Silvia Cavalieri ci presenta un nuovo intrigante romanzo intitolato “L’argine delle erbarie”, pubblicato da Solferino e in uscita il 26 aprile. In questo libro, l’autrice ci porta nel mondo di Solidea e Liuba, due bambine cresciute in un’epoca di grande turbolenza: il fascismo, la guerra, e le prime lotte femminili per l’emancipazione. Le loro storie personali e quelle delle loro famiglie si fondono in un racconto che esalta il potere curativo e quasi magico delle erbe, una conoscenza antica tramandata di generazione in generazione.
Silvia Cavalieri: Il potere delle erbarie
Le protagoniste del romanzo, Solidea e Liuba, diventano simboli di resistenza e salvaguardia di un sapere millenario. Mentre il mondo esterno è scosso da eventi storici devastanti, queste donne riscoprono e valorizzano le pratiche tradizionali di cura attraverso la natura, pratiche spesso marginalizzate e censurate.
Il romanzo sarà presentato in anteprima il 25 aprile presso lo Spazio Sociale Autogestito Libera Officina a Modena, un evento che vedrà l’autrice accompagnata dalla band Partizani Mira e una proiezione inedita dal titolo “Gino e i Partigiani dal Cavess”. Questa scelta di location e l’accompagnamento musicale enfatizzano ulteriormente il legame del libro con temi di lotta e resistenza.
Nata a Modena nel 1973, Silvia Cavalieri è appassionata di musica di tradizione orale e attualmente insegna lettere in una scuola media di Bologna. Il suo approccio alla narrativa è profondamente radicato nella storia e nelle tradizioni culturali del sud Europa, specialmente Italia e Portogallo. In “L’argine delle erbarie”, l’autrice trasmette il fascino misterioso della natura attraverso la storia di tre generazioni di guaritrici, ambientata tra due guerre mondiali e la vita lungo un fiume che scorre attraverso le epoche.
Che impatto pensi che la riscoperta di antiche pratiche naturali possa avere nella nostra società moderna?