Nel vasto panorama del calcio italiano, pochi nomi risplendono con la stessa intensità di Gianluca Vialli. La sua carriera è stata un mix di talento, determinazione e un’impressionante leadership che lo ha portato ai vertici del gioco del calcio, sia come giocatore che come allenatore. Il campione italiano ci lascia, un anno dopo la sua scomparsa, un ultimo ricordo, il suo libro Le cose importanti.
Le cose importanti di Gianluca Vialli
I grandi campioni, i grandi esseri umani sono tali perché hanno il potere di rimanere per sempre. Soprattutto le loro idee restano e continuano a germogliare. Questo si può sicuramente dire di Gianluca Vialli, che continua ad avere ancora tanto da offrirci, pensieri su cui riflettere. E proprio questo è il senso del suo nuovo libro, Le cose importanti, edito Mondadori, che uscirà il 9 gennaio 2024, a un anno dalla sua scomparsa.
“Luca scorre ancora una volta, con attenzione, i fogli su cui insieme abbiamo appuntato le domande e i temi da affrontare per il primo giorno di riprese del nostro film. Nel silenzio della sua casa di Chelsea annuisce, posa i fogli, dice che possiamo iniziare. Un piccolo passaggio al trucco, poi indossa la giacca dell’impeccabile completo di velluto grigio, si sistema le calze e i lacci delle scarpe. Ha chiesto di posizionare la macchina da presa del primo piano in modo specifico «Perché questo è il mio lato migliore». La troupe è emozionata, siamo quasi una ventina di persone: fotografia, suono, produzione, regia. Non vediamo l’ora di incominciare. Stiamo per battere il primo ciak. Siamo tutti pronti. E insolitamente felici. A quel punto Luca sorride, ci guarda e ci chiede se abbiamo fretta, se siamo tranquilli coi tempi. «Certo che siamo tranquilli. Siamo qui per te e faremo tutto quello che serve per portare a casa il migliore film possibile.» «Bene» dice lui, sempre sorridendo, con un’aria improvvisamente sorniona che prepara, o forse nasconde, quella seria, autorevole. «Sappiate che ci sono un po’ di cose in più, che vorrei raccontarvi. Cose importanti, per me, che voglio che voi ascoltiate e che restino, perché… Perché sono importanti. Forse non c’entrano col film, o forse sì, poi vedremo, ma intanto mettiamole da parte. Ci tengo molto. Se per voi va bene.» …”. Pier Domenico Baccalario e Marco Ponti.
Il momento è quello delle riprese per il docufilm La Bella Stagione, diretto da Marco Ponti. E in quel momento Gianluca Vialli ha voluto fare il punto su alcuni temi per lui fondamentali, come le esperienze che lo hanno migliorato, i valori che ha incarnato, la consapevolezza della propria vulnerabilità, la forza delle relazioni vere, l’importanza del rigore nel fare le cose ben fatte, della serietà e dell’impegno con cui ci si deve offrire al mondo, un patrimonio di riflessioni che ha voluto condividere con tutti e che ritroviamo appunto raccolte in questo suo libro, Le cose importanti.
I proventi del libro vanno a sostenere la Fondazione Vialli e Mauro per la ricerca e lo sport Onlus per il progetto MOMALS, monitoraggio e analisi multiomica della SLA, dei Centri Clinici NeMO di Milano e Arenzano (GE).
Una leggenda del calcio italiano
Nato il 9 luglio 1964 a Cremona, in Italia, Vialli ha iniziato la sua carriera calcistica con la Cremonese negli anni ’80. La sua abilità nel segnare gol e la sua versatilità sul campo lo hanno reso un giocatore ambito. Tuttavia, è stato il suo passaggio alla Sampdoria nel 1984 a lanciare veramente la sua carriera.
Con la maglia della Sampdoria, Vialli ha vinto numerosi trofei, incluso lo Scudetto della Serie A e la Coppa Italia. La sua partnership in attacco con Roberto Mancini è ancora ricordata come una delle più prolifiche nella storia del calcio italiano. La vittoria nella Coppa dei Campioni nel 1992, segnando nella finale contro il Barcellona, è uno dei momenti indimenticabili della sua carriera.
Il suo trasferimento al Chelsea nel 1996 ha portato nuova linfa al calcio inglese. Vialli non solo ha continuato a segnare gol in Premier League, ma ha anche iniziato il suo percorso come giocatore-allenatore. Ha vinto la FA Cup sia come giocatore che come allenatore, un risultato straordinario che sottolinea la sua leadership in campo.
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Il passaggio alla carriera di allenatore
Dopo il ritiro dal calcio giocato, Vialli ha intrapreso la strada dell’allenatore. Ha gestito squadre come il Chelsea e la Sampdoria, dimostrando le sue abilità tattiche e la capacità di gestire i giocatori. Il suo stile carismatico e la sua conoscenza del gioco lo hanno reso un allenatore rispettato e amato dai suoi giocatori.
La lotta conto il cancro
Oltre ai suoi successi sul campo, Vialli è stato un esempio di coraggio e determinazione nella lotta contro il cancro. Ha affrontato la malattia con la stessa determinazione che lo ha contraddistinto come giocatore, diventando un simbolo di speranza e forza per molti.
Gianluca Vialli rimane un’icona nel mondo del calcio italiano e internazionale. La sua abilità, la sua grinta e la sua leadership hanno ispirato intere generazioni di giocatori e appassionati. La sua transizione fluida da giocatore ad allenatore è testimonianza della sua comprensione profonda del gioco e della sua capacità di adattarsi a nuove sfide.
La sua eredità non si limita solo ai trofei vinti, ma si estende alla sua influenza sulla mentalità nel calcio moderno. La sua storia è una di successo, resilienza e passione per il gioco, che continuerà a ispirare coloro che amano il calcio per molti anni a venire.
Il 6 gennaio 2023, Vialli è stato stroncato da un tumore al pancreas contro cui combatteva dal 2017.