Intervista con il giovane autore bergamasco Mattia Cattaneo che ci parla del suo nuovo romanzo “E le stelle brillano ancora”
Ho letto in pochi giorni il romanzo “E le stelle brillano ancora” del giovane autore bergamasco Mattia Cattaneo, un romanzo ricco di poesia e di sentimento. Ho conosciuto Mattia grazie alla mia esperienza radiofonica qualche mese fa, era ospite nel programma di un mio collega e io ero presente perchè era una puntata dedicata alla poesia. La poesia che è un genere letterario che ci accomuna in quanto sia io che Mattia Cattaneo dedichiamo il nostro tempo da scrittori ai versi e alle emozioni profonde che le rime consentono di esternare. In quella occasione, l’autore, aveva anticipato l’uscita del suo primo romanzo e avendo mantenuto i contatti in questi mesi, non mi sono lasciato scappare l’appuntamento con la lettura di “E le stelle brillano ancora” non appena fosse stato disponibile.
In questo romanzo emerge in maniera smisurata la propensione alla poesia dell’autore, sembra quasi che la storia narrata sia un complemento alla accurata descrizione dei paesaggi e dei sentimenti dei protagonisti. Questa particolarità mi ha fatto nascere delle domande da rivolgere direttamente a Mattia, ecco quindi che ho deciso di “intervistarlo” per parlare del libro invece di scrivere una recensione figlia soltanto del mio parere e del mio accogliere in grembo la vicenda, i luoghi, i personaggi e le storie.
Ho così contattato Mattia che si è dimostrato gentilissimo e disponibilissimo:
Ciao Mattia, grazie per aver accettato di fare questa intervista, iniziamo dalla genesi del tuo amore per la scrittura. Come è nato? Quando?
Grazie a te per questa magnifica opportunità. L’amore per la scrittura nasce sui banchi di scuola, mi è sempre piaciuto scrivere pensieri, riflessioni, non avevo problemi a fare i classici temuti temi di italiano. Mi è sempre piaciuto pensare che scrivendo fosse possibile cambiare il mondo.
C’è un momento specifico in cui ricordi di aver pensato “ io voglio scrivere” o un aneddoto legato alle tue “prime volte”?
Non c’è un vero e proprio momento, ma ricordo la gioia di scrivere e rielaborare ciò che studiavo durante gli anni dell’Università, l’aver realizzato qualcosa di mio. Ecco questa gioia l’ho poi concretizzata quando si è materializzato il primo libro scritto.
Generalmente scrittura e lettura vanno di pari passo, uno scrittore è anche un ottimo lettore. Cosa leggi?
Negli ultimi anni poesia. Perché adoro la poesia, fa parte di me ma apprezzo molto anche la narrativa.
Chi sono i tuoi autori di riferimento? Quelli che più influenzano il tuo modo di scrivere?
Per la poesia in questi ultimi mesi sto leggendo Antonia Pozzi e Pablo Neruda, due figure estremamente importanti. Nella narrativa invece, Corina Bomann, autrice tedesca che realizza delle storie straordinarie con una grande maestria nella descrizione dei paesaggi ma anche dei personaggi.
Mattia Cattaneo in primis è un poeta. Correggimi se sbaglio. Che significa scrivere poesie per te?
Significa donare il cuore e l’Anima a chi mi legge. Aprire una parte di me e renderla leggibile, nonché una valvola di sfogo. Scrivere poesie è di una straordinaria importanza per me, mi metto “a nudo”, cerco di trasmettere le emozioni e le sensazioni che sto provando in quel preciso momento in cui scrivo.
Hai pubblicato delle sillogi in passato?
Si una trilogia tra il 2016 e il 2018 edite da Antologica Atelier Edizioni ovvero “Dritto al cuore”, “La luna e i suoi occhi” e “Tracce di me”. Ho iniziato con una silloge prettamente romantica per passare poi all’interiorità, allo scavare più a fondo dentro di me sino alle “tracce” che la poesia lascia in tutti i temi della nostra società, oltre l’amore anche la natura, la fede, argomenti più a sfondo sociale, la vita.
Veniamo al tuo romanzo “E le stelle brillano ancora”, che ho letto con piacere, come ti è venuta l’idea di passare dalla poesia alla narrativa? Basta avere in testa una storia da raccontare o serve altro?
E’ stato un esperimento che ho voluto intraprendere nella primavera del 2018. Avevo li per li una storia e mi piaceva cimentarmi in un genere completamente diverso dalla poesia anche se credo che la poesia e il romanzo si cerchino e si parlino. A distanza forse, ma io ho cercato di avvicinarli. Per realizzare un romanzo serve una storia avvincente e forte ma soprattutto originale dato il grande ammontare di romanzi che vengono pubblicati. Inoltre serve una grande organizzazione, dalla stesura di una scaletta di azioni sino ai personaggi a come si fanno muovere all’interno della narrazione.
Ci riassumi, per i lettori, la storia raccontata nel romanzo?
E’ la storia di due donne, una nonna e una nipote che si rivedono dopo molti anni nella fattoria dell’anziana donna nel Mencleburgo, in Germania. Nonna Hildegard accoglie Elsa nella sua casa e le parla di un grosso problema, di un fattore che vuole portarle via la casa. Elsa inizia ad indagare su questo ma scoprirà anche dei risvolti segreti della sua infanzia. Ad aiutarla anche un baldo giovane di nome Thomas.
