Io credo in me,
nel cuore mio.
Naruto
Jessica Verzeletti e la fiducia in se stessi
Cari iCrewers, per la rubrica Sogni di Carta ho il piacere di presentarvi Jessica Verzeletti, autrice da prima Fantasy e da poco di romanzi rosa.
Ma lascerei la parola direttamente a Jessica.
Jessica vuoi dirci quali sono i romanzi che hai pubblicato finora?
Buon giorno a tutti. Per prima cosa ringrazio Cristiana per questa opportunità.
I miei romanzi sono:
Lucifer e i cavalieri della luce, pubblicato il 24 Aprile 2016, Edito Lettere animate Edizioni.
Io sono Jophiel, pubblicato il 21 Novembre, Edito PubMe.
Sovrani delle sabbie del tempo, pubblicato il 19 Gennaio 2017, Edito PubMe, attualmente ritirato, perchè verrà ripubblicato questo autunno tramite Lettere animate Edizioni.
Fidati di Me, pubblicato il 22 Febbraio 2017, edito Collana Floreale.
Attendi l’arcobaleno, pubblicato il 26 Aprile 2017, edito PubMe.
Vuoi parlarci un po’ di te?
Sono nata a Brescia il 24 Ottobre 1990. Scrivo da più di dieci anni.
Ho cominciato il mio percorso nel mondo della scrittura come via di sfogo, decidendo di forgiare dei racconti per esorcizzare delle esperienze di vita che in qualche modo hanno avuto un ruolo fondamentale nel mio percorso, con la speranza che i messaggi racchiusi nei miei romanzi possano essere d’aiuto per chi sta vivendo un periodo difficile.
Come dicevamo hai scritto sia romanzi di genere fantasy che rosa.
Sì ho iniziato cimentandomi nel genere fantasy per poi, come sfida a me stessa iniziare a scrivere qualche racconto di genere romantico, senza mancare di toccare temi molto importanti.
Hai qualche passione?
Sono appassionata e praticante di discipline olistiche quali la cristalloterapia, Master Reiki, angeologia. Adoro le creature fantastiche, oltre alla lettura mi dedico alla collezione di statue di fate.
Vuoi parlarci del Reiki?
Certamente! Non è una cosa facile ma ci provo, semplicemente perchè per capire cos’è veramente il Reiki va provato sulla propria pelle e sperimentato direttamente, cercherò di trovare le parole adatte. Dunque, il Reiki è una disciplina giapponese, che attualmente sta entrando sempre di più negli ospedali come supporto alle cure tradizionali.
Il Reiki possiamo intenderlo come una semplice ed efficace tecnica di riduzione dello stress, di rilassamento e di ripristino della salute fisica. Non voglio utilizzare “paroloni” spirituali o aggettivi troppo complicati, ma voglio che questa pratica sia di facile comprensione per i più scettici.
Bisogna partire dal presupposto che ogni sintomo del nostro corpo è un messaggio, un espressione di un disagio, e i sintomi a livello psicosomatico e cronico sono l’esempio più palese.
Vi è mai capitato di innervosirvi, arrabbiarvi, essere stressati e subito dopo appaiono sintomi come: mal di stomaco, mal di testa, dolori cervicali, lombari, coliti?
Io stessa ho cominciato il mio percorso Reiki proprio per questo. Ho sempre sofferto di ansia e attacchi di panico con a seguito sintomi di livello psicosomatico molto limitanti ed il Reiki mi ha aiutato e mi sta aiutando ad affrontarli, gestirli e superarli.
Eh si, perchè anche gli operatori Reiki, anche se Master sono semplici esseri umani, dunque consiglio di tenersi alla larga dai cosiddetti “illuminati”, i Guru della situazione che sembrano avere in mano la verità e il segreto assoluto dell’esistenza umana! Il percorso Reiki, anche per l’operatore stesso è un profondo lavoro di consapevolezza che richiede un intenso stimolo all’evoluzione personale, infatti molte persone decidono d’intraprendere questa strada perché loro stessi hanno attraversato il calvario del malessere o una malattia, e riscontrando su di sé ottimi benefici da questi trattamenti, sentono come una spinta interiore, un grande desiderio di aiutare il prossimo nell’alleviare la soffercolpiti
Infatti per me è stato proprio così!
