Caro iCrewer, oggi per la rubrica di Spazio ai Classici ti parlerà di Niente di nuovo sul fronte occidentale di Erich Maria Remarque. Sono giorni che continuano gli attacchi e il pensiero va a tutte quelle vittime travolte dagli eventi. Ma il mio pensiero è volto anche ai soldati, costretti a combattere per qualcosa che non vogliono. Ho scelto di parlarvi di questo romanzo di guerra perché è un vero e proprio manifesto contro la guerra.
Niente di nuovo sul fronte occidentale
È considerato una sorta di manifesto pacifista contro la guerra, visto attraverso la vicenda autobiografica dell’autore che ha combattuto nell’esercito tedesco a Verdun durante la Grande Guerra contro i francesi. Quindi da una parte sarebbe un romanzo autobiografico e dall’altra è considerato un romanzo storico, dato che tratta realisticamente della prima guerra mondiale. Si presenta, allora, come una forma trans-genere, che – come i lettori della rubrica ormai sanno – è il segnale di una struttura allegorica. Fu censurato in Italia dal regime fascista e bruciato in piazza dai nazisti in Germania.
Il titolo del libro oggi è divenuto, nel linguaggio comune, simbolo di calma piatta. Purtroppo Niente di nuovo sul fronte occidentale, trasportato in questa guerra che fa tremare animi e preoccupare i politici di ogni stato europeo, è solo sinonimo di una continua guerra che non sta portando nessuna delle due parti da nessuna parte. L’unica cosa certa è la sofferenza che traspare dalle persone che scappano.
Niente di nuovo sul fronte occidentale dà voce a tutti i soldati che stanno combattendo una guerra che non hanno voluto. Un brano tratto dal romanzo di Erich Maria Remarque può spiegare meglio di tanti articoli e inchieste cosa si vive e si pensa dietro un cannone.
Dopo mezzogiorno mi sento più calmo… Quella febbre è passata. «Compagno » dico al morto, ma con pacatezza: «oggi a te, domani a me. Ma se scampo, compagno, voglio combattere contro ciò che ci ha rovinati entrambi: che a te ha tolto la vita … e a me? La vita anche a me. Ma te lo prometto: non dovrà accadere mai più.»