Caro lettore, oggi voglio parlarti del libro Io che ho amato il Magnifico di Annalisa Iadevaia, pubblicato dalla casa editrice Io me lo leggo. Dopo il grande successo ottenuto nell’ultimo anno, è uscita la seconda edizione di questo romanzo storico, rivolto alle giovani lettrici: poche descrizioni, anche la scrittrice le trova noiose, scritto in modo semplice e scorrevole durante la lettura.
La scrittrice ha saputo combinare le sue due grandi passioni: l’amore per l’arte e la voglia di scrivere, descrivendo l’amore di Lorenzo il Magnifico per Lucrezia Donati. Il Rinascimento era un’epoca maschilista e patriarcale, ma Lucrezia era una donna indipendente e moderna, che grazie al racconto della scrittrice riuscirà a rivivere in mezzo alle pagine e nel cuore delle lettrici.
Il libro è diviso in quattro parti, la prima narra il pensiero di Lucrezia e dell’amore che prova verso Lorenzo, dopo averlo conosciuto ad un ricevimento. Sono proprio i sentimenti della signorina Donati a dare il titolo al libro, appunto Io che ho amato il Magnifico.
Oltre all’amore tormentato sopra descritto, potrai leggere anche della passione che lega Giuliano de’ Medici, morto alla giovane età di 25 anni, nel 1478, con Simonetta Cattaneo. Questa bellissima donna ispirò Sandro Botticelli, che la ritrasse in la Nascita di Venere, dove indossa le vesti della dea e Primavera, dove è rappresentata come una delle tre Grazie.
Curiosità storica sui matrimoni combinati per accrescere la rispettabilità delle famiglie: Lorenzo de’ Medici sposerà Clarice Orsini; Lucrezia Donati sposò il mercante fiorentino Niccolò Ardinghelli; Simonetta Cattaneo sposò Marco Vespucci, cugino del navigatore; e Giuliano de’ Medici, purtroppo non riuscirà mai a sposarsi, in quanto morì pugnalato durante la Congiura dei pazzi
Annalisa, grande studiosa dell’arte e della storia, si è mantenuta il più possibile attinente alla narrazione della verità, ma alcune cose, non trasmesse durante gli anni di storia, ha dovuto immaginarle e adattarle alla scrittura di un romanzo storico. Questi piccoli adattamenti alla storia originale le hanno consentito di attualizzare le tematiche dell’antichità.
In questo bellissimo e apprezzatissimo romanzo storico ci sono, quindi, tutti gli ingredienti per una storia d’amore veramente coinvolgente e appassionante con la città di Firenze a fare da sfondo a questo racconto.
Annalisa Iadevaia, autrice di Io che ho amato il Magnifico
L’autrice si è avvicinata all’arte fin dalla giovane età, quando andava per congressi con il padre. A nove anni ha comperato un libro su Leonardo da Vinci: il suo primo gioiello che unisce arte e letteratura. Con l’aumentare della curiosità è cresciuta anche la dimensione dei libri, che sono diventati i manuali per lo studio dell’architettura presso l’Università Luigi Vanvitelli in Campania.
E’ molto legata alla città di Firenze e al 1400, un periodo storico molto antico, comunemente definito Rinascimento. La parte del libro che la scrittrice ama di più è la descrizione della famiglia Medici che, da amanti dell’arte, hanno commissionato e finanziato numerose opere.
Ha in mente di scrivere un seguito, con nuovi personaggi, accogliendo le numerose richieste delle lettrici, ma teme di deluderle, come spesso succede con le seconde stagioni.
Ha in mente di scrivere una guida turistica su Firenze, descrivendola da turista che passeggia tra Ponte Vecchio e Ponte di San Nicolò, stupendosi delle meraviglie artistiche che caratterizzano questa bellissima città.
Da lettrice, devo dire che questo romanzo mi incuriosisce: il mio periodo storico preferito è il Rinascimento. In quel periodo i nobili spendevano molti soldi ad abbellire le città dove vivevano o per soddisfare il loro desiderio di continuare a vivere nei secoli. Qualsiasi fosse la loro motivazione mi fa tristezza pensare che qualcuno pensi di imbrattare e rovinare un’opera: bella o brutta, che rappresenti il Buon Samaritano o il Peggior Diavolo è un pezzo della nostra storia e il suo realizzatore ha impegnato molte ore per realizzarla.
I dipinti realizzati durante questo periodo storico sono, a mio parere, i più belli: i colori sono così ben definiti, i tratti decisi, sembra quasi di entrare nel quadro. Sono sicura che la scrittrice, da grande studiosa di questo periodo storico avrà saputo trasferire le emozioni della Firenze rinascimentale tra le pagine di questo libro. Leggete… con la lettura volerete! Buona lettura!