Il Reiki non comporta l’utilizzo di contatto fisico invasivo, massaggio, sfregamento o strumentazione (Ad esempio come lo Shiatsu), a meno che si voglia integrare la cristalloterapia, ma questo è un altro discorso. Può essere praticato come auto-trattamento (self-help, l’operatore stesso può trattarsi). È indicato soprattutto nelle professioni di aiuto, come nei lavori sociosanitari, utilissimo per prevenire i fenomeni da stress lavorativo nel personale infermieristico.
Nel tuo romanzo rosa fidati di me parli molto dell’arte: il protagonista suona, la protagonista dipinge, secondo te c’è una correlazione tra pittura, scrittura e musica?
Assolutamente, ogni forma d’arte è l’espressione della voce dell’anima. Non so se si possa dire ma credo che l’affermazione “Dare Voce alle propria Voce” dia l’idea, anche se la forma sintattica può essere orribile.
Infatti, vi rivelo che molti anni fa il mio grande desiderio era frequentate L’Accademia Artistica di Brescia.
Sì, proprio come Selene in Fidati di me.
Ora si capisce il perchè dico che è una forma d’espressione della nostra anima?
Prima d’incrociare la scrittura ero solita disegnare, adoravo l’arte fin dall’asilo, finché purtroppo tutto questo è stato “stroncato” e non mi hanno permesso di frequentare il liceo artistico, da quel momento smisi di disegnare, ripresi per un breve periodo quando incominciai a scrivere.
Vuoi mostrarci la sinossi di fidati di me?
Selene, a causa della fine di un amore malato, ritorna a Brescia per occupare momentaneamente una cattedra come professoressa d’arte in una classe composta da ragazzi difficili.
Selene ama il suo lavoro, ama l’arte e ama aiutare quegli studenti complicati, impiegando per loro tutte le energie. Lei, infatti, non ha tempo per l’amore, non ci crede più a causa della violenza subita. Le sue cicatrici fisiche si sono rimarginate in fretta, ma non quelle della sua anima e del suo cuore. Cerca quindi di tenere lontano gli uomini, soprattutto il bel Lukas Moore, che ha la fama di essere un gran “sciupafemmine”.
Lukas, un professore di musica che lavora nella stessa scuola, si porrà l’obbiettivo di curare questo cuore ferito, cercando di riaccendere quella fiducia nell’amore che Selene ha perso. Lui ha una ferrea e unica convinzione: si può sempre ricominciare ad amare. Ma ciò non è facile, soprattutto se a precederlo è una fama da Don Giovanni e se il passato torna a far visita…
Da dove nasce la tua scelta di trattare un tema complesso come la violenza sulle donne?
Preciso che la stesura di Fidati di me è nata proprio in concomitanza della festa dell’8 Marzo, festa ormai a mio avviso commercializzata come tutte le altre fino alla nausea, si sono persi i veri valori di questa festa partendo dai festini di spogliarelli (Non voglio far polemiche dunque mi fermo qui), allo stesso tempo si erano presentati casi di femminicidio.
Dunque, essendo io stessa donna puoi ben capire quanto tutto ciò possa toccarmi, partendo dal presupposto che la maggior parte del genere femminile ha subito in vari modi, gravi o meno, tutto quello che riguarda la violenza sulle donne partendo dallo semplice stalking e molestie, che io stessa mi sono trovata ad affrontare o vedere amiche subire violenze domestiche.
Quindi ho deciso di sollevare questo tema ancora fin troppo minimizzato, a volte, credo non venga ancora preso sul serio per quello che è.
Ci tengo a precisare che Fidati di Me non è solo questo, ma riguarda anche tutta la violenza che può essere presente vicino a noi e molti fanno finta di non vedere. Infatti la nostra protagonista, nonostante lei stessa sia stata precedentemente una vittima, non ci pensa due volte ad aiutare il suo alunno, colpito da un altro tipo di violenza. Mi piacerebbe vedere un giorno molta più solidarietà nella società d’oggi, cosa che vedo assente. Questo mi rattrista.
Ovviamente da donna non posso fare altro che condividere il tuo pensiero.
Se ti va passerei a Lucifer e i Cavalieri della luce.
Certo ecco la sinossi.
