Mirca Ferri: Sopravvissuti: Le sorti della guerra le decide chi decreta le regole della pace
Conosciamo già Mirca Ferri, caro iCrewer, per aver recensito altri suoi scritti, questa volta ha cambiato registro presentandoci Sopravvissuti: Le sorti della guerra le decide chi decreta le regole della pace. Un libro breve che altro non è che una serie di racconti che si sviluppano in epoche storiche diverse.
Vorrei iniziare questa recensione con l’unico aspetto negativo: editing fatto maluccio o non fatto, diversi refusi e qualche ripetizione sono veramente un peccato per questo libro; sono sicura che Mirca correrà subito ai ripari.
Sopravvissuti parla di tanti che hanno cercato in qualche modo di cambiare il proprio destino, chi con sotterfugi, chi con azioni fuorilegge, chi cambiando la propria esistenza. Un libro scritto bene, che inizi a leggere e non smetteresti più, perchè i racconti sono brevi e quindi appena ne termini uno vorresti iniziarne un altro.
Hai presente quando a scuola ti facevano imparare i tempi dei verbi al modo indicativo? Non so per quale motivo ma quando leggevo questo libro mi venivano in mente i tempi dei verbi e allora ho deciso che ti spiegherò in questo modo il suo contenuto.
Presente: Argento Nero, Leggera come una piuma e Dopo il crepuscolo. Questi sono i titoli dei tre racconti riferiti ai giorni nostri. Strutturati con semplicità ci narrano un’Italia, anche se nel resto del mondo industrializzato non cambia molto, della quale abbiamo dovremmo avere vergogna. Poveri sopravvissuti ai margini di una società che non vuole vederli, nascosti dal buio della notte o da una morte senza senso. Molto interessanti i temi trattati, Mirca Ferri arriva al cuore delle vicende in poche pagine e ti tiene attaccata a queste
Passato prossimo: Fiori di cenere. Chi ha la mia età non può dimenticare, mai si deve dimenticare una tragedia simile. L’autrice la riporta sulle pagine del suo libro e fa conoscere il dramma di chi è rimasto anche ai più giovani che quel giorno non c’erano ma la cui esistenza è stata segnata anche dal dolore italiano del 2 agosto 1980.
Passato remoto: Un sorso di vita e Mandorle azzurre. Qui siamo trasferiti in un passato lontano e in terre lontane. Devo dire che questi sono i due racconti che mi sono piaciuti uno di meno e l’altro di più rispetto a tutti. Un sorso di vita è, secondo me, troppo “racconto” per riprendere la vita di quattro ragazze nel secondo dopoguerra. Mandorle azzurre è speranza per un futuro migliore, scritto molto bene, in poche righe personaggi e scenari sono descritti con dovizia di particolari.
I sopravvissuti.
Affamati d’amore e privi di cordoglio ma che hanno
imparato a sognare nell’alba di ogni nuovo mattino.
Complimenti Mirca!
Io ho acquistato la versione già revisionata e devo dire che, secondo me, in questa breve antologia Mirca Ferri si è superata. I temi trattati sono impegnativi, difficili ma lei riesce a parlarne restando sempre super partes e facendoci affezzionare ai personaggi. BRAVISSIMA!!
Pienamente concorde.
Buongiorno, ho avuto il piacere di parlare con Mirca che ha confermato di aver corretto i refusi subito dopo la recensione.
Seguiteci che prestissimo ci sarà un’intervista all’autrice.
Maura
Anche dal mio punto di vista è il romanzo più bello di Mira Ferri insieme a Radici d’infanzia e Indagini dell’anima. Mirca Ferri non è una “romanziera” è proprio un’autrice con il dono di scavare dentro sè stessa e nell’animo umano e questo suo scrivere intenso raggiunge immediatamente il cuore del lettore.
Brava MIRCA FERRI. Chi ama davvero leggere e non trastullarsi con telefonini o romanzetti di 4 categoria non può non leggere ” Sopravvissuti: le sorti della guerra le decide chi decreta le regole della pace “. Già il sottotitolo merita un’ovazione. Frase azzeccata e quanto mai reale. Come il libro stesso. Vi sveglierà dal torpore che attanaglia le nostre menti accaldate portandovi a scoprire un libro gioiello e un’ autrice unica.
Ho comprato questo libro durante una fiera dove l’autrice, Mirca Ferri, si presentava con il suo progetto ( a mio avviso originale e molto interessante) di “La ragazza con la valigia” dove lei si presenta con una valigia in pelle vintage colma dei suoi testi. Incuriosita dalla location ho amabilmente sfogliato ogni suo testo poi ho scelto “Sopravvissuti” perché volevo un libro breve da leggere sotto l’ombrellone. Ora posso dire che , di sicuro, LO LEGGERO’ANCHE DAVANTI AL CAMINETTO, per scaldarmi mentre ripercorro questi racconti struggenti pieni di umanità, speranza, vita ed empatia. Un testo che non ti aspetti, una narrazione esemplare che spesse volte ti costringe a riflettere, elaborare te stessa, le tue conoscenze, la Storia e la velocità con la quale affrontiamo la vita senza accorgerci che rischiamo di farcela scivolare via.
Per me stelle sicuro e presto tanti nuovi acquisti di questa grande, nuova scrittrice.