Io, Catena Fiorello e il Salento…
Caro iCrewer ti avevo lasciato così
.. e finalmente, dopo i saluti, i momenti ricordati e i dolci, si siede vicino a me “Che ne dici se facciamo questa intervista? Stai aspettando da troppo tempo”. “Quando vuoi, non preoccuparti.” le rispondo tranquilla, mentre preparo il cellulare per la registrazione.
E’ cosi, tra il vociare simpatico di chi ancora beveva l’ultimo sorso o di chi, incuriosito ci guardava, è iniziata la nostra intervista…
Essere qui stasera è per me un onore, la tua presentazione del libro è stata davvero simpatica e coinvolgente e quindi mi sembra giusto continuare la nostra chiacchierata su questo bellissimo libro, della signora Flora, sulle sue sfaccettature, e allora parliamo di queste lacrime…
Donna Flora, cosa fa, secondo Catena, per superare le sue difficoltà, i suoi dolori…
Nulla di particolare, non è una superdonna. A me non interessa nemmeno raccontare un mondo di superdonne o superuomini, comunque esseri eccezionali a cui viene tutto bene, anche perchè non simpatizzo ne per i vincenti ne per gli arrendevoli; Flora dice di sua figlia Bianca, che è una quindicenne, “Guarda, tra le due opzioni, quella di avere una figlia che conquista vittorie a suon di cadaveri che si lascia alle spalle, e una ragazza sensibile che, comunque,prima o poi, soffrirà nella vita, e questo tocca a chi ha un animo gentile e una forte sensibilità, preferisco l’ultima opzione, almeno so di avere messo al mondo una persona perbene”. Io la penso come Flora, la penso come lei, perchè, secondo me, sai guadagnarti un sacco di conquiste e nel momento in cui chiudi la porta e sei da solo sai che alla fine, nelle mani non hai trattenuto nulla perchè la gente, sotto sotto, ti conosce e non ti stima, quindi, avere tante medaglie o tante coppe, non ti riempie il vuoto, ecco.
Quante lacrime ha versato Catena?
Molte, molte perchè non mi sono mai risparmiata. Anche quando ero ragazzina, sai, mi ricordo che mi legavo incredibilmente a delle amiche, compagne di scuola, e comunque non sono mai stata una persona che si è risparmiata nei sentimenti, anche nelle relazioni amorose quando sapevo che non erano per me o andavano male, comunque mi dicevo che dovevo andare fino in fondo fino alla fine.
Quanto è stato importante il rapporto con la famiglia ma soprattutto con la figura di suo padre, come te, carismatico, e molto influente all’interno della famiglia stessa?
Si, certo, per tutti noi. I padri e le madri, e non solo nella famiglia Fiorello, sono un faro, senza di loro noi siamo al buio davvero, quindi quando questo faro si spegne da una parte e ne resta solo metà, già tu cominci a convivere con la paura che si spenga anche l’altro. Per noi, mio padre è stato importante perchè, sai, oltre alla luce, all’interno di quella luce, perchè non era un elemento esterno, c’era tanta allegria; a me, già la parola allegria mette allegria, nel senso che l’allegria è ancora più interessante della felicità, perchè non ha pretese, non ha pretese di cambiarci la vita, di sconvolgercela, è un momento di gioia che sai che inizierà e finirà presto. Allora io dico che l’allegria è la cugina della felicità e mi fa più simpatia perchè non pretende nulla e non vuole rimanere eterna, in fondo come la felicità, con la differenza che non anela alla perfezione.
Chi è Catena Fiorello?
Mi vengono in mente due frasi che ho scritto su Facebook per presentarmi. Le ho scritte in uno stato di grazia perchè sono riuscita a sintetizzarle. Una è: “Ho sempre letto per difendermi dall’ignoranza”, la seconda invece “Ho sempre scritto per difendermi da me”. Ed è vero, sono troppi i miei pensieri, ed è per questo che ho sempre scritto per difendermi da me, potevo essere anche autodistruttiva e magari, autolesionista, perché, sai quando ci sono troppe energie dentro, si rischia il peggio, per fortuna la difesa di me stessa è avvenuta tramite la scrittura, e almeno mi sono protetta in maniera sana e se vuoi in modo creativa.
Il rapporto con i suoi fratelloni?
Io rispondo sempre a questa domanda dicendo che è un rapporto che hanno tutti i fratelli e le sorelle, non siamo ne eccezionale, ne chissà che cosa, nulla di verso, siamo dei comuni fratelli che si ritrovano ad avere un cognome più conosciuto di altri ma la sostanza non cambia.
Lecce è nel suo cuore, posso dirlo?
Assolutamente sì, perchè ormai saranno più di dieci anni che frequento questa città ed è una città che amo moltissimo, perchè mi ha accolta in una maniera cosi familiare e anche cosi gentile e alla fine mi ci sono affezionata esattamente come sono legata alla Sicilia. La Puglia e la Sicilia sono le mie due terre di elezione e, dico, di appartenenza perchè, come per i genitori, non sono solo genitori quelli biologici, è la stessa cosa anche per un luogo, non devi esserci necessariamente nato per amarlo ed essere ricambiato con la stessa intensità.
Catena ama?
A voglia, anche eccessivamente, direi, sono stata una persona che non si è mai risparmiata e non mi risparmio nel concedermi alla persona che amoe quindi ricevo anche molto amore.
E allora non posso che augurarle un buon ritorno a Lecce!
Assolutamente si, nel nome di Paolo!
Guardo l’orologio, la mezzanotte era passata da un po’, a me non resta che salutare ringraziandola per la disponibilità, ma questo è parte di lei. La vedo entrare alla velocità della luce nella stessa macchina stracolma di persone, e sempre con il suo amato cellulare stretto nella mano, ha perfino il tempo di gridarmi” A prestooooo!!!” La guardo andare via, e come ogni avventura che mi capita di vivere, torno sorridendo verso la macchina, metto in moto, comincia a piovere, ma non fa nulla, va bene cosi!
Complimenti Donatella, la tua intervista mi ha coinvolto e trasportato lì seduta con voi due.
Catena è una scrittrice bravissima ed una persona ammirevole!
Grazie Cara,… Piccole avventure letterarie che lasciano il segno… Catena Fiorello è una personaggio davvero piacevole….