Perché è ambientata in Germania? E come hai costruito i personaggi?
La storia è ambientata in Germania perché si parla anche del Muro di Berlino in alcune parti del romanzo. Nonna Hildegard ci prende per mano e ci conduce tra i meandri di quei tempi, della divisione del Muro alle tante persone che volevano lasciare la Germania dell’Est per raggiungere l’Ovest.
I personaggi sono forti, hanno delle precise caratteristiche e ad ognuno di loro ho dato un ruolo e un valore. Hildegard rappresenta il passato, Elsa il presente, Ludwig l’antagonista della storia e Thomas l’aiutante della protagonista (e poi qualcosa di più). Ognuno di loro doveva suscitare nel lettore un qualcosa, un messaggio. E’ importante far capire ai lettori qualcosa attraverso il personaggio che si costruisce.
Quanto di tuo personale c’è in questa storia, ed in generale in tutto quello che scrivi?
L’aspetto legato alla perdita della madre di Elsa. Elsa cresce senza una madre che le possa stare accanto. Io sono cresciuto con una madre ma se n’è andata cinque anni fa dopo una grave malattia. La forza di rinascere da un fatto così arduo accomuna me ed Elsa.
A mio avviso “E le stelle brillano ancora” evidenzia in modo straordinario la tua attitudine alla poesia, sembra quasi che i fatti e i personaggi siano un complemento alle descrizioni melodiche dei paesaggi e degli stati d’animo. Ti trovi in questa considerazione? Quali progetti hai per il futuro prossimo? Percorrere ancora la strada della narrativa o fermarti nella comoda dimora della poesia?
E’ proprio così. La poesia parla e strizza l’occhio al romanzo, si introduce e si amalgama con esso. Soprattutto nelle descrizioni paesaggistiche, è come se la natura ma anche il tempo atmosferiche andasse di pari passo con le sensazioni e gli umori dei personaggi. Ora sto terminando di scrivere il secondo romanzo che vedrà la luce tra settembre e novembre. La Poesia continua ad esserci e continuo a scriverla. Penso comunque di prendermi una bella pausa dalla pubblicazione per qualche anno e magari, chissà, ritornare a pubblicare nel 2025 (a dieci anni dall’inizio di tutto, ovvero il 2015) con una bella ma originale silloge poetica e che diventi poi anche spettacolo teatrale.
Nel romanzo c’è molta sofferenza. Molti episodi drammatici. Senza svelare il finale, come mai hai scelto di inserire nel percorso dei protagonisti tanta angoscia?
Perché, la vita è fatta anche di sofferenze. A volte esse ci aiutano a crescere, ad essere più forti e maturi, a fortificarci. I protagonisti passano attraverso questo e si affidano anche un po’ al Cielo e a quelle stelle che brillano ancora per noi, nonostante tutto quello che capiti su questa terra.
Dove e come si possono acquistare i tuoi libri?
Dritto al cuore, La luna e i suoi occhi, Tracce di me e E le stelle brillano ancora si trovano tutti sui vari store online e su Amazon.
Ultima domanda, nell’immaginario comune lo scrittore o l’artista in genere è dipinto come un nottambulo che scrive a lume di candela. Tu quando scrivi? Ti imponi delle regole o segui i tempi dell’ispirazione?
Fondamentalmente la sera, trova spazio la scrittura. La sera è per me molto spesso momento di pace, di riflessione ma anche di ispirazione. Capita anche lungo il giorno e mi devo segnare ciò che fluisce dal mio cuore, ma ecco, la sera è il momento topico.
Ringrazio Mattia per la disponibilità e vi rimando alla segnalazione che ho già fatto qui su ICrewPlay per approfondire le nozioni sul romanzo E le stelle brillano ancora.
L’AUTORE
Mattia Cattaneo è nato a Trescore Balneario (BG) il 31-07-1988, abita a San Paolo d’Argon (BG) ed è laureato in Scienze della comunicazione. Adora la montagna e la natura. Lavora come assistente educatore presso una cooperativa. Poeta e scrittore, ha pubblicato alcune poesie presso una collana di poesia contemporanea edita da Pagine edizioni nel 2015. Tiene alcuni laboratori teatrali per le scuole primarie, scrive racconti romanzati a puntate su un blog di storie. Collabora con l’attore e poeta Carlo Arrigoni in varie letture teatrali sulla shoah e la liberazione d’Italia e fa parte del gruppo artistico-culturale “Un fiume d’arte” di cui realizza assieme ad Arrigoni la rassegna letteraria “Quattro chiacchiere con l’autore”. Ha pubblicato tre sillogi: “Dritto al cuore” (2016), “La luna e i suoi occhi” (2017) di cui ha realizzato un tour poetico tra il lecchese e la bergamasca e “Tracce di me” (2018).
A Novembre 2018 viene pubblicato il suo primo romanzo storico-sentimentale “E le stelle brillano ancora”.
Gestisce il blog “Vento d’emozioni” e conduce una trasmissione radiofonica dall’omonimo titolo su Pienneradio.
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Mattia Cattaneo – Mattia Cattaneo autore (FB e INSTAGRAM) –
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