Eva è una giovane strega e cacciatrice, ed insieme al suo amico fidato Jason si trovano ad affrontare i disagi che la Grande Guerra ha diffuso sulla Terra con i suoi influssi. Il mondo degli inferi si sta fondendo con quello umano, creando caos e follia ovunque.
I due amici si confronteranno direttamente con “La Stella del mattino”, svelandone i segreti e collaborando per ristabilire l’equilibrio del Mondo, prima che sia troppo tardi.
Lucifer si dimostra fin da subito una creatura particolare ed avvolta dal mistero. Lui non ha ricordi del suo passato, ma qualcosa è nascosto dietro al suo sguardo glaciale, all’apparenza così potente e freddo, e la calunnia delle genti l’ha portato a non sapere più chi fosse veramente.
Con l’aiuto del “Libro della Luce” i nostri eroi dovranno cercare e risvegliare i “Cavalieri della Luce”: i Dententori del Potere più grande che esista al mondo per portare l’intera esistenza alla salvezza. Con tante emozioni e colpi di scena Eva e Jason arriveranno a scoprire la vera natura di Lucifer…
Il nome Lucifer significa “Portatore di Luce”. Quindi perchè temerlo così tanto?
Nella cover possiamo notare la presenza di una donna e di una spada, che misteri cela questa spada?
Hai notato bene!
Diciamo che questa spada ha un significato che va oltre l’apparenza. Tutti noi ci nascondiamo inizialmente nella nostra fragilità, prima di capire che impugnamo una potente arma. Un arma che dalla copertina è rappresentata da una spada, pronta per essere sguainata, ma quest’arma non è fatta per ferire, ma per sguainare quel lato dentro di noi che deve sorgere, e ci permetterà di affrontare ogni avversità, togliendo finalmente quell’alone oscuro in cui ci siamo avvolti per nasconderci, forse per sembrare ciò che non siamo.
Sguainate la vostra spada ed uscite dal buio, perchè dietro di esso si nasconde la luce del sole!
Hai una colonna sonora che ha ispirato Lucifer e i cavalieri della luce?
La colonna sonora che mi ha spinto anche a scrivere il romanzo è “Hall of Fame” dei The script. Si, lo so, può sembrare bizzarra come associazione, ma racchiude in poche frasi il significato più importante che voglio esprimere con Lucifer e i cavalieri della luce.
Ho portato avanti questo mio obbiettivo facendo a pugni con chiunque mi si fosse piazzato davanti per fermarmi. Noi siamo ciò che vogliamo diventare, basta crederci con tutte le nostre forze e possiamo raggiungere qualsiasi cosa, basta volerlo. La nostra vita è nelle nostre mani, così come i nostri sogni.
Ovviamente non può mancare una seconda colonna sonora “I Wish I had an Angel” dei Nightwish per un tocco più oscuro e di mistero, perchè Lucifer è anche questo.
Ci sarà un sequel? Hai qualche anteprima da raccontarci?
Uhm, forse. Attualmente sono in stesura di un seguito per Lucifer e i cavalieri della luce, dal titolo Aster e il Regno dei cieli. Non so dire quando si concluderà la stesura, dunque preferisco non anticipare nulla per il momento.
Posso solo dire che qui avremo un Lucifer “rinato”, tanto che non vuole più essere chiamato con il nome con cui era conosciuto, ma si rinomina usando il suo appellativo originale Aster. Come se fosse un segno del destino, anche il passato farà capolino in modo spiazzante.
Che differenze hai notato tra la pubblicazione self e quella con casa editrice?
Ovviamente entrambe le opzioni hanno pro e contro. Come ho sempre detto la C.E. può darti una “spintarella” in più e puoi avere un pò di supporto, mentre con il self sei completamente autonomo, compresi i diritti, dunque non sei legato ad una C.E.
A mio avviso non disdegno nessuna delle due opzioni, infatti alcuni miei romanzi li ho messi in self senza problemi, ovviamente bisogna valutare le piattaforme. Un contro del self è che essendo in completa autonomia bisogna occuparsi sia della gestione cover e correzione bozza, io stessa ho ricevuto critiche per dei refusi presenti nei miei self, purtroppo è un rischio che bisogna correre a meno che non si paghi l’editing di tasca propria.
Cari ICrewers vi saluto, e nel ringraziare Jessica Verzeletti, prendo in prestito il motto che cita in Fidati di me:
Io credo in me,
nel cuore mio.
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