Self publishing
quante volte leggiamo un libro autopubblicato? Ormai in fondo è la norma e trattiamo un’opera self alla stessa stregua (o quasi) di una storia scritta, edita e seguita passo passo da una Casa Editrice, sia essa piccola o grande.
Ma quale spirito si cela dietro chi sceglie di pubblicare self? Le aspirazioni, i sogni, le idee, le capacità, sono le medesime di uno scrittore con… contratto? Andiamo a scoprirlo attraverso le parole di John Mc Dillan, autore di una trilogia bizzarra e promotore di una inedita corrente letteraria, il bizzarrismo.
Ciao John sono felice di risentirti, e sono a chiederti: come vanno le vendite?
Bene, grazie! Direi che le vendite sono attualmente poche ma buone. Creare un genere letterario inusuale in Italia come il Bizzarrismo non è stato semplicissimo, lo ammetto. L’ho ideato in tempi remoti e fondato nel 2015 su siti underground e piattaforme letterarie: Rendere tutto d’un tratto disponibile la “Trilogia del +1” in opere tangibili è stata una piacevole impresa, anche se (volutamente) ho usato metodi a dir poco professionali dal punto di vista editoriale...
Mi spiego: immaginate per un momento che nel panorama musicale nostrano un cantante sconosciuto si presenti al pubblico con ben 4 album al suo esordio… Immaginate per un istante, che questo cantante sia addirittura celato
nell’anonimato. Questo disorienterebbe l’ascoltatore: Da dove parto? In quale verso dovrei prendere quest’artista? Fuoco di paglia? Forse. Fuoco che abbaglia? Ci puoi scommettere. E quindi? Una persona normale, lo lascerebbe
andare, senza approfondire.
Self publishing o Case Editrici?
Come vive secondo te la realizzazione del proprio progetto un autore self e in cosa si differenzia da chi è seguito da una casa editrice?
Personalmente ho preso decisioni strane per il mio esordio, proprio come quel cantante … L’ho fatto apposta per attirare un pubblico ben preciso, bizzarro, inusuale, non tradizionalista. Sono un Bizzarro. È nel mio acido desossiribonucleico fare cose insensatamente sensate.
Non avevo intenzione di pubblicare un capitolo alla volta, con promozioni, concorsi letterari e tutto il resto attendendo anni… E quindi ho proposto un sano binge-watching letterario… Questo genere di cose non porterà ad alcun successo, ma alla semplice e appagante “esistenza”.
Quanta importanza hanno le recensioni e “il successo” per te, dunque?
Il successo non fa per me e semmai arriverà tal riconoscimento, sarà sicuramente opera di altre persone (come un agente letterario o una casa
editrice attenta) che avranno curato nei minimi dettagli ogni cosa.
D’altronde io sono solo un’Idea. E le idee non sono tangibili, non hanno molto da fare se non motivare e azionare. Io sono uno starter di novità. Inizio, ma spesso lascio finire…
Quant’è importante il supporto di amici, compagni e parenti nella realizzazione di un’opera self publishing?
Essenziale, ma alla maniera di Dante e Beatrice. C’è un legame invisibile e fortissimo tra i miei conoscenti e le opere che ho scritto. È vero, non tutti i miei conoscenti sanno che ho scritto e pubblicato 4 opere letterarie (ed ho ideato molte altre cose). Il 90% delle persone che conosco non ne ha idea del mio lato artistico.
Però, quei pochi che lo sanno, sono la mia forza motrice. La mia stretta cerchia familiare sa. Qualche amico intimo sa. Pochi, ma da sempre e per sempre.
Ops. Bella domanda… Il Bizzarrismo, per come è concepito, non prevede “il blocco dello scrittore…” È nei miei progetti scrivere un libro sull’argomento, un “How to…” per spiegare il mio modus operandi…
Non c’è mai stato un “blocco” sinceramente, eppure ne vorrei tanto avere uno… Quando scrivo è un vero “travaglio” per me, irrefrenabile. Tutto quello che scrivo lo faccio di getto, spesso su carta e poi al pc, revisionando tutto con calma… Quando scrivo, mi sento tutte le parole cadere dal capo al foglio, violentemente, come se i miei pensieri fossero alla maniera delle cascate dell’Iguazú: Loro cadono impetuose tra l’Argentina e il Brasile. Invece, la mia immaginazione cade impetuosa tra i Sogni e Realtà, costantemente, senza fermarsi.
Personalmente credo tu abbia espresso dei bellissimi sentimenti. Ti ringrazio per questa chiacchierata; personalmente, “conoscendoti”, ho non solo avuto la possibilità di indagare un po’ meglio sul mondo del self publishing ma ho avvertito tanta tanta creatività, che secondo me è il vero motore del mondo. Buon lavoro John, alla prossima!
Grazie a te Stefania! La creatività “senza voce” è come una penna senza inchiostro… Grazie per avermi dato voce in capitolo (in questo caso, in articolo!)
E a voi cari lettori che ci seguite, come sempre, buona lettura!