Ciao mio caro iCrewer oggi per la rubrica sogni di carta abbiamo con noi Antonio Cannone, autore del libro Viaggio tra i destini paralleli della mia terra.
Antonio Cannone
Ciao Antonio, se non hai nulla in contrario ti darei del tu, in modo da poter rompere il ghiaccio. Ho avuto la possibilità di
Per prima cosa volevamo sapere qualcosa in più di te, su cosa ti appassiona al di fuori della scrittura e quali sono i tuoi hobby irrinunciabili. Chi è nella vita privata Antonio Cannone?
Oltre alla scrittura amo la musica. Ne ascolto tanta e in special modo gli autori italiani che hanno segnato la mia crescita culturale e direi anche sociale. Su tutti De Andrè, De Gregori, Pino Daniele. Molti brani di questi artisti racchiudono la sintesi del nostro vissuto. Sono come un film, un quadro, un libro. Spesso traggo ispirazione anche per la mia scrittura. De Andrè in particolare è una sorta di terapia dell’anima.
I miei hobby? Ho giocato a calcio come tanti e adesso quando posso pratico corsa per cercare di allenare il corpo. Ma serve anche per la mente. Non amo la mondanità, nella vita privata sono un persona come tante che avverte i problemi di tutti i giorni legati alla nostra esistenza, quindi al modo in cui viviamo, al modo in cui avvertiamo il disagio di dover confrontarci con la politica, con un sistema che spesso ci opprime, con la corruzione dilagante.
Solo per fare qualche esempio. Vorrei tanto che le cose cambiassero in meglio e spero, nel mio piccolo, di contribuire in qualche modo con quello che scrivo
Oltre alla tua passione per la scrittura sappiamo che sei un giornalista, quali sono gli argomenti che ti piace trattare di più? Di cosa ti occupi principalmente in questa professione?
Il giornalismo è stata una scelta direi inevitabile che parte dalla passione per la scrittura. Politica, cronaca, sociale sono gli argomenti
che tratto. Ma anche sport e tutto ciò che può comunque arricchire il mio bagaglio. Anche se faccio questo mestiere da tanti anni, sia in tv che con giornali cartacei e on line, credo che è importante conservare la curiosità e la ricerca della verità che deve contraddistinguere ogni giornalista libero
Il tuo libro, Viaggio tra i destini paralleli della mia terra, è stato riconosciuto come miglio saggio ai Golden Books Awards 2020 raccontaci come hai vissuto quel momento e le tue emozioni. Te lo aspettavi o è stata una piacevole sorpresa?
Senz’altro con grande emozione. Fin dal momento della comunicazione avvenuta via mail. Ci speravo. E quando è arrivata la conferma è stata davvero una piacevolissima sorpresa. La premiazione è avvenuta in un bel contesto a Napoli, una città sempre accogliente e intrisa di un grande fascino che ha fatto da contorno ad un premio che mi ha lusingato tantissimo. E di questo sono grato alla giuria. E’ curioso come il libro abbia una doppia “lettura” da parte dei lettori e della critica.
A Napoli miglior saggio, in un altro importante premio in Calabria, è stato valutato quale miglior romanzo “Autori di Calabria”. Insomma, un po’ saggio e un po’ narrativa.
Non è stata l’unico riconoscimento che hai ricevuto, sappiamo che anche nel 2018 hai ricevuto il premio per l’alto merito Narrativo con il tuo libro Gli intrusi fascino mortale. Come vive un autore questi momenti? Cosa si prova a ricevere riconoscimenti così importanti?
Si. Gli Intrusi è un libro particolare e sono contento per l’alto merito narrativo riconosciuto. E’ un romanzo che parla dell’uomo; della sua aspirazione a diventare immortale, conquistare il potere assoluto soggiogando i suoi simili e lo fa attraverso l’utilizzo dei mezzi di
comunicazione. E’ un libro che “usa” questi due aspetti per parlare del nostro quotidiano, filtrato da tv e Internet. Mezzi che l’uomo “ambizioso” trasforma in potenti strumenti di morte e di potere.
E’ una severa condanna al mondo di oggi, fatto da caste e lobby che determinano i destini del pianeta e dove la “gente comune”, ovvero la stragrande maggioranza, non ha potere decisionale diventando di fatto “intrusi”. Manipolati da un potere mediatico senza precedenti sotto forma di subdolo autoritarismo.
Ma insieme a tanti altri riconoscimenti, mi piace citare anche il raggiungimento della finale al Premio “Piersanti Mattarella” sempre nel 2018 con il saggio “Il caso Aversa tra rivelazioni e misteri”. Un libro che narra una drammatica vicenda di cronaca con l’uccisione di un sovrintendente di polizia e di sua moglie avvenuto proprio nella mia città per mano della ‘ndrangheta. Sono momenti particolari che lasciano un segno indelebile e che ti spronano ad andare avanti. Sono un’iniezione di fiducia per il lavori che fai.
Viaggio tra i destini paralleli della mia terra è un libro che ha come protagonista la coscienza dei personaggi che ne fanno parte e le storie al suo interno parlano di attualità e di problemi che affliggono ancora il nostro paese. Da dove è nata l’idea di questo libro?
L’idea nasce dall’esigenza interiore di raccontare in ogni capitolo i punti di vista dei personaggi. Metterli uno di fronte all’altro e narrare la loro vita, il loro modo di pensare e di porsi nei confronti dell’altro e dell’ambiente in cui vive. Immedesimarsi nei tanti punti di vista dei personaggi perché in ogni di noi ci sono diverse vedute sul mondo. A volte sane, a volte sbagliate secondo la morale corrente. E qui che la coscienza si interroga ogni volta. E’ un libro che parla di tanti destini che viaggiano parallelamente con altri destini. Ognuno è l’altro volto della medaglia. Siamo quelli che siamo, ma potremmo essere altri.
A seconda di quello che ci riserva il destino. Ci sono tanti personaggi che rappresentano la nostra società con molte negatività e poche positività. E’ un “viaggio” inteso come metafora dell’esistenza dell’uomo in un ricorrente confronto con l’ambiente e la società, con i dubbi, le certezze, gli incubi, le storie romantiche e tragiche del vivere comune. Tratteggia un’umanità presa dai propri materiali bisogni, negli errori e nelle trappole di ogni giorno.
Hai già in mente qualcosa per il futuro? Quali sono i tuoi prossimi progetti come autore?
Mi auguro che questo 2021 possa riportate in noi un po’ di serenità. Di rivivere momenti significativi per tutti quelli che amano i libri e gli incontri letterari. Ho ultimato un altro lavoro; una sorta di “epopea” dedicata alla mia terra, la Calabria. Un romanzo che racconta la ‘ndrangheta degli anni Settanta/Ottanta nei quartieri di una città calabrese. L’inizio dell’agire di una cultura criminale che si perpetua ancora oggi, tra segreti di privati cittadini, combutte di politici con boss e uomini di banche. E dove si intrecciano storie di giovani di strada; di preti peccatori e di una condizione sociale dei protagonisti sempre in bilico tra la vita e la morte. Tra il bene e il male.
Grazie Antonio per aver condiviso con noi un po’ del tuo tempo, anche se virtualmente, rendendoci partecipi della tua quotidianità e mi raccomando caro iCrewer continua a seguirci per conoscere sempre meglio gli autori che con i loro libri occupano il nostro tempo trasmettendoci sempre qualcosa di loro.