Lupin: la nuova serie in onda su Netflix dedicata al ladro gentiluomo
Ma andiamo con ordine, carissimo lettore, e lascia che ti racconti l’esperienza della mia visione, prima di concentrarci sui libri e su una nuova uscita deliziosa.
Devi sapere che il primo giorno di questo lungo gennaio, tra i buoni propositi per l’anno in corso, mi sono fatto quello di riuscire a trovare il sole anche in mezzo a un fitto banco di nebbia. Ecco perché anche una fredda domenica come quella appena passata, per altro qui in Lombardia in zona arancione, ha saputo rivelarsi molto piacevole da trascorrere.
Domenica passata quasi per intero sotto il caldo abbraccio delle coperte, a guardare, dalla prima all’ultima puntata, Lupin. Proiezione iniziata subito dopo le due del pomeriggio e terminata poco prima dell’ora di cena. Per la cronaca, nel bel mezzo ci ho inserito anche una buonissima merenda con thè e biscotti, gustata sempre e rigorosamente nel letto.
Attenzione che potrebbe scappare qualche spoiler da qui in avanti.
Del resto una serie TV di sole cinque puntate, si presentava con il biglietto da visita ideale per far scivolare via un intero pomeriggio da passare, questa volta più per il freddo che per le restrizioni, interamente tra le mura domestiche.
Quello che più mi è piaciuto di Lupin è che il protagonista non è Arsenio Lupin, bensì un ladro che si ispira al famoso personaggio che, come detto, è stato ideato dal frutto della fantasia di uno scrittore: Maurice Leblanc. Si tratta di Assane Diop, magistralmente interpretato da Omar Sy, quello del film Quasi amici, un ladro che imperversa nei giorni nostri a Parigi, e che attraverso i suoi furti, cerca di riabilitare il nome di suo padre incastrato dal sistema qualche decennio prima.
La sua attività criminale è ispirata da un libro, che proprio il padre gli aveva donato quando ancora era soltanto un ragazzino. Libro che è proprio il fulcro su cui fa leva tutta la narrazione della serie TV. E di questo ne sono molto felice. Si tratta del primo volume scritto dall’autore francese, all’inizio del Novecento, che narra alcune novelle dedicata al ladro più famoso del mondo: Arsenio Lupin, il ladro gentiluomo.
Non è il caso che io faccia una recensione della serie TV, compito tra l’altro già ben svolto dai colleghi della redazione di cinema, piuttosto, ci tengo a condividere con te alcune informazioni in merito a questo personaggio e alla sua storia letteraria. Informazioni reperite dopo una veloce ricerca su Wikipedia.
Intanto c’è da dire che l’autore è considerato la risposta francese a Arthur Conan Doyle, visto che in molte storie il ladro gentiluomo Lupin, sfida niente di meno che Sherlock Holmes. Apro una piccola parentesi: mi emoziona parlare di questi personaggi che hanno una tale forza nella nostra cultura che ce li fa considerare realmente esistiti, mentre, invece, sono “soltanto” una proiezione scritta nero su bianco del talento di alcuni scrittori. Fantastico!
Le opere di Leblanc che raccontano le avventure di Lupin si compongono di diciassette romanzi, trentanove racconti e cinque pièce teatrali: mica male! È inutile aggiungere che queste opere hanno visto poi, nel corso degli anni, tantissime trasposizioni cinematografiche e televisive. Mi piace invece ricordare, che sempre dalle opere di Leblanc è stato ispirato il manga Lupin III, che probabilmente, nel nostro immaginario visivo, è quello che più raffigura l’immagine di questo personaggio.
Libri che, come già detto, sono i protagonisti della serie TV da poco in onda su Netflix, e dico per davvero. Proprio in senso materiale, i volumi, infatti, appaiono nelle scene e hanno un ruolo fondamentale, di spicco! Tutto questo non può che fare a bene a noi che amiamo senza fine la lettura.
Lupin: un nuovo spunto di lettura
Proprio in questi giorni, ad avvalorare il grande successo riscosso dalla serie TV e più in generale da tutto il mondo che ruota intorno a Lupin, è uscita una nuova edizione de Le avventure di Arsenio Lupin, ladro gentiluomo, edita da Newton Compton Editori. Una occasione, a mio avviso, per scoprire, visto che ammetto di non aver mai letto i testi di Leblanc, anche sotto forma letteraria questo personaggio che già molto bene conosciamo grazie al cinema.
Occasione per scoprirlo all’origine, conoscerlo per come è nato dalla penna, e, insomma, anche per il gusto di leggere un classico senza tempo.
Che sorta di “ladro” è Arsène Lupin? “Ladro gentiluomo” è la definizione, coniata dall’autore stesso per il primo volume del ciclo, dell’affascinante e irraggiungibile Lupin, amato dalle donne, ammirato dagli uomini, idolatrato dai giovani. L’affascinante Arsène è anche conosciuto come “il Robin Hood della Belle Époque”, e l’abbinamento è legittimo, tranne che per un particolare: Lupin non ha armi se non la propria intelligenza, perspicacia, intuizione.
Perfino i rappresentanti della giustizia, che pure non vedono l’ora di catturarlo, sono fermamente convinti che un delitto non potrebbe mai essere opera sua. Si traveste continuamente e interpreta con maestria moltissimi personaggi, emulando in questo il suo grande ispiratore londinese Sherlock Holmes: con l’espandersi del mito, Lupin ha dato vita, senza soluzione di continuità, oltre che a un’ampia serie di saggi, alle più varie forme di rappresentazione: cinema, serie TV e radiofoniche, composizioni musicali, fumetti e perfino gadget.