Che cos’è il tempo? Che cosa è il potere? Che cos’è l’amore? Che cos’è un grande classico? Quante cose sappiamo ma che se dobbiamo spiegare andiamo in crisi o abbiamo bisogno di un dizionario? Ecco, i grandi classici della letteratura fanno parte di questi termini difficili da definire.
Che cos’è un grande classico?
Appena pensiamo a cos’è un grande classico ci vengono in mente la Divina Commedia di Dante Alighieri, Il Decamerone di Giovanni Boccaccio, Il Principe di Niccolò Machiavelli. Ma pensiamo anche a libri come L’ idiota di Fëdor Dostoevskij, a Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen fino ad arrivare ai romanzi di Virginia Woolf. Pensiamo al Diario di Anna Frank e alle poesie di Alda Merini.
Ma conosciamo la definizione?
Purtroppo il dizionario ci da una definizione molto approssimativa e poco accurata. Il termine “Classico” ha come etimologia la parola “Classicus” che in epoca romana si riferiva ai cittadini di classe elevata: i nobili, gli aristocratici, i ricchi. Ok, ma adesso in senso letterale? In letteratura un grande classico è quel libro o quel autore che ha raggiunto il “primato”.
Non necessariamente il classico ci insegna qualcosa che non sapevamo; alle volte vi scopriamo qualcosa che avevamo sempre saputo (o creduto di sapere) ma non sapevamo che lʹaveva detto lui per primo […] E anche questa è una sorpresa che dà molta soddisfazione, come sempre la scoperta dʹuna origine, dʹuna relazione, dʹuna appartenenza.– Italo Calvino