Eccoci con un nuovo appuntamento per
Sogni di carta: Intervista a Raffaele Fiorillo
autore del libro, opera prima, Essi vennero.
Caro iCrewer se hai avuto modo di leggere la recensione, saprai che l’argomento trattato in questo libro è la fantascienza, un argomento sempre attuale e che coinvolge tutti emotivamente.
Sono felice di poter conoscere un pò più da vicino Raffaele Fiorillo, viste le poche notizie presenti sul web.
Intervista a Raffaele Fiorillo
Benvenuto Raffaele, mi permetto di darti del tu e ti pongo la prima domanda che è ormai di routine:
1) Parlaci di te, dove sei nato, i tuoi studi, i tuoi interessi.
Buongiorno e grazie per questa opportunità!
Mi chiamo Raffaele, ho 31 anni e sono nato in un piccolo paese in provincia di Napoli, che si trova alle falde del Vesuvio. Vivo ancora qui, all’ombra di quella che mi piace chiamare Grande Montagna!
Ho frequentato il liceo scientifico, e dopo il diploma, ho frequentato la facoltà di lingue e letterature straniere all’Orientale di Napoli; ma dopo qualche anno ho lasciato gli studi e mi sono dedicato ad altro; ho cambiato diversi lavori e attualmente lavoro nel campo della ristorazione.
La pizza è la mia passione, sia mangiarla che farla!
Ho sempre avuto una grande passione per la lettura e la scrittura, sin da piccolo: mi piaceva giocare con la macchina da scrivere dei miei genitori, inventare storie o finti articoli di giornale.
Leggevo tutto ciò che mi capitava, dai romanzi ai fumetti. Con l’adolescenza i miei interessi si sono allargati al teatro, al cinema e a quasi tutto ciò che si potrebbe definire artistico: la fotografia, l’informatica e i videogiochi.
2) So che hai scritto per alcune riviste, quali erano gli argomenti?
Sì, mi è capitato di mandare qualche mio breve racconto a delle riviste: alcune non mi hanno mai pubblicato, mentre altre hanno accettato volentieri i miei scritti: un paio sono finiti anche in alcune raccolte che poi sono state stampate e vendute.
L’argomento era sempre più o meno lo stesso: il fantastico, quasi sempre fantascienza.
3) Come mai la scelta di scrivere un libro è caduta sull’argomento fantascienza?
È il mio genere preferito, assieme al fantasy e l’horror. Da anni leggo specialmente romanzi di quel genere lì e mi è venuto naturale cimentarmi in questo genere, anche se reputo estremamente difficile scrivere davvero bene di fantascienza.
4) Ne deduco che è un argomento dei tuoi preferiti, se non addirittura, il preferito in assoluto?
Sì, assolutamente. Fantascienza, fantasy e horror sono i tre generi che ho sempre prediletto da lettore e che ancora prediligo!
5) Come è nata l’idea di Essi vennero, e la scelta del titolo?
L’idea per il titolo è venuta fuori in maniera molto banale: stavo riguardando “Essi vivono” di Carpenter e in quel periodo avevo già finito la prima stesura del mio romanzo. Ho sempre avuto difficoltà a scegliere i titoli dei miei scritti (e anche i nomi dei miei personaggi) dunque mi è uscito fuori “Essi vennero” pensando all’argomento principale della mia storia. Mi suonava strano, ma mi è piaciuto e l’ho tenuto.
6) Perché scegliere la formula di autopubblicare il libro piuttosto che farsi seguire da un casa editrice? Durante il periodo di lockdown il romanzo era quasi terminato, ne ho cambiato solo il finale dopo quattro tentativi.
Avevo puntato un paio di CE che mi sarebbe piaciuto contattare ma, nello stesso tempo, era da un po’ che mi ero interessato all’argomento autopubblicazione di Amazon.
Ho cominciato ad approfondire la cosa, e dopo un po’ ho deciso di lanciarmi con l’autopubblicazione per mettermi alla prova e vedere dove potevo arrivare contando solo sulle mie forze. Ero curioso di esplorare questa possibilità, ed è quello che farò anche con il secondo, e il terzo romanzo che scriverò, e
che saranno la conclusione della storia cominciata con Essi Vennero.
7) È stata così forte la volontà di far arrivare il tuo messaggio che non hai voluto aspettare i tempi di una CE?
Sì, il motivo è anche quello. La mia voglia di mettermi in gioco era molto alta e sapevo che, ovviamente, essendo un perfetto “signor nessuno” non avrei certamente sfondato o raggiunto chissà che numeri.
Ma mi piaceva l’idea di mettermi alla prova.
8) Quanto c’è di Raffaele in questo testo?
Direi molto. C’è la mia voglia di provare a raccontare storie che escano un po’ fuori dagli schemi, o almeno ci provo. C’è la mia grande voglia di utilizzare la mia città come sfondo per queste storie e, sopratutto, c’è la mia voglia di mettermi alla prova e di migliorare giorno dopo giorno come aspirante autore.
9) Non c’è una fine nel libro per cui fa presupporre che ci sarà un seguito, è così?
Assolutamente sì. All’inizio la mia intenzione era di renderlo autoconclusivo. Mi sono fatto prendere la mano e dopo un po’ di brainstorming ho deciso di farne una trilogia: Alienocracy è il titolo del secondo romanzo, in fase di stesura, e credo uscirà a fine anno se tutto va bene. Col terzo concluderò il ciclo.
10) Userai lo stesso sistema per far conoscere il nuovo racconto?
Credo proprio di sì; ovviamente ho compiuto diversi errori e farò in modo di non ripeterli sia come scrittore che “promotore” dei miei lavori!
Sogni carta: Intervista a Raffaele Fiorillo
Termina qui. Ti ringraziamo per aver accettato di passare un po’ del tuo tempo con noi regalandoci l’opportunità di averci fatto “entrare in punta di piedi” nella tua vita.
Sono certa che trarrai tesoro dalle recensioni per migliorare sempre di più il tuo lavoro. In bocca al lupo.
Alla prossima.