ci sono delle prove che ci mettono alla prova anche da punto di vista morale, ci sono situazioni nella vita che mettono a dura prova la nostra capacità di resistenza al male, bisogna stare attenti a non rimborsarlo a chi ci ha fatto male o dirottarlo verso chi non si può difendere. Non si può vivere sempre in continuo stress morale, non avrebbe senso. Si può imparare dai propri fallimenti. è un asticella in più per capire e per capirsi.”
E’ un libro molto interessante, ti consiglio di leggerlo, e magari, se sei anche tu un amante del running, prova a riflettere su ciò che si è scritto, sarà un modo per scoprire di te qualcosa in più.
Buona lettura