Caro iCrewer anche oggi abbiamo deciso di stupirti con effetti speciali: presentiamo infatti una nuova rubrica dedicata ai classici della letteratura.
Ecco dunque arrivare sulle nostre pagine, dopo la novità dedicata alla Divina Commedia presentata sabato scorso, un nuovo appuntamento per condividere insieme il piacere di leggere i grandi classici della letteratura che ci hanno emozionato nel corso del nostro percorso da lettori.
Spazio ai classici avrà cadenza settimanale e sarà disponibile nel tardo pomeriggio del lunedì. Alcuni dei nostri redattori si alterneranno nello scrivere articoli riguardanti dei titoli che hanno fatto la storia della letteratura e, cosa non da poco, della nostra storia da appassionati di libri.
I classici della letteratura in una nuova rubrica di libri.iCrewPlay
Ecco perché questo nuovo appuntamento non avrà un format omogeneo, se non quello di avere come punto di partenza il titolo di un libro. Saranno infatti molti i campi in cui spazieremo nel parlare di testi che non hanno certo bisogno della nostra presentazione ne del nostro commento; bensì sarà nostro compito, come sempre del resto, la condivisione delle emozioni e perché no delle nostre storie personali legate al titolo in questione.
Parlando di grandi classici della letteratura diventa facile trovare collegamenti con la cultura di massa e ancora più semplice risulta il pescare dentro il nostro cassetto dei ricordi per tornare ai giorni in cui eravamo impegnati nella lettura del libro che si è scelto di trattare.
Una pratica che di certo potrà coinvolgere anche te, appassionato lettore che ci gratifichi ogni volta che scegli di farci visita.
Ma non solo. Parlare di classici significa anche, magari, evidenziare le storie che ruotano attorno alla stesura di un libro, gli aneddoti raccontati dagli autori stessi nel corso di storiche interviste o, perché no, partire da una citazione o da un pillola estratta dal testo per approfondire un tema di riflessione.
Insomma, come avrai capito, una rubrica in cui potremo sbizzarrirci dando sfogo alla caratteristica che ci contraddistingue e che troneggia come slogan del nostro sito da sempre: noi prima di tutto siamo appassionati… di libri!
Ma cosa si intende per classici della letteratura?
Proprio per la variante impazzita che caratterizzerà questo contenitore del lunedì, non troverai soltanto articoli riguardanti testi come l’Iliade, l’Odissea o i Promessi Sposi. Il concetto di classici che svilupperemo in questa nuova rubrica sarà molto più elastico e riguarderà i grandi titoli che hanno reso un servizio notevole all’arte dello scrivere.
A partire dai titoloni del Novecento senza però porsi limiti nel viaggio nel tempo.
Ci piace pensare di ritenere classici quei libri che non sono una novità e che per cultura popolare vengono identificati come romanzi o comunque correlati da tutti, nel mondo, alla letteratura. Per intenderci, troverai articoli che andranno dai libri di Luigi Pirandello fino ad arrivare a quelli di Dan Brown, passando per Emily Dickinson e J.K.Rowling con tanto di mano tesa verso Dino Buzzati e Ken Follett.
Per noi sarà uno spasso e un vero piacere. Confidiamo nel fatto che questa ennesima rubrica venga accolta positivamente anche da voi lettori.
Spazio ai classici: L’arpa d’erba di Truman Capote
Per inaugurare e per fare il primo esempio con questo articolo introduttivo, ho deciso di scegliere uno dei romanzi scritti dall’autore statunitense Truman Capote. Un autore che per altri impegni ho dovuto studiare e approfondire e che mi ha molto colpito per le dinamiche controverse della sua vita.
Il libro che ti propongo è da molti considerato il suo vero capolavoro, anche se non ha avuto la stessa popolarità di A sangue freddo e Colazione da Tiffany. Di sicuro, L’arpa d’erba, è il testo più autobiografico dell’autore, che affida al protagonista Collin il racconto di una infanzia priva dell’amore dei genitori. Ovvero quello che è accaduto allo scrittore per via del divorzio tra il padre e la madre avvenuto quando lui aveva solo otto anni.
Ciò che colpisce, nel romanzo uscito nel 1951 e divenuto in seguito anche un musical e un film, è la nostalgia per i tempi passati. La capacità narrativa di Capote catapulta il lettore in una America che forse non esiste più e che fa davvero sognare. La campagna e la vita di chi vive a contatto con enormi distese di campi, alberi e corsi d’acqua è così ben narrata da far venire il desiderio di esserci stati e di averla vissuta.
Il protagonista ricorda gli anni in cui da bambino viene affidato a una vecchia zia che abita in campagna; la descrizione dei personaggi è così scalfita nel bello da emozionare pagina dopo pagina e, la sensazione di essere al cospetto di un periodo della vita che non può più tornare è palpabile.
A mio avviso, L’arpa d’erba, è uno dei classici della letteratura che non può mancare nella libreria di un amante della lettura. Assolutamente no. Quando dico che sembra davvero di vivere in una di quelle ambientazioni rurali dei primi decenni del secolo scorso non esagero. Io sono molto affascinato da quel tipo di stile di vita, e quando un libro ha la forza e la potenza di riuscire a fartelo immaginare e percepire con la fantasia, beh vuol dire che è davvero un capolavoro.
Con questa segnalazione chiudo l’articolo zero servito come esempio della rubrica Spazio ai classici e ti do appuntamento alla settimana prossima con il primo vero pezzo dedicato ai classici della letteratura.