Per la nostra rubrica di Libri dalla Storia, oggi parliamo del legame tra la nascita di Gesù, il Natale, e il solstizio d’inverno. In questa festa si incontrano e si fondono tradizioni pagane e cristiane. Scopriamo insieme il significato.
Solstizio d’Inverno e la nascita di Gesù
Le date dei solstizi sono invertite per gli emisferi Nord e Sud. Il solstizio d’estate è solitamente, nell’emisfero Nord, il 21 di giugno, (nell’emisfero Sud il 21 o 22 dicembre).
l solstizio d’estate è la data del dì più lungo dell’anno, e di conseguenza della notte più corta. Al momento del solstizio, il Sole raggiunge la sua massima declinazione nel suo movimento apparente rispetto al piano dell’eclittica, ed è allo zenit al tropico del Cancro. Rappresentando l’inizio dell’Estate è sempre stato nella storia occasione di feste.
Il solstizio d’inverno è, nell’emisfero Nord, il 21 dicembre, o il 22 (21 o 22 giugno nell’emisfero Sud). La data del solstizio d’inverno coincide col dì più corto dell’anno e con la notte più lunga. Il Sole raggiunge la sua minima declinazione ed è allo zenit al tropico del Capricorno. Anche il solstizio d’inverno ha rappresentato nei secoli occasione di festività di vario genere: i Saturnalia nell’antica Roma, Kwanzaa per alcuni afroamericani, o lo stesso Natale cristiano.
Alla nascita di Cristo fu assegnata la data del solstizio invernale perché in quel giorno, in cui il sole inizia il suo ritorno nei cieli boreali, i pagani che adoravano Mitra, celebravano il dies natalis Solis Invicti”.
Chi è Mitra?
Mitra è una divinità proveniente dall’Induismo, il suo culto nasce nel nel 1200 a.C. e durante l’Impero di Alessandro Magni si diffonderà in Asia Minore. Mitra è una divinità positiva, giudice e protettore delle anime, una sorta di inviato divino in grado di portare luce e verità. Secondo un mito iranico Mitra sarebbe nato da una vergine, tema presente in molte religioni antiche; secondo altre leggende nasce già adulto, da una roccia.
Nella Basilica di Clemente è conservata una statua di Mitra, in prossimità di una sorgente. L’acqua, simbolo di rinnovamento e purezza, sgorga nel cuore di questo edificio sacro.
In età ellenistica la nascita di Mitra veniva celebrata durante il solstizio d’inverno, in persiano Shab-e Yalda: dio della luce che si contrappone al buio dell’inverno per riportare la primavera nel cuore degli uomini. I giorni che corrispondono al Natale da sempre costituiscono un momento dell’anno particolare. Fra il 20 e il 25 dicembre nell’antica Roma si festeggiava il Dies Natalis Solis Invicti, Sole invincibile, il solstizio d’inverno, quando la notte più corta dell’anno portava con sé il buio, destinato a essere vinto dal sole che trionfa di nuovo.
La rinascita
La natura muore e torna a vivere, il mondo rinasce. Sai da dove deriva il termine solstizio? Questa parola in lingua latina significa sole fermo, solstitium, perchè nei giorni dal 22 al 24 dicembre il sole raggiunge il punto di massima distanza dall’equatore e sembra fermarsi, immobile nel cielo. È il momento dell’inverno in cui le tenebre avanzano.
Da Mitra a Horus, nell’antico Egitto, o Shamas, dio babilonese del sole, sono molti i culti che ricordano il potere benefico della luce, forza purificante, principio del Bene, potere di cambiamento e trasformazione.
A Maeshowe, in Scozia, e nella tomba a corridoio di Newgrange, Irlanda, Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, una volta all’anno la pietra viene illuminata dal sole che nasce. Accade al solstizio, quando i druidi celti da tempo immemore celebravano Yule, la rinascita del sole. I ceppi di legna veniva accesi alla vigilia per onorare la dea madre e ardevano per tutta la notte del solstizio, fino al mattino, auspicio di pace e fertilità.